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    Soriero: Zes per rilancio sviluppo area Gioia Tauro

     

     

    Soriero: Zes per rilancio sviluppo area Gioia Tauro

    17 lug 14 "Gioia Tauro non è il porto della mafia, ma un complesso industriale competitivo, sicuro e affidabile, come dimostrano i positivi riconoscimenti internazionali al recente trasbordo delle armi chimiche nelle scorse settimane. Per rilanciare lo sviluppo dell'area e migliorare la competizione con i principali porti nordeuropei e mediterranei occorre fare dell'area del porto una Zona economica speciale (ZES) connessa con le Aree Vaste e le filiere territoriali logistiche calabresi". È quanto afferma il consigliere Giuseppe Soriero, autore di uno studio su Gioia Tauro pubblicato nell'ultimo numero della rivista economica del Mezzogiorno, trimestrale della Svimez. Per rilanciare il porto di Gioia Tauro, secondo Soriero, "più che incentivi, servono strumenti e sgravi fiscali efficaci, quali la riduzione delle tasse di ancoraggio e portuali, così da favorire gli investimenti anche stranieri. Il tutto inserito in un contesto europeo in cui non mancano, tra l'altro, aree a fiscalità differenziata". "Occorrerebbe inoltre - prosegue - inserire il porto in una delle filiere territoriali logistiche individuate dalla Svimez, quale insieme di attività commerciali e logistiche, che importano via mare materie prime e semilavorati, li lavorano e ri-esportano, creando valore aggiunto, crescita e occupazione. Per potenziare il mercato interno è necessario inoltre dotare il porto di scambi intermodali porto-ferrovia e di strutture logistiche di servizio. Un primo ambito di intervento potrebbe interessare l'integrazione tra l'Area vasta della città della Piana, che va da Gioia Tauro verso Lamezia, con l'aeroporto internazionale, l'autostrada del Sole, la ferrovia tirrenica e la realizzazione del rigassificatore e della piastra del freddo. Nonostante la crisi degli ultimi anni, infatti, Gioia Tauro resta il 'cancello d'Europa nel Mediterraneo', con potenzialità ancora da sfruttare per la posizione geografica, quali il miglior tempo di transito nel Mediterraneo (sette giorni in meno rispetto ad altre rotte) ed estese aree adiacenti libere da insediamenti urbani e industriali da adibire a filiere produttive e servizi logistici. In questo processo di rafforzamento Gioia Tauro già svolge un ruolo centrale nella crescita dei movimenti in altri porti italiani (Venezia, Genova, Livorno, Trieste e Cagliari)". "Il Mezzogiorno - ha affermato il presidente della Svimez Adriano Giannola - e' oggi il luogo delle potenzialità, con ampi spazi di manovra su, ad esempio, sfruttamento delle energie rinnovabili, logistica e porti come Gioia Tauro. Il Mediterraneo è oggi punto nevralgico nel commercio internazionale, ma non possiamo però pensare di avere benefici in virtù di una mera presenza nell'area Med. Occorrono investimenti pubblici seri su realtà come Gioia Tauro. Nel porto calabrese, riconosciuto come sicuro e affidabile da osservatori internazionali, abbiamo ancora cassa integrazione e mancanza di interazione con le aree adiacenti. Non possiamo permetterci di perdere altre occasioni"

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