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    P. Tripodi "Irricevibile proposta su accorpamento Asp"

     

     

    P. Tripodi "Irricevibile proposta su accorpamento Asp"

    22 ott 12 "La proposta di legge presentata da esponenti di Pdl e 'Scopelliti Presidente' è irricevibile per come è stata formulata anche secondo i principi contenuti nella sentenza della Corte Costituzionale n. 131 del 2012. Tale progetto di legge ridurrebbe da cinque a tre le Asp calabresi suddividendo la regione in tre macro-aree (nord, centro e sud)". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Pasquale Tripodi. "Le Aziende sanitarie di Crotone e Vibo - ha aggiunto - verrebbero così accorpate con quella di Catanzaro. Stando ancora alle disposizioni contenute nel disegno di legge, le tre nuove Aziende sanitarie dovrebbero essere costituite con atto formale della Regione entro il 31 dicembre 2012 e prenderebbero operatività a decorrere dal 1 gennaio 2013. Tutto ciò sarebbe in contrasto con i dettami del Piano di rientro dal debito sanitario a cui la sanità è sottoposta. Vorrei sottolineare che il testo di legge caso mai necessiterebbe di un parere preventivo e non successivo da parte del tavolo Massicci che è l'organismo deputato a controllare la corretta attuazione del Piano di rientro. Troppo infantile mascherarsi fuori tempo da paladini dell'equità sociale per sostenere la difesa del diritto alla salute e che ora viene sfoderato come tema strumentale per scrollarsi le responsabilità che sono solamente di chi ha avuto nelle mani la gestione commissariale della sanità di questa regione. Troppo tardi. Anche perché il presidente Scopelliti deve ancora spiegare ai calabresi il motivo di alcune scelte che sono state la vera causa dei ritardi in ordine alle procedure della costruzione dei quattro ospedali calabresi e della mancata implementazione strumentale degli ospedali di Cosenza, Catanzaro e Reggio. E poi c'é un altra contraddizione di fondo nel disegno di legge presentato dai colleghi Bilardi, Serra, Chiappetta e Parente. Se da un lato la maggioranza di centrodestra dice di voler tutelare i territori (lo fa davanti alla concreta possibilità di un taglio delle Province di Crotone e Vibo Valentia) dall'altro cancella con un colpo di spugna le Aziende sanitarie operanti in quelle due città. Nel provvedimento si dice anche: le nuove aziende subentreranno nei rapporti attivi e passivi delle vecchie aziende soppresse. Ma quali rapporti e quali aziende? Non si tiene conto della circostanza che le strutture ospedaliere dovranno essere fisicamente separate dal corpo delle aziende territoriali a cui oggi fanno riferimento e non sarà un'operazione semplice per i cittadini, per la qualità dei servizi, per i fornitori, per il personale e per tutta la macchina regionale che rischia di ingolfarsi terribilmente. Si prevede la nomina di commissari, dei quali non si capisce quali siano i poteri e le funzioni, giustificati solo dall'esigenza di mandare via gli attuali organi apicali delle aziende. Senza contare che nulla si dice sugli atti aziendali e sulle piante organiche di quelle strutture che sarebbero soppresse dopo l'approvazione di questa legge e soprattutto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera a cui da molto tempo sta lavorando la struttura commissariale della Regione". "Per questo motivo - ha concluso Tripodi - credo sarebbe stato utile, prima di mettere mano a una riforma di tale portata, aver avviato un confronto con le forze sociali e produttive di questa regione".

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