NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Reggio sciolta per mafia, reazioni e commenti

     

     

    Reggio sciolta per mafia, reazioni e commenti

    Mi ha molto colpito lo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio. Ascoltando le dichiarazioni del ministro Cancellieri mi sono però convinto che questa, evidentemente, era l'unica soluzione possibile a questo punto". Matteo Renzi, che ha visitato Reggio Calabria lo scorso venerdì, commenta lo scioglimento del consiglio comunale della città calabrese. "Mi convince il senso delle scelte del ministro che vogliono garantire il futuro della città di Reggio - aggiunge Matteo Renzi - e l'attenzione del governo per bloccare la deriva finanziaria che ha impoverito la città, bloccando l'economia cittadina. Sono convinto - ha concluso il candidato del Pd alle primarie - che Reggio abbia la forza e le intelligenze per ripartire e riprendere quel cammino di crescita che l'aveva portata, durante la stagione di Falcomatà, a guardare con speranza al futuro, circondata dall'attenzione positiva dell'intero Paese".

    "Il dopo Scopelliti è già iniziato. Il fallimento del centrodestra regionale è sotto gli occhi di tutti". Lo sostiene, in una dichiarazione, il deputato del Pd Franco Laratta. "Non si tratta tanto - aggiunge - della gigantesca questione morale e della devastante corruzione. E fallito il 'modello Scopelliti' ed è emerso il nulla della sua azione di governo. Noi intendiamo chiedere ai calabresi migliori di scendere in campo per salvare la Calabria".

    ''Fermo restando le dovute garanzie per tutti i soggetti colpiti dallo scioglimento del Comune di Reggio Calabria, non capisco davvero tutto questo frastuono e gli attacchi al ministro dell'Interno per un atto che il ministro stesso ha presentato in maniera fin troppo generosa". Lo sostiene, in una dichiarazione, l'ex presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, di Mpa-Autonomia e diritti. "L'avvenimento in questione - aggiunge - mi fa tornare indietro con la mente all'estate del 2010, quando in Consiglio regionale manifestai tutta la mia preoccupazione per il tentativo di esportare in Calabria, anche in altre città, a cominciare da Catanzaro, il cosiddetto 'modello Reggio', enfatizzato oltre misura, e dissi di stare attenti, perché da quello che si capiva sembrava che dal municipio reggino provenissero esclusivamente dei 'miasmi'. Fui letteralmente assalito, come del resto mi è sempre capitato in questi anni, e come non mi è mai capitato neanche nei cinque anni in cui ho guidato l'esecutivo calabrese". "Adesso, a seguito d'un provvedimento che rappresenta sempre e comunque un colpo inferto al territorio - dice ancora Loiero - si disvela con grande chiarezza ciò che è avvenuto e si capiscono anche tante altre cose, a cominciare dalle elezioni regionali e dal risultato annesso. In tutto ciò Reggio, che malgrado i colpi mortali inferti al suo tessuto urbano resta ancora oggi una bellissima città, non c'entra davvero niente e con essa la maggioranza di quei reggini onesti e perbene, nei confronti dei quali questo provvedimento straordinario è di chiara tutela".

    "Lo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria, scelta dolorosa ma inevitabile, è un fatto di straordinaria portata e gravità. Da tempo, come Partito democratico regionale e nazionale, abbiamo indicato la necessità di una svolta politica radicale in Calabria per chiudere una stagione di discredito delle istituzioni democratiche e di delegittimazione della politica". Lo sostiene, in una dichiarazione, il Commissario del Pd della Calabria, Alfredo D'Attorre. "Lunedì mattina - aggiunge - riuniremo a Lamezia Terme i nostri principali rappresentanti istituzionali per discutere ogni iniziativa utile affinché quanto prima si determino in Calabria le condizioni per voltare pagina su basi di legalità, trasparenza e partecipazione democratica. La città di Reggio e la regione Calabria meritano ben altro rispetto al quadro che sta emergendo con sempre maggiore chiarezza". "Come Pd - conclude D'Attorre - vogliamo metterci da subito al servizio di un cambiamento profondo che restituisca dignità e credibilità alle istituzioni democratiche calabresi".

    'Il commissariamento del Comune di Reggio Calabria è la sconfitta della democrazia": così il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha commentato su Twitter il provvedimento di ieri del Consiglio dei Ministri. Il tweet è delle 14.57.

