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    Corbelli "Caso complesso quello della nigeriana che rischia lapidazione"

     

     

    Corbelli “Caso complesso quello della nigeriana che rischia lapidazione”

    04 set 11 "E' una situazione assai complessa, un caso giudiziario di non facile soluzione per l'ostacolo del provvedimento di espulsione, emesso, nel 2008, nei confronti della ragazza insieme alla sentenza di condanna, dal Tribunale di Roma". E' quanto afferma Franco Corbelli, leader del movimento Diritti Civili, a poche ore dalla scarcerazione, prevista per domani, di Kate Omoregbe, la giovane nigeriana che rischia di essere lapidata se estradata nel suo Paese. A parere di Corbelli non è chiaro "se domani mattina la giovane immigrata sarà, una volta lasciata la casa circondariale di Castrovillari, una cittadina libera, o se le verrà notificato il provvedimento di espulsione e l'adozione delle misure previste in questi casi, con il trasferimento in un Cie (Centro di identificazione ed espulsione) in attesa che le autorità preposte si pronuncino sulla richiesta di asilo politico presentata una decina di giorni fa dalla ragazza". "L'unica certezza - prosegue Corbelli - è l'accoglimento, da parte del giudice, della richiesta di scarcerazione anticipata. Infatti il fine pena della ragazza era il 16 novembre, con i 90 giorni di abbuono ha finito ieri la sua detenzione. La giovane nigeriana, 34 anni, è detenuta nel carcere di Castrovillari, da due anni e sei mesi, dopo i primi dieci mesi trascorsi a Rebibbia, per una condanna a quattro anni e quattro mesi, per detenzione di una piccola quantità di droga, rinvenuta, nel febbraio del 2008, durante una perquisizione in un appartamento che la ragazza divideva a Roma, dove lavorava come badante, con altre tre sue connazionali. Reato che la ragazza ha sempre con forza ribadito di non avere mai commesso". "Kate ha chiesto asilo politico - riporta una nota di Diritti Civili - per poter restare in Italia (dove si trova da dieci anni, con regolare permesso di soggiorno) e non essere espulsa per evitare, nel suo Paese, il patibolo, la lapidazione e la morte per il suo rifiuto (per questo è stata anche ripudiata dalla sua famiglia) di sposare una persona molto più grande di lei (che non ama) e di non volersi convertire (lei che é cristiana) alla religione musulmana".

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