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    Sic-Cgil: A rischio futuro 115 dipendenti System House

     

     

    Sic-Cgil: A rischio futuro 115 dipendenti System House

    23 apr 14 -"La graduale riduzione dei volumi di traffico della commessa Poste Italiane (servizio telegrammi 186) e la perdita di alcuni pezzi di quella commessa (servizi internet, PosteCert) sta mettendo a rischio l'occupazione nell'azienda System House, che si è vista costretta ad avviare le procedure di licenziamento per complessivi 115 dipendenti tra siti produttivi di Crotone e Reggio". E' quanto si afferma in una nota della segreteria regionale del sindacato Slc-Cgil. "Manifestiamo tutta la nostra preoccupazione - prosegue la nota - per l'eventuale dramma sociale che deriverebbe dalla perdita di questi posti di lavoro e per questo abbiamo chiesto, congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali, l'immediato ritiro della procedura di licenziamento, avviando un proficuo confronto con l'azienda System House al fine di superare il momento di difficoltà e puntando alla salvaguardia dei 115 posti di lavoro. Si avvia, pertanto, l'ennesima fase concertativa di una crisi aziendale derivata dall'assenza totale di regole nel sistema della concessione degli appalti. L'ennesimo dramma occupazionale scampato attraverso l'ausilio degli ammortizzatori sociali, che comporterà sacrifici e perdita di salario per i lavoratori". "Fin quando - è detto ancora nel comunicato - si potrà continuare a governare le crisi in terra di Calabria attraverso l'inflazionato strumento degli ammortizzatori sociali, spesso privi di copertura economica? Urge un rilancio serio del sistema produttivo nel comparto ed un insieme di norme che regolamentino il sistema del cambio di appalti, troppo spesso lasciato nelle mani delle aziende committenti, che pur di aumentare i propri dividendi scaricano sui lavoratori delle aziende in outsourcing il prezzo della crisi. Serve un improrogabile coinvolgimento degli attori istituzionali, di sovente sordi ai problemi dei lavoratori, che disciplinino un mercato drogato da finanziamenti pubblici 'a pioggia' e da gare al massimo ribasso, favorendo il rilancio produttivo del comparto. Non possono essere gli ammortizzatori sociali la sola risposta ad un problema di sistema".

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