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    Intrieri "Tribunale Catanzaro esempio di buona giustizia verso minori"

     

     

    Intrieri "Tribunale Catanzaro esempio di buona giustizia verso minori"

    18 gen 14 "Le pronunce del Tribunale per i minorenni di Catanzaro nel procedimento riguardante la minore C.V. costituiscono un caso emblematico di quella buona giustizia che deve essere erogata ai minori che si trovano nella condizione di dover ricorrere al giudice". Lo afferma, in una nota, Marilina Intrieri, Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione. "Questo il caso. C.V. - prosegue Intrieri - veniva a trovarsi nella grave situazione di essere affetta da disturbo dell'alimentazione per il quale era stato segnalato dalla responsabile della Neuropsichiatria infantile (Npi), un ormai imminente pericolo di vita. Del caso veniva interessato il giudice minorile di Catanzaro che, nell'arco di sette udienze celebrate in soli quattro mesi, si attivava a fronteggiare ed avviare a soluzione la grave patologia della minore, convocando e coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali di competenza. In particolare venivano sentiti dal Giudice: il curatore speciale della minore, il primario pediatra dell'Ospedale, la psichiatra dello stesso ospedale, la dottoressa della Npi, la Consulente tecnica d'ufficio (Ctu), la psicologa e l'assistente sociale del Servizio sociale, la preside della scuola della minore, i rappresentanti dell'Ufficio minori della Questura, il Garante dell'infanzia della Calabria. Il Tribunale, nonostante la resistenza della madre della minore che, per motivi non meglio precisati si opponeva disponeva, con decreto del 5 luglio 2013, il ricovero della minore in una struttura specialistica privata del Nord Italia, su conforme unanime parere dei soggetti istituzionali sanitari, trasmettendo gli atti all'Assessorato regionale alla sanità. Successivamente con decreto del 10 dicembre 2013, notificato anche al Garante, dando atto che la ragazza C.V. aveva intrapreso in modo positivo e costruttivo il percorso terapeutico, aveva ripreso un buon peso corporeo, era rientrata a scuola ed aveva ripreso la sua vita normale di adolescente, anche grazie alla collaborazione della madre che, nelle more, aveva cambiato atteggiamento verso la figlia, disponeva la continuazione del percorso terapeutico". "L'esame della vicenda giudiziaria che ha interessato la minore C.V. - prosegue Intrieri - è il tipico esempio della nuova concezione della giustizia minorile, che viene chiamata mite per contrapporsi a quelle forme di giustizia intransigente, nella quale l'approccio al minore era, e ancora spesso è, traumatico e dirompente piuttosto che indirizzato a favorire ed incrementare la continuità affettiva del soggetto da tutelare. Non c'è dubbio che le udienze ravvicinate, le decisioni rapide, il coinvolgimento e l'interazione del giudice con tutte le istituzioni preposte, a vario titolo, alla tutela del minore, sono un complesso di fattori innovativi che fanno assurgere il Tribunale per i minorenni di Catanzaro a presidio standard avanzato, nel quale i principi della centralità e dell'ascolto del minore, proclamati dalla convenzioni internazionali, possono dirsi pienamente realizzati".

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