    "Chi scioglie i Comuni lo fa solo per affermare il suo potere, imparino a rispettare i Comuni. Trovo che siano delle forme pubblicitarie dello Stato rispetto a mafie che non ci sono. Il ministro Cancellieri è una che non sa il suo lavoro".Così Vittorio Sgarbi ex Sindaco di Salemi è intervenuto nel corso della puntata di stamani de L'Aria che tira, il programma di approfondimento economico de La7 condotto da Myrta Merlino. "Andai da lei - ha aggiunto - i giorni prima e mi disse: "Sgarbi non scioglierò il suo Comune". Poi l'ha fatto per puro atteggiamento intimidatorio patito e imposto dalla città dove non c'era traccia di mafia attiva".

    "La vicenda di Reggio Calabria è molto brutta. Una della grandi capitali del Mezzogiorno, città metropolitana, nelle mani della mafia pone serissimi problemi: occorre una svolta": lo ha detto Vito Santarsiero (Pd), delegato Anci per il Mezzogiorno, dopo la decisione del Governo di sciogliere il consiglio comunale reggino. Secondo Santarsiero, la decisione del Governo "conferma quanto la criminalità sia radicata in alcune zone del Mezzogiorno, quanto basso sia il senso di legalità in vasti settori della società, quanto poco incisiva sia l'azione dello Stato, quanto insufficiente sia il suo apparato, pur dovendosi appezzare e sottolineare il grande merito di giudici e forze dell'ordine che operano intensamente e spesso in solitudine. Per questo motivo, noi amministratori dobbiamo essere più vigili e più 'realisti del re' su ogni atto amministrativo per garantire trasparenza all'azione della pubblica amministrazione. Ma questo impegno da solo non basta. Ad esso deve fare da contraltare l'azione dello Stato che deve meglio sostenere gli enti locali ed i percorsi di legalità; così come - ha concluso Santarsiero - quella delle forze politiche che devono porsi seriamente il tema della migliore selezione delle classi dirigenti".

    "Lo scioglimento per contiguità mafiosa del Consiglio Comunale di Reggio Calabria ha segnato una pagina di giustizia e di libertà per l'intera città". Lo sostiene, in una nota, la deputata di Fli Angela Napoli, componente della Commissione atimafia. "Per qualsiasi politico - aggiunge - non è mai indolore l'accettazione di un provvedimento amministrativo così pesante che colpisce l'Ente locale del proprio territorio, ma quando si trova il coraggio di 'togliersi le bende' dagli occhi e di guardare all'interesse dei cittadini, viene meno qualsiasi logica di appartenenza politica o territoriale. Le note vicende giudiziarie, che tra l'altro ritengo non siano state ultimate, così come si evince dall'operazione odierna che ha portato in carcere il direttore di un'altra società del Comune di Reggio Calabria che hanno colpito pezzi importanti della 'ndrangheta, della politica e dell'imprenditoria reggina, non potevano non portare allo scioglimento per contiguità mafiosa del locale civico consesso. Ne ero convinta, pur essendo stata denigrata da coloro che avevano osato additarmi alla pubblica opinione per aver detto, in prossimità dell'ultima competizione amministrativa, che il voto a Reggio Calabria non sarebbe stato libero". "Non mi sono mai personalmente preoccupata - dice ancora Angela Napoli - di fronte alle accuse di giustizialismo, quando i fatti mi portavano ad assumere posizioni utili a garantire i cittadini onesti. Adesso basta con le accuse di 'complotti', di 'nemici della citta'', di 'avvoltoi', di 'chiamata alle armi', di 'giustizialismo tout court'. E' il momento della 'chiamata alle responsabilita''. Occorre unire tutte le forze sane, mettere al bando le 'mele marce', offrire la massima collaborazione alla Commissione straordinaria chiamata ad amministrare la comunità per 18 mesi e aiutare a far risorgere la bella città di Reggio Calabria"

    ''Mi auguro che prontamente i solerti Uffici del Viminale portino all'attenzione del ministro Cancellieri la situazione di una serie di comuni calabresi che si trovano in condizioni medesime o decisamente peggiori di Reggio Calabria. Una volta applicato un principio questo deve valere in generale". E' quanto dichiara il vicepresidente dei deputati del Pdl, Jole Santelli. "Mi rendo conto - aggiunge - che si potrebbe finire con lo sciogliere un eccessivo numero di comuni in Calabria ma non è certo il colore politico dell'amministrazione a fare la differenza. Si applichino le stesse regole e lo stesso trattamento tanto ai Comuni guidati dal Centro Destra che dalla Sinistra se si vuol dare un messaggio di serietà ai calabresi. Forse a Roma le notizie che arrivano sono frammentarie - conclude - ma in Calabria i cittadini conoscono e giudicano".

