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    Viceministro Bubbico a Lamezia alla manifetazione Avviso Pubblico

     

     

    Viceministro Bubbico a Lamezia alla manifetazione Avviso Pubblico

    26 ott 13 "Noi dobbiamo irrobustire gli strumenti della legalità e della cittadinanza". Lo ha detto il viceministro all'interno, Filippo Bubbico, a margine della presentazione del rapporto di avviso pubblico sugli amministratori sotto tiro svoltosi a Lamezia Terme. "I cittadini - ha aggiunto - devono poter contare sui propri diritti senza rivolgersi al potente di turno che sia il sindaco, che sia l'assessore, che sia il consigliere comunale. I diritti vanno garantiti, resi esigibili da parte di tutti e per fare queste cose non servono finanziarie. Bisogna tornare al dibattito politico, al confronto politico, all'impegno politico da parte di tutti i cittadini perchè il confronto e l'impegno politico costituiscono l'unico strumento per rimettere in campo processi positivi orientati all'impegno, alla trasparenza alla tutela dell'interesse generale". "Noi - ha concluso Bubbico - non abbiamo bisogno di eroi. Noi abbiamo bisogno del corretto e ordinario funzionamento delle amministrazioni pubbliche perché non è concepibile che spendendo gli stessi soldi in un luogo si riesca a garantire una sanità di eccellenza ed in un altro luogo non si riesca a garantire il diritto alla salute ai cittadini. Dobbiamo impegnarci per rivedere le norme, per rivedere le leggi, perché tutto possa funzionare meglio perché le risorse pubbliche possano essere correttamente allocate e correttamente impiegate tanto da migliorare il rendimento delle politiche pubbliche e degli investimenti pubblici e se faremo questo avremmo assestato un colpo potentissimo alla criminalità".

    Amministratori sotto tiro. Delle intimidazioni e delle minacce subite dagli amministratori pubblici si è discusso nel corso della festa nazionale di 'Avviso Pubblico', svoltasi a Lamezia Terme. Durante l'iniziativa sono stati illustrati i dati emersi dal rapporto su "amministratori sotto tiro" presentato a dicembre dell'anno scorso. Alla festa di Avviso Pubblico hanno partecipato il vice ministro all'interno, Filippo Bubbico, il direttore dell'agenzia per i beni confiscati, Giuseppe Caruso, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, e numerosi altri primi cittadini calabresi. Durante l'iniziativa di Lamezia Terme è emerso che tra gli amministratori locali sono soprattutto i sindaci ad essere oggetto di intimidazioni, seguiti dagli Assessori, dai Presidenti di consiglio comunale e dai consiglieri. Nel 2011, una serie impressionante di minacce è stata rivolta in particolare a sindache che governano comuni calabresi (Isola Capo Rizzuto, Monasterace, Rosarno). Per quanto riguarda i dirigenti comunali, quelli più colpiti sono i responsabili degli uffici tecnici, i comandanti della Polizia Municipale e i loro sottoposti, i responsabili dei settori rifiuti, sanità e controllo sugli abusivismi edilizi. Tenendo conto sia degli atti intimidatori diretti che indiretti, si nota che nel 2011 le regioni più colpite sono quelle meridionali, in particolare la Calabria (85 casi, il 31% a livello nazionale).

    Aiutare sindci per beni confiscati. "Il primo problema che deve porsi chi è a capo dell'agenzia nazionale dei beni confiscati è chiedersi come si può essere d'aiuto alle amministrazioni locali". Lo ha detto Giuseppe Caruso, direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, intervenendo alla V festa nazionale di Avviso pubblico svoltasi a Lamezia Terme. "Innanzitutto - ha aggiunto - modificando alcuni aspetti della vigente normativa. Partendo dal presupposto che questa è una buona legge, certamente rivoluzionaria e che può colpire al cuore le organizzazioni criminali. Però vanno oleati i meccanismi necessari alla sua applicazione, soprattutto in relazione ai tempi che intercorrono tra la confisca e l'effettiva fruizione dei beni. Per agevolarne l'utilizzo, per esempio, le abitazioni tolte alla malavita possono essere assegnate a chi non ha casa e versa in difficili condizioni economiche". "Un modo, questo, per aiutare i sindaci - ha concluso Caruso - che spesso non dispongono di finanziamenti per convertire le strutture confiscate. L'attenzione dell'agenzia verso i sindaci è massima. Stiamo facendo un ottimo lavoro anche se c'è ancora molta strada da percorrere"

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