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    Castagna "In Calabria serve classe dirigente adeguata"

     

     

    Castagna "In Calabria serve classe dirigente adeguata"

    15 set 12 "La Calabria ha bisogno di una classe dirigente adeguata, di partiti forti e capaci di imporre regole e metodi altamente democratici, di una politica che sia più vicina a chi ha bisogno e lontana dalle pratiche clientelari e dal familismo". Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Uil calabrese Roberto Castagna. "La situazione - ha aggiunto - è al collasso totale. I dati statistici, di questi giorni, confermano che nonostante le recenti azioni di Governo, regionale e nazionale, le condizioni rimangono preoccupanti sia sul versante della povertà, che aumenta inesorabilmente, che su quello della disoccupazione e del continuo esodo di migliaia di giovani diplomati e laureati. Per fare uscire la regione dallo stato di marginalità in cui versa, bisogna aggredire le diverse debolezze presenti sul territorio: l'inadeguatezza della classe dirigente; il fragile tessuto industriale; l'inadeguatezza infrastrutturale; l'alto tasso di criminalità e il basso tasso di sicurezza; la difficoltà e la disparità di trattamento nell'accesso al credito; la capacità di spendere bene, e in tempi rapidi, le risorse regionali; l'assenza di un progetto o almeno di una idea concreta di possibile sviluppo. Relativamente alla classe dirigente, pur evitando giudizi general generici, c'é da dire che l'assenza di risultati significativi la collocano nella scala al di sotto della mediocrità. Su questo versante decisivo é il ruolo dei partiti, delle associazioni nella selezione dei gruppi dirigenti. Manca, comunque, una scuola per gli amministratori, così come esiste in altri paesi europei, e spesso il sistema di selezione è basato su criteri di appartenenza e di forte sudditanza al potente di turno. Poiché questo è uno dei punti nodali della questione calabrese, è necessario che la politica si doti di strumenti largamente partecipativi per sopperire alla scarsa capacità che i partiti dimostrano di avere nella selezione della classe dirigente". "La costruzione di nuovi processi organizzativi nel sistema politico, di nuove regole e nuovi metodi di governo - ha concluso Castagna - forse aiuteranno ad invertire questa pericolosa deriva che sta travolgendo l'intero sistema paese. Bisogna avere il coraggio di rompere con un passato e un presente ancora intriso dal concetto dell'inamovibilità della classe dirigente. Approvare norme che stabiliscano che dopo, e non oltre tre mandati, non si è più ricandidabili. Candidare, salvo qualche eccezione che non confermi la regola, persone nuove, provenienti dal mondo politico e dalla società civile. Il paese ha bisogno di tutto ciò per poter essere adeguato a competere con le moderne democrazie europee ma, in particolare, la Calabria ha bisogno di dare un segnale di profondo rinnovamento, a partire dalla sua classe dirigente che, in gran parte, è stata e continua ad essere, la vera causa dell'arretramento sociale ed economico".

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