Svimez "Conti sono peggiorati, vera sfida politiche anticongiuntura"

18 nov 13 "Siamo in presenza di una costante discesa dei livelli occupazionali del Mezzogiorno determinata da una caduta del Pil che, ormai, ha superato il 12%. Una cosa mai avvenuta nella storia unitaria di un'Italia che, ormai, soffre da Nord a Sud e la cui situazione è aggravata dagli esiti delle manovre degli ultimi due governi". Lo ha detto Adriano Giannola, presidente della Svimez, a Catanzaro per partecipare ad un seminario sul Rapporto 2013 promosso dall'Università Magna Grecia. "Con l'illusione di metterli a posto - ha aggiunto Giannola - abbiamo conti peggiori di prima con un prodotto che è caduto in modo preoccpante, in particolare nel Mezzogiorno''. A giudizio del presidente dello Svimez ''dinanzi al rischio di desertificazione industriale che nel sud è un processo non dico avvenuto ma quasi, c'è la necessità di individuare un piano di primo intervento che sia coerente con una strategia di ripresa di lungo periodo. Quella di mettere in atto vere politiche anticongiunturali e anticrisi è la grande sfida che spetta a tutte le forze dirigenziali a tutti i livelli nel Paese. E in questo senso il nostro impegno, come Svimez, è quello di portare il tema del Mezzogiorno al centro dell'attenzione nazionale perchè la nostra convinzione è che questa parte del Paese, proprio dalla sua drammatica situazione attuale, può trovare l'occasione per determinare una svolta decisiva. Il Mezzogiorno ha delle grandi opportunità che vanno colte, interpretate e realizzate''.

''Stiamo distruggendo capacità produttiva e un Paese che distrugge la propria capacità produttiva si sta suicidando e non ha futuro''. Così Adriano Giannola, presidente dello Svimez a Catanzaro. ''Se Nord e Sud non ripartono insieme - ha aggiunto Giannola - l'Italia rischia la desertificazione industriale e l'emarginazione politica. Quando il mercato del sud è meno assorbente il nord entra nella crisi totale. Altro che integrarsi con la Baviera''.