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    Chizzonti "Grave scarcerazione Rappoccio"

     

     

    Chizzonti "Grave scarcerazione Rappoccio"

    15 lug 13 "La vicenda Rappoccio non è evento di tutti i giorni. Mi riferisco alla sua scarcerazione, che fa trasalire, estremamente grave, che scoraggia il ricorso alla Giustizia". È quanto ha detto, tra l'altro, il presidente della Commissione di vigilanza del Consiglio regionale, Aurelio Chizzoniti, nel corso di una conferenza stampa che il consigliere regionale ha convocato "dopo avere appreso - ha detto - che Rappoccio, alle dieci di oggi, ha notificato alla segreteria generale del Consiglio regionale la richiesta di essere riammesso a fare parte dell'assemblea legislativa calabrese dieci mesi dopo il suo arresto". "Fino al 25 febbraio scorso - ha detto Chizzoniti, producendo una corposa documentazione ai giornalisti - il Tribunale della Libertà, presieduto da Filippo Leonardo, aveva sostenuto che 'la richiesta degli arresti domiciliari per Rappoccio fosse adeguata a perimetrare il residuo pericolo di reiterazione della condotta criminosa. Così come il ravvisato pericolo di inquinamento probatorio che il Tribunale ritiene ancora sussistere, nonostante il decreto di giudizio immediato, stante la necessità in giudizio di acquisire le dichiarazioni testimoniali rese da soggetti che potrebbero concretamente risultare destinatari di pressioni da parte dell'indagatò. "Da quel 25 febbraio ad oggi, invero - ha detto ancora Chizzoniti - nessuno dei quasi 40 testi citati è stato chiamato a testimoniare. Nonostante ciò, il Tribunale, estensore il dottor Varrecchione ha revocato la misura degli arresti domiciliari a Rappoccio, con il doppio parere favorevole dei pm Sferlazza e Musolino, in considerazione dell'intervenuto dissolvimento dell'apparato burocratico strutturale alla base dell'associazione contestata , dell'intervenuta sospensione di Rappoccio dal partito politico di appartenenza, della chiusura dei locali presso cui aveva la sede la segreteria politica dello stesso. Con il risultato che, una volta tornato in Consiglio regionale, nulla vieterà a Rappoccio di ricostituire il suo apparato grazie al quale era stato eletto o di reiterare le ipotesi di reato per cui è tuttora indagato, associazione per delinquere, corruzione elettorale e peculato, e tenuto conto che la Regione si è costituita parte civile nel processo". Aurelio Chizzoniti, nel corso della conferenza stampa, ha anche reso noto di avere ricevuto il 2 aprile scorso una lettera anonima in cui, tra l'altro, gli si riferiva di un dialogo tra due avvocati che parlerebbero di una sua condanna a morte. "Ho regolarmente recapitato agli uffici di Procura la missiva - ha detto Chizzoniti - senza avere conoscenza, finora, di eventuali iniziative di indagine. Mi chiedo allora se gli appelli del procuratore De Raho ai cittadini di essere probi e collaborativi siano veramente sentiti". "Sono convinto - ha concluso Chizzoniti - che ci siano stati errori in questa vicenda, ma chiedo: è stata eradicata la cornice edificata il 25 febbraio dal TdL? Forse è il caso che gli Uffici di Procura chiedano la revoca del provvedimento del Tribunale, emesso, a mio parere, su circostanze erronee. Altrimenti ci troveremmo di fronte ad uno squallido esempio del modo di amministrare giustizia".

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