Gentile "Nessuna divisione sul tema della sanità" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Gentile "Nessuna divisione sul tema della sanità"

21 lug 13 "La sanità sta cambiando e devo dire un grazie al presidente Scopelliti e al generale Pezzi per il grande impegno profuso in termini di rigore e di risparmio. Ora è necessario che Roma ci consenta di sbloccare il turnover per implementare la forza medica e infermieristica". Lo afferma, in una nota, il sen Antonio Gentile. "Registro con piacere - prosegue - anche la revisione concernente Trebisacce e Praia a mare che io avevo messo in evidenza, mentre a Loiero dico che è finito il tempo del muro contro muro: la salute appartiene a tutti ed è doveroso, da parte di tutti, contribuire a migliorarla potenziando le strutture esistenti. La Giunta Regionale ha anche inserito nella programmazione il superamento del precariato storico, da noi attuato con la legge 12/2013. E' necessario che il tavolo Massicci si renda conto che queste forze lavoro sono già inglobate e rappresentano un costo che sarebbe addirittura minore in caso di stabilizzazione". "Elogi - afferma Gentile - all'Asp di Cosenza, che riduce il passivo di oltre il 100% rispetto al passato (da 117 a 50 mln di euro), pur in presenza di una dotazione per paziente inferiore ad altre realtà: si tratta di un ente che per anni è stato 'il bancomat' dei poteri forti, che vi rottamavano immobili e gestivano interessi milionari che oggi sono stati espulsi: non a caso le reazioni sono inconsulte. L'anno prossimo con una perequazione dei fondi assegnati sarà possibile raggiungere il pareggio di bilancio". "Dobbiamo fare in modo - prosegue - che in questo biennio la sanità migliori in ogni aspetto senza baloccarci nelle solite polemiche su chi abbia generato i debiti: sono quisquilie dialettiche che alla gente non interessano, al netto del debito degli anni passati che è stato devastante. Ai parlamentari e ai consiglieri regionali di centrosinistra dico che su questi temi non è possibile dividersi: chi sceglie la strada della strumentalizzazione rischia di rimanere isolato, perché la collettività non vive con gli anelli al naso"