    "Lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria è una buona notizia prima di tutto per i reggini. Il Pdci di Reggio Calabria da oltre un anno, quindi molto prima dell'arrivo della Commissione d'accesso antimafia, ne aveva chiesto ufficialmente lo scioglimento". Questo il commento di Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, che prosegue: "Avevamo e abbiamo ben chiaro il livello di degrado a cui il 'modello Reggio' di Scopelliti-Arena ha ridotto la città: un degrado etico, morale e finanziario. Adesso è importante che a fare le spese di questa situazione non siano i cittadini, ma che si costruisca un futuro per Reggio Calabria e per tutta la Regione nel segno della legalità e della giustizia sociale".

    ''Finalmente la verità sul 'Modello Reggio'. Un modello che ha visto l'amministrazione comunale operare in contiguità con la 'ndrangheta''. Lo afferma, in una dichiarazione, il segretario regionale del Prc, Rocco Tassone. "Le forze sane della città e della regione - aggiunge - lo andavano predicando da anni, inascoltate e talvolta derise. Per anni, con la spocchia e la tracotanza dei padroni del vapore, Giuseppe Scopelliti ed i suoi sodali hanno fatto scempio del comune di Reggio Calabria. L'elenco delle scempiaggini sarebbe un inutile esercizio mnemonico, tanto lo conoscono anche le pietre. Adesso il popolo calabrese si aspetta che lo Stato vada fino in fondo, senza reticenze e senza timore. Il popolo calabrese si aspetta tutta la verità sul ruolo di Giuseppe Scopelliti nella gestione di quel letamaio. Può darsi che sia stato una pudica verginella candida ed ingenuotta in mezzo ad una masnada di bravi, ma può anche darsi di no. Questo, tuttavia, va chiarito al più presto perché la Calabria non può permettersi di avere un presidente con la classica spada di Damocle sospesa sul collo. La cosa umanamente e politicamente più logica sarebbe che Scopelliti si dimettesse, ma sappiamo che non lo farà. Per questo, fino a quando non saranno chiari i destini giudiziari di Scopelliti, la Calabria vedrà aggiungersi ad una gestione piratesca ed inconcludente, la totale paralisi amministrativa dovuta al fatto che la guida della Giunta regionale deve stare in ben altre faccende affaccendata piuttosto che ad esercitare il suo ruolo nell'interesse dei cittadini di questa regione".

    "I nemici di Reggio Calabria solo coloro che hanno colpito al cuore la nostra città, provocando un enorme dissesto economico e morale da cui certamente non possono sottrarsi e di cui devono inevitabilmente dare conto alla città". Lo dice Antonino Castorina, responsabile Legalità della Segreteria nazionale dei Giovani Democratici. "Da Scopelliti - aggiunge - pretendiamo un rispettoso silenzio e nessuna altra dichiarazione che non può che peggiorare lo stato delle cose. Oggi possiamo dire con assoluta certezza che lo scioglimento del comune di Reggio Calabria segna la fine del 'Modello Reggio' ed evidenzia limiti e contraddizioni di chi lo ha costruito. La sofferta decisione del governo conferma le preoccupazioni che i questi anni abbiamo posto al centro della nostra attività politica e la necessità di avviare una nuova fase per far risplendere a Reggio e in Calabria una nuova 'primavera'. Le nostre energie saranno impegnate senza se e senza ma nella nostra battaglia quotidiana di legalità e trasparenza per la fase di ricostruzione che ora mai a Reggio Calabria è inevitabile ma che necessariamente riguarderà quanto prima l'intera regione Calabria.

    "Va esaminato il perché una serie di comuni limitrofi che hanno un segno di politico diverso non sono stati sciolti: questa è una questione che non è stata posta e che intendiamo porre al ministro dell'Interno". Lo ha detto capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto a Omnibus su La7 dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria per contiguità mafiosa. "Non so se il ministro dell'Interno abbia avuto un occhio di riguardo, ma c'é una questione aperta", ha aggiunto.

    "Crediamo che per lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria non ci sia da rallegrarsi ritenendo che questa sia una grande sconfitta per tutti e che nessuno possa pensare di aver vinto. Concordiamo, però, con le parole del ministro Cancellieri:"questa città merita rispetto!". Lo afferma Adriana Musella, del coordinamento nazionale antimafia Riferimenti. "Reggio Calabria - aggiunge - si è confermata una città ingannata proprio come l'aveva definita il pm Giuseppe Lombardo. Bisogna restituirle dignità e giustizia e per questo i cittadini debbono esigere di conoscere la verità. Fino a quando i responsabili rimarranno impuniti Reggio Calabria non potrà essere riscattata. Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per la gravità della situazione e ci auguriamo che se ne prenda coscienza. Ognuno deve fare la propria parte".

