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    Legambiente: La Calabria brucia e la Regione è latitante

     

     

    Legambiente: La Calabria brucia e la Regione è latitante

    19 giu 12 "La Calabria brucia, la Regione latita, e gli speculatori restano impuniti". E' quanto si afferma in una nota di Legambiente Calabria sulla questione degli incendi. "Preceduta da alcuni gravissimi episodi primaverili - prosegue la nota - si ripresenta puntualmente la stagione degli incendi estivi. Migliaia di ettari in fumo nelle aree boschive e nelle zone collinari, con gravissimo danno al patrimonio arboreo e agli habitat naturali, senza che si riesca a contrastare il fenomeno. Un'inerzia tutta calabrese aggravata quest'anno dall'assenteismo della Regione, che non ha ancora predisposto il piano per la prevenzione degli incendi e rinnovato le convenzioni per i mezzi aerei e le fondamentali squadre di spegnimento a terra. Inoltre, anche le Amministrazioni locali fanno del loro, ritardando ancora l'approvazione dei catasti degli incendi, l'unico strumento in grado di arginare i roghi pilotati da faccendieri senza scrupoli. In pratica, in questo inizio estate 2012 per i piromani e gli speculatori il semaforo é verde". "Negli ultimi giorni, complice il clima torrido - riporta ancora la nota - in diverse aree della Calabria l'allarme è costante e i centralini dei vigili del fuoco squillano senza sosta. A Santa Severina un intero quartiere è esposto alle fiamme. Mentre nella sola giornata di ieri in due zone collinari a ridosso dei centri abitati, quella di Zumpano a Cosenza e quella di Pentimele a Reggio, il fuoco ha lambito direttamente le case, imponendo evacuazioni preventive e la chiusura dell'autostrada A3. Incendi particolarmente gravi: si tratta di aree puntualmente colpite dai roghi, spesso di origine dolosa, zone che fanno gola alla speculazione edilizia e che rischiano di veder compromesso il loro delicato equilibrio dalle fiamme prima e dal cemento dopo. In particolare la Collina di Pentimele, che così come diverse zone collinari rientra tra le 'aree Sic' e le aree protette, e andrebbe quindi sottoposta a particolare tutela, anche con l'istituzione di un vero e proprio Parco, come rivendicato da diversi anni dal circolo di Reggio di Legambiente. Un progetto colpevolmente abbandonato dall'Amministrazione dello Stretto". Legambiente ritiene prioritari "gli interventi di prevenzione, attraverso gli strumenti di avvistamento e manutenzione del suolo (ad esempio la pulizia del sottobosco, l'obbligo per i proprietari di terreni incolti di tagliare l'erba, ecc.) e le campagne di informazione e sensibilizzazione. Ma ugualmente fondamentale è la definizione di un piano incendi 2012, per mobilitare tutti i mezzi e gli strumenti necessari alle attività di contrasto. Una capacità d'azione che al momento gli operatori non hanno, a causa dell'estremo e colpevole ritardo della Regione. Al momento, infatti, non risultano né rinnovata la convenzione per i mezzi aerei né sono state attivate le squadre di spegnimento a terra, fondamentali per porre in essere un'azione efficace e adeguata sul territorio".

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