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    Elezioni comunali Catanzaro, dichiarazioni

     

     

    Elezioni comunali Catanzaro, dichiarazioni

    16 gen 13 "La giunta comunale di centrosinistra ha 'svenduto' la discarica di Alli per 650 mila euro quale 'giusto compenso' per avere ricevuto i rifiuti delle province rosse di Cosenza e Crotone". Ad illustrare ai giornalisti i retroscena dell'emergenza rifiuti è stato questa mattina, presso la sede del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, il candidato a sindaco del centrodestra Sergio Abramo affiancato dai rappresentanti delle diverse liste della coalizione di centrodestra Sinibaldo Esposito (Catanzaro da Vivere), Domenico Tallini (Pdl), Carlo Nisticò (Lista Scopelliti), Massimo Lomonaco (PerCatanzaro) e Franco Longo (Alleanza di Centro) e dal presidente della Provincia Wanda Ferro. "Sono questi i termini del protocollo d'intesa - è stato detto nel corso della conferenza stampa - siglato il 12 marzo 2009 dall'ex sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo, e dal Commissario Delegato all'Emergenza Ambientale, Goffredo Sottile, che di fatto ha causato l'esaurimento della discarica di Alli con ben due anni di anticipo facendo in modo che Catanzaro ne pagasse oggi duramente le conseguenze". Abramo ha poi evidenziato che nel 2009 "sono state scaricate più di 66mila tonnellate di cui 26mila conferite dalla sola città di Cosenza guidata dall'allora sindaco Perugini. Il protocollo firmato da Olivo e Sottile prevedeva, a fronte della solidarietà dimostrata in passato e per quella futura, un benefit di 655.000 euro per il conferimento dei rifiuti solidi urbani provenienti da altri Comuni. L'accordo ha aperto generosamente le porte di Alli alla città di Cosenza, alle province di Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, e l'impianto è stato seppellito da una quantità impressionante di rifiuti, più di 66mila tonnelate, togliendo due anni di vita ad una discarica progettata per durare fino al 2018". "L'impianto - ha aggiunto Abramo - tecnologico di Alli, nato per servire il Comune di Catanzaro e gli altri Comuni della Provincia, è diventato, per precisa responsabilità della sinistra, la 'pattumiera' della Calabria. Oggi la città di Catanzaro paga duramente questa situazione con la crisi della discarica di Alli dove non è possibile conferire i rifiuti con regolarità. La Provincia di Cosenza, presieduta da Mario Oliverio del Pd, non ha mai voluto realizzare nel suo territorio i tre termovalorizzatori programmati a Bisignano, Castrovillari e Acquappesa e ha risolto i suoi problemi ai danni del Capoluogo con la complicità della giunta Olivo". "I cittadini - ha concluso - hanno il diritto di sapere di chi sono le responsabilità e, per questo motivo, chiederò l'apertura di un'indagine sulla gestione della discarica negli anni del centrosinistra ed, eventualmente, un congruo risarcimento per i danni subiti dalla città"

