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    Elezioni Europee, il dibattito elettorale

     

     

    Elezioni Europee, il dibattito elettorale

    04 mag 14 "In Italia ed in Europa noi pensiamo di poter rappresentare il sud e la Calabria come meritano". Lo ha detto il segretario nazionale di Idv, Ignazio Messina, a Catanzaro. "Legalità, rispetto della questione morale e necessità di puntare sulle straordinarie risorse calabresi - ha aggiunto Messina secondo quanto riporta un comunicato - sono le priorità. Elementi che, per contribuire a costruire il nostro futuro, devono essere gestiti ed amministrati nel miglior modo possibile. Se in Calabria chi amministra, però, è un condannato per falso in bilancio, viene difficile da pensare che possa esserci un futuro per i calabresi onesti. Noi dell'Italia dei Valori siamo dalla parte dei calabresi onesti, una parte consistente e chiediamo di vedere garantiti i diritti senza favoritismi e clientelismi perché i calabresi meritano un futuro a misura delle loro aspettative"

    "L'area grecanica ha bisogno di nuove prospettive di crescita, di lavoro, di rilancio del territorio». Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, candidato al Parlamento europeo per il Sud ed europarlamentare uscente. "Nel corso di un lungo incontro con un gruppo dirigente Pd della zona ionica reggina - riporta la nota - è stata concordata l'attivazione di una piattaforma di dibattito e di proposta politica basata su due elementi: l'opposizione all'insediamento di una centrale a carbone a Saline Ioniche, nel sito della ex 'Liquilchimica', e la valorizzazione delle risorse". "La decisione - sostiene Arlacchi - di insediare un impianto ad alto inquinamento in uno dei siti di eccellenza paesaggistica dal punto di vista storico, ambientale e culturale, come l'area di lingua grecanica della provincia di Reggio, è un atto che rasenta la follia. Sono pronto a sostenere qualsiasi iniziativa che scongiuri questa autentica sciagura che potrebbe abbattersi sul territorio. Mi impegnerò inoltre affinché venga avviato un progetto europeo di sviluppo alternativo che valorizzi l'agricoltura, la bellezza dei borghi di Pentedattilo e di Bova, che promuova la coltura e la lavorazione del bergamotto, e tutta la produzione enogastronomica locale". "Insieme al Professor Arlacchi - aggiunge Tito Nastasi, dirigente provinciale Pd Reggio - abbiamo concordato un piano di lavoro che renda subito esecutive le decisioni prese. Abbiamo attivato una sinergia importante in tutto il territorio grecanico che è a vocazione turistica e che non può essere dimenticato. Sedici comuni, da Motta alla Locride, ribadiscono il loro 'no alla centrale a carbone', e stanno lavorando per un serio programma di sviluppo alternativo che deve però essere supportato dall'attenzione e dalla volontà politica, sia a livello locale che nazionale".

    "Il degrado ambientale di alcune realtà calabresi - afferma Laura Ferrara, candidata al Parlamento europeo per il M5S - è lo specchio di un altro degrado, quello politico, che ha caratterizzato coalizioni con etichette di centro-destra e centro-sinistra le quali in passato hanno preferito delegare le proprie competenze ad uffici commissariali muniti di poteri straordinari, ma ciò non è servito a risolvere definitivamente le criticità del sistema calabrese di gestione dei rifiuti. Le politiche ambientali e l'applicazione delle norme nel settore dei rifiuti, quasi interamente di derivazione europea, sono un tema attuale in tutta Italia ed in particolare nel meridione, dove le attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti sono state al centro di inchieste parlamentari, giornalistiche e della magistratura". "La discarica di Malagrotta, le navi dei veleni affondate nei nostri mari, la Terra dei Fuochi e i rifiuti tossici di Crotone - sostiene ancora Ferrara - sono solo alcune delle vicende di una realtà più vasta e complessa, dove la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini viene barbaramente ignorata o barattata in nome di interessi particolari, dove la partecipazione e la consultazione dei cittadini non trovano spazio, dove c'è crisi di fiducia nelle istituzioni ed enorme spreco di risorse pubbliche. La Calabria rappresenta un caso emblematico: 17 anni di gestione emergenziale nel settore dei rifiuti, che di fatto ancora non è finita, e un fiume di denaro speso, oltre un miliardo di euro. Il presidente Scopelliti, dimissionario, noto per la recente vicenda giudiziaria che si è conclusa in primo grado con una sua condanna, si è candidato alle europee. L'11 maggio scadrà la seconda delle ordinanze contingibili ed urgenti che recano la sua firma e che hanno consentito il conferimento in discarica del 'tal quale' senza il trattamento previsto dalla normativa di settore. La legge non consente che tali ordinanze, da adottare in casi di estrema necessità ed urgenza, possano essere reiterate per più di due volte, salvo in caso di comprovate necessità e se ci sarà l'intesa con il Ministero dell'Ambiente. Eppure l'Unione Europea ha indicato una precisa gerarchia delle operazioni da compiere nel ciclo dei rifiuti, attraverso la direttiva quadro n. 98/2008: riduzione, riuso, riciclo, recupero e solo in ultima istanza lo smaltimento in discarica. Da noi accade l'opposto. I rifiuti che finiscono in discarica aumentano, la differenziata non decolla, e al primo problema con le discariche i rifiuti si ammassano su strade, marciapiedi e nei pressi di edifici pubblici, scuole comprese. Un sistema insostenibile, ormai al collasso".

    "La Giunta Scopelliti lascia una pesantissima eredità nell'utilizzo dei fondi strutturali. La Calabria ha speso ed ha certificato, al 28 febbraio 2014, all'incirca 800 milioni dalle risorse del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale del ciclo 2007-2013, su un complessivo che ad inizio programmazione ammontava a circa 3 miliardi di euro e successivamente è stato ridotto a 2 miliardi dopo la rimodulazione del Piano Azione e Coesione". Lo afferma, in una nota, il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Andrea Cozzolino. "Difficile pensare che nei prossimi 12 mesi, entro il 30 giugno 2015 - prosegue Cozzolino - questa Regione possa riuscire a spendere 1.2 miliardi, più di quanto è riuscita a fare nei quattro anni precedenti. Il rischio di mandare indietro a Bruxelles una parte enorme di queste risorse c'è tutto. Insieme al fatto che la Calabria rischia una significativa riduzione delle risorse, quasi un miliardo, anche sul 2014-2020 a causa di questa cattiva performance. Noi chiediamo una svolta, immediata, per evitare di non restituire all'Europa nemmeno un centesimo delle vecchie e delle nuove risorse".

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