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    Chiappetta "PD dimentica fatti dei propri esponenti"

     

     

    Chiappetta "PD dimentica fatti dei propri esponenti"

    07 ott 12 "Il profilo di questa regione è particolarmente complesso da cogliere ed una volta che lo si è colto non sempre è facile interpretarlo; non lo è per una miriade di motivi che sono ben noti a tutti coloro i quali, calabresi e non, si avventurano in analisi apparentemente dotte ma concretamente piegate solo ad una opportunistica visione di parte, in buona sostanza si parla, o il più delle volte si straparla, per convenienza politica propria e con un evidente difetto di onesta intellettuale". Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl alla regione, Gianpaolo Chiappetta. "E' in ragione di ciò - ha aggiunto - che nel corso degli ultimi mesi abbiamo assistito, e continuiamo ad assistere, alle reprimende pubbliche di novelli Savonarola che cercano ad ogni costo di costruire un presunto 'caso Reggio', che tentano con ogni mezzo di infangare l'esperienza di una classe dirigente che ha assunto, con il pieno mandato degli elettori, l'onore e l'onere, considerando i disastri ereditati, di governare la regione e fare scelte non più differibili. In Calabria insomma é evidente il nefasto tentativo di abbattere ad ogni costo l'avversario che ha conquistato la fiducia degli elettori, non registriamo opposizioni sui contenuti dell'agenda e delle scelte di governo ma ostilità preconcetta unita ad una buona dose di infamanti descrizioni; non è che sia una novità ma constatiamo che in questi mesi l'azione è particolarmente forte, concentrica ed organizzata con il coinvolgimento di tanti soggetti. Tornano in mente in queste ore le sentenze emesse in nome del Partito dal segretario del Pd Pierluigi Bersani. peraltro già da me evidenziate, che con voce evidentemente più ascoltata dei suoi luogotenenti calabresi si è impegnato nel dire ogni male possibile della Giunta regionale e del suo Presidente Scopelliti; un rinnovato e moderno doppiopesismo ha impedito al segretario Bersani di citare i fatti che riguardano esponenti del suo Partito che, come è noto, sono artefici della disastrosa condizione in cui versa oggi la Calabria, condizione rispetto ala quale noi ci siamo assunti la responsabilità del governo e delle soluzioni. Abbiamo ascoltato dal commissario regionale del Pd, Alfredo D'Attorre, che qui in Calabria c'é la peggiore destra del Paese, un giudizio che non ci preoccupa visto che non è affatto condiviso dai calabresi ma, tuttavia, qualche considerazione il ricordo di quelle parole la suscita eccome. Noi, come regione, abbiamo una qualche esperienza con i bronzi e le loro facce ma finora ci eravamo confrontati con quelle di due guerrieri che sono assurti a nostro simbolo, oggi, purtroppo, dobbiamo però confrontarci con altre facce di bronzo, quelle di chi è capace di palesare giudizi taglienti ed inappellabili sugli altri salvo poi far finta di nulla quando fatti e circostanze riguardano percorsi e persone vicine". "Non possiamo non evidenziare questo aspetto - ha sostenuto Chiappetta - noi siamo e continuiamo ad essere assolutamente garantisti, ossequiosi di un garantismo che non deve essere declinato solo a parole o indicato unicamente come valore di riferimento salvo poi non praticarlo, tranne quando conviene; ed é per questa ragione che non saremo in prima fila nello strumentalizzare politicamente quanto giudiziariamente accaduto all'on. Laganà Fortugno, tanto meno ci metteremo a disquisire della gravità del reato. Vogliamo però mettere in evidenza quando ridicolo e privo di aderenza alla realtà sia l'atteggiamento di quei censori del Pd, in primis il commissario D'Attorre, che si comportano come i puri venuti a 'miracol mostrare', come gli onesti chiamati a combattere il malaffare e il malgoverno. Pensiamo che questa regione abbia sinceramente bisogno d'altro, di equilibrio, di moderazione, della forza di un governo che riesce a concretizzare quelle scelte rese necessarie da un ritardo divenuto cronico; tutto il resto, e cioé le continue cantilene moraleggianti, sono solo l'armamentario di una politica che non manifesta fiducia nella magistratura ma intende - con le proprie costanti grida - orientarla o condizionarla". "Resisteremo con la determinazione - ha concluso Chiappetta - al tentativo di sovvertire la volontà dei cittadini, vinceremo di nuovo con la forza dei risultati"

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