    "Con lo scioglimento del comune di Reggio Calabria, per contiguità con la 'ndrangheta, cade il muro delle ipocrisie e dei falsi miti. Si chiude una pagina per la citta' mandando in soffitta il tanto osannato 'modello Reggio' che alla luce di quanto è accaduto di 'modello' ha ben poco". E' quanto afferma, in una nota, il segretario regionale de La Destra, Gabriele Limido. "E' doloroso - aggiunge - per chi come noi ha sempre creduto in quella Destra che ha fatto del primato morale della legalità il proprio fondamento ed il proprio presupposto dell'azione politica, assistere, oggi, a tale misfatto, a tale caduta di stile, soprattutto per chi ha utilizzato strumentalmente questi valori in una città tanto cara alla nostra comunità politica. Viene una certa nostalgia a ricordare una Reggio di un passato non lontano. Una città rappresentata da uomini onesti, pieni di valore e di passione. Un esempio per la Nazione. Era la Reggio di Ciccio Franco, di Raffaele Valensise, di Nino Tripodi e di tutti quegli uomini e donne che scesero in piazza al grido di 'Boia chi molla' per difendere l'onore della città. Oggi, questo onore è stato sporcato, infangato, da chi ha fatto un uso personale delle istituzioni umiliando un'intera comunità. E' arrivato il tempo del riscatto. La città di Reggio Calabria merita altro".

    ''Noi non guardiamo in faccia a nessuno. Diamo piena fiducia al lavoro della magistratura e al commissario del Comune di Reggio Calabria. Noi vigileremo, come abbiamo fatto sino ad oggi, sull'azione del governo comunale affinché si proceda non solo alla "bonifica" del territorio ma, soprattutto, si svolga un'azione efficace a favore dei cittadini". Lo ha detto oggi Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil che ha partecipato a una conferenza stampa organizzata a Reggio dalla locale camera del lavoro

    "Ci voleva un governo tecnico per mettere finalmente a nudo un sistema di potere che per anni ha imperversato nella città più importante della Calabria, emblema insieme dei mali e delle virtù di un'intera Regione". Lo afferma in una nota l'imprenditore Pippo Callipo. "Ci voleva un governo tecnico - aggiunge - per fare quello che nessun esecutivo politico avrebbe mai osato fare, mettendosi contro colleghi e sodali politicamente troppo in vista. Certo ci saremmo aspettati che questa decisione fosse giunta ben prima e con maggiore determinazione, poiché è noto che il 'sacco' di Reggio Calabria non è certo maturato nei diciassette mesi della consiliatura che oggi viene sciolta, ma tant'é. E allora grazie caro Ministro Cancellieri. Grazie a nome dei tanti calabresi onesti per questa decisione che, ci auguriamo, possa contribuire a liberare questa città dai ceppi ai quali era vincolata, con uno slancio che possa, magari, contagiare l'intera Regione. Si perché con il tanto decantato "Modello Reggio" che oggi vede la sua impietosa deriva giuridica, viene bollato con il marchio dell'infamia un intero sistema politico: quello che va per la maggiore in Calabria. Basato com'é sulle clientele, sulle interessenze, sulle commistioni tra zone più o meno grigie, lobby affaristico-mafiose, consorterie di ogni risma".

    Tante, troppe le parole "sprecate" sul caso Reggio in queste ore, molte delle quali prive di alcuna preventiva riflessione. Poche, invece, le fattive attestazioni di solidarietà per una città che affronterà una delle pagine più buie della sua storia. Già perché le uniche vere vittime di questo triste epilogo sono proprio la città ed i suoi abitanti, solo quegli abitanti però che hanno sempre scelto con coraggio di non compromettersi con il malaffare. Stesso dicasi della classe politica locale: generalizzare con astio e rabbia, montando una gogna per i nostri amministratori, non risolve i problemi e sprigiona un clima di terrore che ci rimanda indietro di parecchi decenni. Perché, checché se ne dica, non si può sparare contro tutto e contro tutti, Sindaco Arena in primis, uomo dalle indubbie capacità amministrative, che ha dimostrato in questa breve esperienza politica di saper affrontare le difficoltà cittadine in un contesto economico-sociale per l'Europa tutta particolarmente sofferto. Il pensiero non può che andare poi a quei giovani consiglieri comunali che con la passione che li ha sempre contraddistinti hanno operato nella massima trasparenza ed anteponendo il bene della città agli interessi personali. Entrare nel merito della questione non è facile, soprattutto quando ancora la vicenda non risulta del tutto chiara per la segretezza degli atti in mano al Consiglio dei Ministri e che hanno condotto allo scioglimento del Comune di Reggio. Bypassando l'analisi storica già abbondantemente trattata dalla stampa, che vuole la città dello stretto essere il primo capoluogo sciolto nella storia repubblicana, si potrebbe affrontare l'argomento che pone parecchi interrogativi sulle prime dichiarazioni del Ministro Cancellieri. Ripeto, non vuole essere quanto di seguito riportato, una sorta di abiura delle decisioni espresse, anche perché non ci sono gli strumenti informativi per farlo, ma semplicemente una esternazione che rispecchia il sentire comune. A cominciare dalla precisazione del Ministro degli interni che bolla lo scioglimento come un "atto preventivo e non sanzionatorio", lasciando intendere si faccia quasi un processo alle intenzioni. Sicuramente così non è, considerati anche i tanti faldoni che pare siano stati prodotti dalla commissione d'accesso quali prove inconfutabili per arrivare a parlare di "contiguità" con le organizzazioni malavitose. E se tutto venisse confermato dai fatti, la città non potrebbe sottrarsi presto a nuovi provvedimenti, e questa volta individuali, presi cioé nei confronti di chi ha sporcato "l'onore" di Reggio. Questo è sicuramente la speranza dei cittadini sani, che non possono per l'ennesima volta pagare a caro prezzo per un errore da loro non commesso. Serve allora una adeguata risposta, salvando ciò che di buono c'é nella nostra società e punendo i corrotti, tanto a destra quanto a sinistra, che sino ad oggi hanno indisturbatamente operato in nome e per conto di un mandato che oggi appare sempre meno di rappresentanza" Così il Presidente Provinciale della Giovane Italia di Reggio Calabria,Luigi Amato.

