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    Visita Cancellieri, reazioni e commenti

     

     

    Visita Cancellieri, reazioni e commenti

    24 lug 13 "Sono fermamente convinto della necessità di avviare una seria riflessione che intervenga in modo deciso rispetto ad una revisione totale della legge sullo scioglimento dei comuni per mafia. Rispetto a questo, però, vanno fatti dei distinguo da caso e caso e anche rispetto ad un percorso che va tracciato e che tenga conto anche e soprattutto dei fatti acclarati dalla magistratura e ora mai manifesti di fronte all'opinione pubblica ed al paese tutto". Lo afferma, in una nota, Antonino Castorina, responsabile nazionale Legalità ed Enti Locali e componente la segreteria nazionale dei Giovani Democratici. "Vedere i giovani dell'ormai defunto Pdl con due striscioni, a Reggio Calabria, durante la visita istituzionale del ministro Anna Maria Cancellieri, che gridano al complotto internazionale comunista ai danni di Scopelliti e di Reggio Calabria - aggiunge - non solo ci fa ridere ma sembra rivedere la storia del cane che si morde la coda. Rispetto al tema della 'ricostruzione' della nostra città, credo sia invece più interessante aprire un tavolo tra le nuove generazioni e tra tutti i movimenti giovanili per capire il tipo di contributo da offrire alla città e tracciare un percorso che sia in totale discontinuità con una gestione che nei fatti ha portato la città al collasso, sul piano morale, sociale ed economico". "Per far risorgere Reggio - conclude Castorina - è necessario levarsi i prosciutti dagli occhi e lanciare una generazione nuova che possa essere protagonista delle scelte e che abbia il coraggio di dire le cose per come realmente stanno"

    "La presenza a Reggio Calabria del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri per inaugurare il nuovo carcere di Arghillà' è stato motivo di sincera soddisfazione e testimonia la volontà dello Stato di ricercare le condizioni ottimali per umanizzare gli effetti della detenzione". Lo afferma in una nota il senatore del Pdl Nico D'Ascola, componente la Commissione Giustizia. "Sono stati necessari oltre tre lustri - prosegue - per l'apertura della nuova struttura carceraria, un lasso di tempo che sembrava averne compromesso la reale fruibilità. Finalmente, e seppure parzialmente rispetto alla programmata capienza, circa duecento detenuti potranno esservi ospitati con servizi moderni e con reciproci benefici anche per il personale di polizia penitenziaria. Resta, però, ancora molto da fare e credo che l'on. Ministro saprà trarne le dovute conclusioni, a partire dalle infrastrutture di servizio e di sicurezza, come il collegamento tra lo svincolo della A/3 di Catona e la nuova strada d'accesso alla casa penale. Inoltre, e non è questione secondaria, rimane ancora pagina aperta del pianeta giustizia, il ritorno alla funzionalità del 'Luigi Daga' di Laureana di Borrello. Lì, grazie allo spirito di abnegazione del personale del Dap e dei servizi sociali del ministero, era stata realizzata una sperimentazione efficace di detenzione attenuata, mirata soprattutto al recupero ed al reinserimento sociale dei giovani detenuti. Un percorso accolto positivamente dall'opinione pubblica e avvalorato dai ripetuti pronunciamenti di numerose famiglie di condannati che hanno in questi mesi invocato il mantenimento di quella sperimentazione. Per tale ragione, sostengo il Comitato pro-carcere di Laureana che ha incontrato il ministro Cancellieri proprio per affrontare e superare in tempi rapidi le ragioni ostative che impediscono la riapertura del 'Daga', esempio qualitativamente innovativo di politiche di sicurezza che inverano il principio costituzionale della rieducazione del detenuto. Condivido inoltre la determinazione del ministro Cancellieri sulla necessità di accelerare i tempi di completamento del nuovo Palazzo di giustizia di Reggio Calabria, ponendo rapidamente fine a quella sorta di limbo amministrativo che ne ritarda la felice conclusione". "Infine - conclude D'Ascola - voglio esprimere la mia convinta adesione all'iniziativa posta in essere dalla Regione Calabria e dal suo presidente, Giuseppe Scopelliti, di sottoscrivere con il Ministro della Giustizia un protocollo di intesa mirato ad elevare la soglia di prevenzione e dei controlli sulla salute della popolazione detenuta nella nostra regione, un capitolo negativo che va riscritto ponendo al centro il diritto fondamentale di ogni appartenente al genere umano ad essere curato dignitosamente ed efficacemente. Siamo sulla buona strada"

    "L'inaugurazione del carcere di Arghillà, dopo una lunga attesa protrattasi per ben 25 anni, rappresenta senza dubbio un'importante risposta dello Stato nei confronti del territorio calabrese e, soprattutto, in tema di una migliore reclusione che guardi, realmente, ad una rieducazione del detenuto". Lo afferma il consigliere regionale Tilde Minasi dopo la giornata che il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha trascorso in riva allo Stretto in occasione della cerimonia di apertura del penitenziario a nord di Reggio. "Al di là del significativo momento che restituisce alla città ed alla regione un presidio di legalità realizzato all'insegna della modernità e di standard che possono garantire una migliore qualità di vita a chi è privato della libertà personale - prosegue Tilde Minasi - sono altamente degne di nota le dichiarazioni rese dall'esponente del Governo in merito all'impegno sul Palazzo di Giustizia. La volontà espressa dal ministro Cancellieri di imprimere una decisiva svolta alla definizione della vicenda del nuovo Tribunale, costituisce, infatti un passaggio rilevante soprattutto per la corretta riorganizzazione degli uffici giudiziari che consentirà, ovviamente, un lavoro ancor più imponente e snello a favore della legalità e della sicurezza e un approccio anche più agevole all'apparato giudiziario da parte dei cittadini e utenti". "Dopo il carcere di Arghillà - conclude - sarebbe davvero eloquente da parte del Governo, dimostrare ulteriore vicinanza alla Calabria ed alla città di Reggio attraverso l'attivazione di un edifico totalmente dedito alla tutela della legalità in un territorio notoriamente delicato".

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