    "Strumentali e del tutto prive di fondamento le affermazioni che il candidato sindaco Abramo ha rilasciato nella conferenza stampa di stamattina sul tema dei rifiuti dalla quale la cittadinanza, evidentemente, si aspettava proposte ed idee ed invece ha ritrovato le solite bugie e mistificazioni della realtà, degni della miglior tragicommedia a cui spesso ci ha abituato". E' quanto scritto in una nota del Comitato per Salvatore Scalzo sindaco. "A scanso di equivoci - prosegue la nota - vogliamo anzitutto ricordare ai cittadini che il candidato sindaco millantatore Abramo, che si professa risolutore di questioni ed emergenze da lui stesso create e continuo accusatore, che è stato sindaco della città di Catanzaro per ben nove anni dal 1997 al 2005 e cinque mesi dal maggio 2012 al novembre scorso. Ciò significa che se l'emergenza sui rifiuti ha raggiunto il suo apice nell'ultimo anno, evidentemente una grossa fetta di responsabilità ce l'ha proprio Abramo, che non ha mai prodotto alcun risultato concreto in tema di rifiuti e né ha mai gettato le basi per un serio progetto di gestione, scaricando responsabilità in pieno stile berlusconiano ad altri. Vorremmo tra l'altro ricordare ad Abramo che è molto grave l'azione quotidiana di raccontare falsità con l'unico intento di confondere e creare confusione nella gente. E' quello che è avvenuto con la questione discariche. I cittadini devono sapere che in Calabria vige uno stato di commissariamento sui rifiuti da più di quindici anni con un Commissario nominato dal governo nazionale che è l'univo soggetto ad avere autorità sulle discariche ed i comuni sono sostanzialmente semplici 'clienti' senza alcuna autorità su di esse". "D'altra parte - aggiunge - è lo stesso Abramo ad aver proposto in passato la gestione della discarica di Alli assieme agli altri comuni della provincia catanzarese. Tutto questo denota uno stato confusionale nel candidato sindaco e nell'intero centrodestra che fiutano la sconfitta e si appellano ad argomentazioni futili e distanti dalla realtà. Vorremmo ricordare e chiarire alcuni passaggi chiave. Il protocollo di intesa, che cita Abramo, tra l'ufficio del commissario ed il Comune di Catanzaro, è un protocollo di intesa successivo (e quindi una conseguenza) ad una ordinanza già emessa da parte del Commissario a cui il Comune non poteva neanche opporsi, proprio perché non è proprietario dell'impianto, e nello stesso protocollo si stabilivano dei benefit per il Comune come la riduzione della tassa sui rifiuti del 21% e soprattutto un progetto di ampliamento della discarica che avrebbe aumentato la capienza sino al 2020, che non si sa come mai (dovrebbe spiegarcelo proprio Abramo) non si sono completati e tuttora risultano bloccati. Come mai il candidato sindaco Abramo, che rifiuta un valore unico come la "solidarietà sociale" lodando il tentativo della provincia cosentina di rifiutare nel proprio territorio il termovalorizzatore, non è stato allo stesso modo coerente nel 1999 e nel 2002 da sindaco, protestando prima contro la progettazione del centro di Alli e poi contro la sua inaugurazione? La vera ragione dello stato di crisi dei rifiuti sta in una totale assenza negli anni di amministrazione Abramo di un progetto serio sulla raccolta differenziata. Nei suoi nove anni di governo la città non ha raggiunto il 9% di raccolta differenziata, arrivata al 32,8% nel 2009 sotto altra amministrazione per poi ripiombare sotto il 10% nell'ultimo anno e mezzo". Il Comitato per Scalzo Sindaco evidenzia inoltre che "d'altra parte lo stesso Abramo forse non conosce neanche il significato preciso di raccolta differenziata, perché negli ultimi cinque mesi è riuscito ad inaugurare nel quartiere Giovino la raccolta porta a porta dell'indifferenziata, una operazione totalmente inutile e diremmo anche dispendiosa. Diversi cittadini hanno lamentato in questi mesi l'inutilità da parte dell'Amministrazione Comunale di avviare un porta a porta senza differenziare la plastica, la carta, l'organico e l'indifferenziato, ma considerando tutto allo stesso modo. Insomma questa è una classe dirigente che dovrà essere per forza messa da parte, che ha già dimostrato nei fatti di aver fallito e di non aver alcuna mentalità di buon governo, né tanto meno sui rifiuti. Forse dimostreranno il contrario convocando una conferenza stampa con accanto i vari Berlusconi, Maroni o Bossi".

    "Come si può votare Sergio Abramo? La principale dote che un buon amministratore deve avere é quella di saper scegliere le priorità. Giovino al primo scroscio importante di pioggia si ritrova le strade allagate". E' quanto scritto in una nota del Comitato Salvatore Scalzo sindaco. "Il maltempo - prosegue la nota - e le forti piogge che si stanno abbattendo in questi giorni nel catanzarese danno il senso dell'incapacità delle amministrazioni di risolvere una problematica che si ripercuote puntualmente sulle vite dei residenti del quartiere Giovino, e non solo. Le piogge invernali, infatti, determinano una situazione di assoluto disagio e di impraticabilità dovuta all'allagamento delle strade. L'ex sindaco Abramo in sei mesi di amministrazione ha preferito non curarsene. Abramo ha governato circa dieci anni e non si è mai impegnato a risolvere questo grave problema. Come del resto nessun intervento preventivo è stato effettuato nel corso degli anni nell'area di Janò colpita da una frana nel 2010, nonostante la situazione idrogeologica del quartiere fosse a conoscenza delle amministrazioni guidate da Abramo, lasciando quel territorio nel più totale abbandono". "Senza programmazione, senza una scelta di campo precisa - aggiunge - che metta al primo posto la sicurezza e la vivibilità dei cittadini, quello che rimane ad una amministrazione è di effettuare interventi emergenziali e soluzioni tampone che lasciano i cittadini nella più totale incertezza. Per queste ragioni abbiamo voluto che Bersani, futuro Presidente del Consiglio, avesse contezza delle enormi potenzialità di questi quartieri, totalmente abbandonati dai governi locali di centrodestra".

     

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