    "Povera Reggio, povera Calabria. L'atto doloroso dello scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria ci dice quanto la cattiva politica "in contiguità con la 'ndrangheta'' abbia soffocato il passato e soffochi il presente e il futuro di questa terra meravigliosa. Ora i reggini hanno l'occasione e la possibilità di riscatto e di rinascita. La città che vuole cambiare può mettersi alle spalle questa indegna e triste stagione". Lo afferma Nichi Vendola, dopo la decisione del governo di questa sera.

    "Lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria per contiguità mafiosa deve farci riflettere sulla gravità alla quale è arrivata la situazione nel nostro Paese. Non è possibile che una larga parte del territorio nazionale debba fare i conti con una così forte infiltrazione delle organizzazioni criminali". Lo dice il segretario del Pd Pierluigi Bersani, il quale aggiunge che "per il Pd la questione della legalità è un pilastro essenziale. Non si può ricostruire il Paese se la legalità non viene messa al centro dell'iniziativa politica. La stessa riscossa del Mezzogiorno non può che partire da qui". "Nell'assemblea sul Sud che il Pd ha organizzato a Lamezia Terme - dice ancora Bersani - abbiamo evocato una svolta per la Calabria, dopo aver presentato una nostra mozione in Parlamento. Questa decisione del governo conferma le nostre preoccupazioni e l'esigenza di voltare pagina con decisione. Noi siamo impegnati e mettiamo a disposizione tutte le nostre forze - conclude il segretario del Pd - perché la necessaria battaglia per la legalità abbia il sostegno dell'opinione pubblica".

    "'Il mix di disastro economico e morale che ha afflitto il Comune di Reggio Calabria ha indotto il Cdm a sciogliere l'amministrazione dell'ente. La decisione era diventata indispensabile ed indifferibile - aggiungono - ed ora vanno individuati i responsabili di questo disastro che affonda ancora una volta la città e la sua onorabilità. Noi lo avevamo denunciato. Idv lavorerà a tutti i livelli per ridare ruolo e dignità alla città dello stretto, riportare la fiducia nei cittadini e avere un governo pulito che amministri senza collusioni e interessi affaristici". Lo affermano in una nota congiunta, Antonio Di Pietro, Presidente dell'Idv e Ignazio Messina, componente della commissione nazionale antimafia.

    "Ora lo Stato sia ancora più presente".La vicepresidente dei deputati e parlamentare calabrese: nessuno può essere felice di un Comune sciolto per contiguità mafiose "Non c'é nessun reggino, nessun calabrese, ma forse neanche nessun italiano che possa essere felice nell'apprendere che il comune di Reggio Calabria viene sciolto per contiguità mafiose. Non c'é sviluppo se non c'é legalità e non ci sarà crescita e lavoro per la Calabria finché le attività economiche saranno sottoposte al giogo della 'ndrangheta o la politica si assoggettera' ai ricatti criminali. Mi auguro che i reggini possano ritrovare serenità e continuino a credere nello Stato. Uno Stato che per non apparire ostile e lontano, capace soltanto di punire e non prevenire, non dovrà fermarsi allo scioglimento del Comune, ma essere presente ogni giorno". Così Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati Pd e parlamentare calabrese dopo la decisione del Consiglio dei ministri di sciogliere il comune di Reggio Calabria.

