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    Loiero "Basta slogan , bisogna ripartire"

     

     

    Loiero "Basta slogan , bisogna ripartire"

    13 ott 13 "Pur con tutta la benevolenza nei confronti di Letta, la stabilità non può essere il solo elemento feticcio che deve guidare l'azione di governo, perché la crescita rischiamo di non poterla portare avanti e le riforme essenziali hanno bisogno di tempo''. Lo ha detto Agazio Loiero intervenendo alla riunione della componente regionale di Autonomia e diritti. ''È stata prima di tutto - è scritto in una nota - una bella manifestazione di amicizia e di affetto nei confronti di Agazio Loiero, per il successo dell'inchiesta Why Not che ha contrassegnato negativamente quasi tutta la passata legislatura, in una vicenda da cui, ancor prima della recentissima decisione della suprema Corte di Cassazione, Loiero ne era uscito assolto già in prima istanza. L'occasione è stata propizia per affrontare i temi all'attenzione dell'agenda politica nazionale, a partire da quelli d'una crisi drammatica, in un Paese che non accenna a crescere e in un Mezzogiorno per il quale purtroppo si registra la condizione peggiore. Ad arricchire il dibattito sono intervenuti tra gli altri Peppino Aloise, Franco Pietramala, Pietro Loiacono, Sarino Maida, Leo Pisano e tanti altri ancora''. ''È necessario - ha poi sostenuto Loiero - promuovere politiche di crescita che non aumentino ma al contrario diminuiscano le diseguaglianze, per assicurare benessere e sostenibilità. Il grande problema della nostra contemporaneità è quello del rapporto con l'Europa, un organismo non esente da errori che deve fare la sua parte in una condizione, quella attuale, di Stati membri che diventano sempre più anti-europei (è il caso della Francia). Noi dobbiamo porci in un'interlocuzione positiva e di confronto, come ad esempio è avvenuto nel caso degli eventi drammatici di Lampedusa: cose che potevano accadere oltre un decennio fa ma finalmente oggi, di fronte ad una tragedia così toccante, di tanti morti in mare in un Mediterraneo trasformato in cimitero, ci si è mossi. In Calabria la situazione è drammatica: dalla cattiva gestione dei fondi strutturali (dove si rasenta una leggerezza che sconfina nell'incoscienza), alla sanità (settore strategico dove non vengono garantiti neanche i Livelli Essenziali di Assistenza a fronte di un fastidiosissimo inasprimento fiscale, tra i più alti d'Italia), passando per i tanti, troppi Sindaci lasciati alla deriva, in una regione dove aumenta la prepotenza della criminalità organizzata e diminuisce vertiginosamente la considerazione che di essa se ne ha a Roma''. ''La verità - ha concluso Loiero - è che non possiamo più vivere di slogan che vengono somministrati ai calabresi, ma è necessario creare le condizioni per una ripartenza".

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