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Conferenza Regioni su ammortizzatori: serve protezione universale
Conferenza Regioni su ammortizzatori: serve protezione universale 21 gen 14 "Bisogna superare la deroga verso un sistema di protezione universale che non faccia differenza tra lavoratori di serie a e di serie b in relazione al numero di addetti dell'azienda". Lo ha dichiarato il coordinatore lavoro della conferenza delle Regioni, Gianfranco Simoncini, al termine di un'audizione in commissione Lavoro al Senato, durata circa un quarto d'ora, sul decreto ministeriale sugli ammortizzatori sociali in deroga, esprimendo il parere negativo, già espresso in conferenza Stato-Regioni sui nuovi criteri di accesso. Le Regioni che sono pronte - ha detto Simoncini - a restituire le competenze in questione allo Stato, propongono perciò modifiche al decreto su criteri, risorse e procedure. Innanzitutto - sostengono le Regioni - recuperando "la grave incertezza sociale procurata nel corso del 2013 a molti cassa integrati, che ad oggi non sanno se potranno ricevere o meno le loro indennità". Ben undici Regioni hanno, infatti, sospeso le autorizzazioni e manca all'appello per il 2013 un miliardo e settanta milioni per coprire le richieste giacenti nelle Regioni. Secondo le Regioni - ha aggiunto Simoncini - serve perciò una modifica sostanziale dei criteri previsti dalla bozza di decreto ministeriale evitando la "pesante penalizzazione dei giovani. Colpisce - sottolinea - che mentre si parla di garanzia dei giovani si riducano le protezioni sociali dei settori più deboli del mercato del lavoro". Secondo Simoncini, infine, esiste il rischio di restringere le protezioni della cassa integrazione che è "fondamentale per evitare licenziamenti di fronte a situazioni di crisi temporanea, mentre viene allargata la platea e il tempo di copertura della mobilità". Per il 2014 le Regioni perciò chiedono maggiori certezze perché non si riproduca l'attuale situazione nella quale chi arriva prima ha la copertura dell'ammortizzatore e chi arriva dopo no. "Si devono avere criteri certi - ha concluso Simoncini - e diritti uguali per tutti evitando da un lato la rincorsa alle richieste e dall'altra pesanti sperequazioni e ingiustizie di trattamento dei lavoratori. Noi non vogliamo più essere meri esecutori senza possibilità di dare risposte sociali". Sono undici le Regioni che hanno sospeso le autorizzazioni all'Inps per il pagamento della cassa integrazione; si tratta dell'Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria. La maggior parte di queste Regioni ha bloccato le autorizzazioni tra giugno 2013 e settembre 2013. Secondo poi una stima dell'ulteriore fabbisogno di risorse necessario per completare il 2013 manca all'appello un miliardo e settanta milioni di euro. Queste, le cifre che mancano ad ogni singola Regione, dove la Lombardia con un fabbisogno di 220 milioni si aggiudica il primo posto. ABRUZZO 35 milioni
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