    "Lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria deve diventare un'occasione importante per segnare un vero cambiamento nella gestione della città. In questi anni ci sono state troppe vicende oscure, non solo nella vita politica ed amministrativa del comune, che hanno reso inevitabile la scelta del Governo. Ora tutti i cittadini di Reggio Calabria sono chiamati a un vero sforzo comune per far ripartire la città, libera dai condizionamenti della 'ndrangheta''. Lo ha dichiarato Laura Garavini, capogruppo Pd nella commissione Antimafia.

    Non era mai successo che un governo decretasse lo scioglimento del Comune in una città capoluogo. Con lo scioglimento di quello di Reggio ci auguriamo possa chiudersi una delle pagine più buie della storia di quella città. La decisione del Governo è ineccepibile e la salutiamo positivamente perché - tra le altre cose - dà un messaggio forte sulla legalità e sulla presenza dello stato nei nostri territori. A questo punto le dimissioni del Presidente Scopelliti sono un atto dovuto. Chi è stato uno degli assoluti protagonisti di quella vicenda, non può che fare un passo indietro, per liberare la Calabria dall'ombra di quel modello e di quella storia. La Calabria ne merita un'altra e merita un presidente al di sopra di ogni sospetto". Giuseppe Mazzuca, capogruppo PSE consiglio comunale Cosenza.

    "Lo scioglimento di Reggio è stato un atto doveroso ma necessario ad aprire una nuova fase per la città" Lo scioglimento del comune di Reggio Calabria definito dal Ministro degli interni per "contiguità" è un atto doloroso, ma per la gravità dei fatti indispensabile. Senza questo passaggio che manda a casa i veri nemici di Reggio, non sarebbe stata possibile l'apertura di una fase nuova. A casa devono andare a tutti i livelli gli attori della malapolitica che sono andati e vanno a braccetto con la 'ndrangheta, soffocando il futuro della citta' e di questa bellissima Regione. Oggi è il tempo del cambiamento chiediamo alle forze migliori di Reggio e della Calabria di aprire una fase nuova una fase di vero cambiamento". Così Andrea Di Martino Coordinatore regionale Sel Calabria e Laura Cirella Coordinatrice provinciale sel Reggio Calabria.

    La Fiamma sullo scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio: "Il Consiglio dei Ministri dei banchieri si è finalmente espresso, ed anche questa volta non ha mancato di dimostrare la sua di natura dissennata nei confronti dei cittadini che dovrebbe governare. Si, perché lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria è un atto che non risolve alcun problema della città, in quanto non va a scalfire minimamente quel sistema che porta ad essere mafiosi anche chi non lo è, e rischia seriamente di aggravare e mortificare i disagi e le difficoltà di questa città. Dallo Stato ci si deve aspettare ben altro tipo di intervento che cingolati per la strada ed oggi un commissario che inevitabilmente paralizzerà la città. Ô evidente ci sia ben poco da festeggiare! Piuttosto occorre una reazione in blocco positiva, responsabile ed orgogliosa da parte di tutta la città! Associazioni, imprenditori, partiti, cittadini tutti devono rispondere e respingere l'etichetta di città mafiosa nuovamente affibbiataci, senza continuare a scadere nelle polemica e nella faziosità che ha vergognosamente contraddistinto il dibattito degli ultimi tempi. Perché il problema delle infiltrazioni mafiose non è un problema di destra né di sinistra (ma quando si smetterà di ragionare in base a questa vuota dicotomia???), ma un problema che trasversalmente coinvolge tutti, e l'arrivo del commissario è una sconfitta per tutta Reggio, poiché significa che la città tutta non ha saputo rispondere adeguatamente al suo più grosso problema, quello mafioso. Bisogna essere intellettualmente onesti e riconoscere questa realtà, altrimenti la città non sarà in grado di reagire a questa iattura, in primis la politica. Tasto davvero dolente questo, perché la politica in questi ultimi due anni non ha dato dimostrazione di sapersi fare carico delle proprie responsabilità, ma è stata protagonista di uno squallido teatrino di rancori, pettegolezzi ed antagonismi non solo fra fazioni contrapposte, ma anche all'interno delle stesse coalizioni. Ô il naturale epilogo del sistema partitocratico, dove il fine ultimo non è il benessere della collettività, ma il raggiungimento del potere al fine di consolidare e rafforzare gli interessi dei singoli o di bandiera. Così il dibattito politico si è perso in una canea di rimbrotti reciproci, accuse ed insulti sbandierati pubblicamente per arraffarsi quel voto da sommare in più sull'avversario ed abbatterlo, senza avere cura e prospettiva per una città che invece di essere amministrata veniva e continua ad essere mortificata in ogni settore. Non stiamo puntando il dito su nessuno, stiamo solo verificando ed analizzando evidenze"

