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    Tallini: "Caso Errani dimostra che PD usa due pesi e due misure"

     

     

    Tallini: "Caso Errani dimostra che PD usa due pesi e due misure"

    10 lug 14 "Il solito Pd dei due pesi e delle due misure. Se il condannato - peraltro in primo grado - è uno del centrodestra, in questo caso Scopelliti, si invocano dimissioni immediate e ritorno alle urne (salvo poi a fissare a fine settembre le primarie). Se il condannato- addirittura in secondo grado - è del Partito Democratico - in questo caso Errani - si grida all'ingiustizia e lo si invita a ritirare le dimissioni. Scopelliti lapidato, Errani santificato". Lo afferma l'assessore di Forza Italia della Regione Calabria, Mimmo Tallini. "Il garantismo in salsa Pd - aggiunge - è questo: inflessibile con i nemici, assolutorio gli amici. Aprano gli occhi i cittadini calabresi prima di dare fiducia ad un partito che usa a piacimento la clava del giustizialismo e la leva del garantismo. Ma, a dire la verità, la fiducia nel Pd sta crollando in tutto il meridione, come attestano autorevoli sondaggi che parlano di un calo generalizzato di quasi 4 punti dopo le elezioni europee. Gli slogan renziani, finito l'incubo Grillo, non hanno più presa. In Calabria, sempre secondo questi sondaggi, l'intero centrosinistra arretra sensibilmente, in particolare il Pd, che viene dato addirittura al 32%, mentre il centrodestra tiene bene le posizioni. Poco più di un punto separa le due coalizioni. Un distacco che significa una cosa sola: la partita delle regionali è aperta e non è affatto scontata. Si capisce dunque il perché a temere le urne oggi è più il Pd che Forza Italia". "Non si capirebbe altrimenti il perché - prosegue Tallini - un segretario regionale che invocava elezioni subito, a giugno, a luglio, poi propone la data delle primarie per il 21 settembre. Il fatto vero è che il Pd calabrese è come la Jugoslavia del dopo Tito, ridotto in mille rivoli e in mille correnti, una contro l'altra armata. Sono convinto che, se potesse, il Pd proporrebbe le elezioni nel 2015".

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