    "Lo scioglimento di Reggio è stato un atto doveroso ma necessario ad aprire una nuova fase per la città" Lo scioglimento del comune di Reggio Calabria definito dal Ministro degli interni per "contiguità" è un atto doloroso, ma per la gravità dei fatti indispensabile. Senza questo passaggio che manda a casa i veri nemici di Reggio, non sarebbe stata possibile l'apertura di una fase nuova. A casa devono andare a tutti i livelli gli attori della malapolitica che sono andati e vanno a braccetto con la 'ndrangheta, soffocando il futuro della città e di questa bellissima Regione. Oggi è il tempo del cambiamento chiediamo alle forze migliori di Reggio e della Calabria di aprire una fase nuova una fase di vero cambiamento. Così in una nota congiunta Andrea Di Martino Coordinatore regionale Sel Calabria e Laura Cirella Coordinatrice provinciale sel Reggio Calabria

    "Salutiamo con profonda soddisfazione lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria per gravi contiguità mafiose deciso dal Consiglio dei Ministri. Il Ministro dell’Interno, dott.ssa Annamaria Cancellieri, ha affermato che lo scioglimento è stato deciso non per infiltrazioni mafiose, ma, addirittura, per contiguità della giunta comunale con la ‘ndrangheta. Una pesantissima differenza sostanziale che evidenzia in maniera tragica l’altissimo livello della presenza e della penetrazione della ‘ndrangheta dentro l’amministrazione comunale di Reggio. Questo atto del Consiglio dei Ministri è un inequivocabile gesto di legalità che rende giustizia alla città e alla stragrande maggioranza dei reggini: cittadini onesti che credono nei valori della giustizia e della legge. Su questa vicenda, noi comunisti siamo stati lungimiranti poiché, in maniera assolutamente solitaria e subendo ripetute contumelie e offese personali, da oltre un anno, quindi molto prima dell’arrivo della Commissione d’accesso antimafia, avevamo ufficialmente chiesto lo scioglimento del Comune. Si trattava di una limpida posizione politica che nasceva dalla consapevolezza del gravissimo e profondo dominio, sotto gli occhi di tutti, della ‘ndrangheta dentro Palazzo S. Giorgio. La decisione di oggi rende, quindi, giustizia a tutti i reggini che non hanno piegato la testa ad un “regime cittadino” infestato, come attestato dal Consiglio dei Ministri, dalla ‘ndrangheta. Pertanto, si chiude miseramente il sipario su un tragico decennio caratterizzato dal nefasto “modello-Reggio” degli ex sindaci Scopelliti, Raffa e Arena: un sistema di potere che ha causato una bancarotta etica, morale e finanziaria della città. Alla terna commissariale, composta dai dottori Panico, Piazza e Castaldo, auguriamo buon lavoro nel delicato e difficilissimo compito che dovranno affrontare". Così in una nota Ivan Tripodi segretario PdCI Reggio Calabria.

    "Ascoltando la conferenza stampa del ministro Cancellieri non si capisce per quale motivo il comune di Reggio Calabria sia stato sciolto". Lo afferma in una nota il senatore e vice coordinatore regionale vicario del Pdl della Calabria, Antonio Gentile. "Il Ministro - aggiunge - non ha parlato di collegamenti tra 'ndrangheta e amministrazione, ma di fatti che rappresentano contiguita' evidentemente relative e che non coinvolgono l'amministrazione nella sua interezza. Si tratta di una ferita profonda per Reggio Calabria, per la quale immaginiamo che il Sindaco Arena, al quale va la nostra solidarietà incondizionata, vorrà adire i giudici amministrativi di competenza. La sovranità popolare è un cardine della democrazia, la sua stessa essenza e gli scioglimenti sono fatti traumatici ed eccezionali che devono essere comprovati in maniera chiara ed in equivoca: dalle parole del Ministro tutto questo non appare". "La città di Reggio Calabria, città metropolitana - prosegue Gentile - certamente non può accettare una decisione del genere e sono sicuro che, in base alla prassi consolidata delle sentenze del Consiglio di Stato, il Tar del Lazio o Palazzo Spada ribalteranno il provvedimento del Governo. La compensazione tra voto democratico ed intervento straordinario si basa, appunto, su fatti ineccepibili e non su singole posizioni che non ledono il corpo amministrativo di un Municipio".

    "Una decisione 'politica' che offende la grande maggioranza dei reggini onesti, quella del governo tecnico di Monti di sciogliere il Comune della Città dello Stretto. Non mi stupirei se alla ministra Cancellieri, alle prossime elezioni, il Pd riservasse un seggio sicuro". Lo afferma, in una nota, Pietro Mancini. "Eppure - ha aggiunto - oggi, a Reggio, la situazione non è la stessa dei primi, drammatici anni '90, che registrava un grave sfascio, politico e istituzionale, a Reggio e in Calabria. Da pochi mesi, la citta' aveva eletto i propri rappresentanti, impegnati a non far svanire, nei ricordi dei cittadini, i positivi risultati, conseguiti dalla lunga sindacatura di Scopelliti, che fu un primo cittadino molto concreto e popolare. Certo, sono in corso alcune delicate inchieste, non concluse, tuttavia, con sentenze a carico degli attuali e degli ex amministratori della città. E, dunque, gli atti sinora compiuti dalla magistratura non possono portare nessuno a ritenere colpevoli e collusi con i clan, come 20 anni fa, i politici coinvolti. Quindi le inchieste vadano avanti senza pressioni e condizionamenti. E, se gli elementi probatori contro verranno ritenuti sufficienti, si svolgerà il processo, nel corso del quale alle tesi, non ai 'teoremi', dell'accusa i politici potranno replicare, sviluppando argomentazioni innocentiste".

    "Il preannunciato scioglimento del Comune di Reggio, conferma che in Calabria esiste un emergenza democratica e di legalità". Così il segretario regionale del Psi Luigi Incarnato. "E' un caso - ha aggiunto - che non sfugge alle cronache in quanto trattasi di comune capoluogo. E' la prima volta che accade e ad opera di un Governo Tecnico. Sono tanti i comuni soggetti a forme di commissariamento nella nostra Regione. In Calabria l'assenza dei controlli sulle pubbliche amministrazione, come per esempio avveniva con i Comitati di Controllo, oltre ai problemi di corruzione, ha alimentato debiti e cattive gestioni. Noi socialisti riteniamo necessaria una assunzione di responsabilità collettiva per affermare una fase di ripristino della legalità e della funzione delle istituzioni al servizio dei cittadini. In questi anni abbiamo registrato in Calabria un uso personale delle istituzioni ed il caso Reggio, come quello della Regione ne sono un esempio. A Scopelliti, che ha tanto decantato il 'Modello Reggio' da trasmigrare alla Regione, il compito di trarne le dovute conseguenze, assumendosi la responsabilità politica e per dare alla nostra Regione la possibilità di riscattarsi attraverso un voto democratico".

    "Abbiamo posto 10 domande al sindaco Arena e siamo rimasti inascoltati per diverso tempo;ieri insieme al nostro segretario nazionale Fausto Raciti abbiamo proseguito una riflessione rivolta alla città per capire una strada percorribile di "ricostruzione" con un assemblea pubblica e aperta e plurale". Lo afferma il responsabile nazionale Legalità ed Enti Locali dei Gd, Antonino Castorina. "Oggi - aggiunge - la scure dello scioglimento del comune di Reggio Calabria per contiguità mafiosa fa emergere in modo netto come fossero fondate le nostre preoccupazioni e come fosse nobile la riflessione che avevamo messo in campo nell'esclusivo interesse della città e delle nuove generazioni scippate del loro futuro da questa maggioranza di governo cittadino. Sarebbe bene che tutti riflettessero sui danni provocati alla città".

    "Serve ripristinare la legalità e la democrazia in una città che non può morire per le scelte di pochi che intendono il bene comune come l'assalto alla diligenza, pertanto, serve uno sforzo collettivo per ridare ruolo e rispettabilità alla politica e quindi alla città. In questo continueremo ad impegnarci con quanti vorranno dedicarsi alla rinascita civica e morale della città, per una nuova primavera reggina". Lo afferma Italia dei Valori della Calabria.

    "Aspetto di leggere le motivazioni che hanno portato il Consiglio dei Ministri a decidere per un atto così duro e forte. Come parlamentare ma soprattutto come reggina non posso che provare grande amarezza e dispiacere per una città che da tempo ha scelto di stare dalla parte della legalità". Lo afferma la parlamentare del Pdl Lella Golfo. "Spero - aggiunge - che nessuno impugni questa decisione per fare mera propaganda politica, perché in gioco c'é prima di tutto la dignità e il futuro dei cittadini. Mi auguro che presto possa essere fatta chiarezza sulle motivazioni dello scioglimento, si possa capire di più e agire di conseguenza. Oggi rimaniamo semplicemente tutti sgomenti di fronte a un provvedimento così punitivo e a un marchio così infamante. La priorità immediata è che questa decisione non pregiudichi il futuro di Reggio Calabria, perché non lo merita la città e non lo meritano i reggini".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"

     

     

Elezioni 28/29 marzo

Elezioni

Regionali - Comunali - Ballottaggi- Affluenza

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore