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    Ponte sullo stretto bocciato alla Camera, reazioni

     

     

    Ponte sullo stretto bocciato alla Camera, reazioni

    27 ott 11 La Società Stretto di Messina ritiene che "il voto favorevole della Camera dei Deputati sulla mozione presentata dall'Italia dei Valori, inerente le misure a favore del trasporto pubblico locale, non pregiudichi lo stanziamento dei fondi già previsti per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, ciò anche alla luce delle valutazioni espresse al riguardo dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli". Lo precisa la società in una nota. "Il testo della mozione approvata nel corso della seduta di oggi, infatti - precisa la nota - si limita ad impegnare il Governo 'nell'assumere iniziative volte a reperire le risorse economiche necessarie anche eventualmente ricorrendo (...) alla soppressione dei finanziamenti che il Governo ha previsto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina".

    Il vice ministro Misiti precisa che "nel dare il parere a nome del Governo" alla mozione dell'IdV, "ha proposto una riformulazione che escludesse il ricorso a fondi della società Stretto di Messina spa. La riformulazione non è stata accolta ma si è lasciata al governo la discrezionalità di trovare tali fondi da varie fonti. Pertanto é da escludere categoricamente che il Governo possa scegliere di non realizzare il Ponte sullo Stretto".

    "Al di là dei bizantinismi del Governo, che si trova a dover mettere l'ennesima pezza all'ennesima conferma della mancanza della maggioranza a Roma, la mozione dell'Italia dei Valori approvata dalla Camera fornisce una chiara indicazione al Governo". E' quanto afferma il portavoce nazionale IdV, Leoluca Orlando. "Il Parlamento - aggiunge Orlando - approvando la mozione di IdV, ha dovuto riconoscere che esistono altre priorità e tra queste il potenziamento del servizio pubblico locale, che in Sicilia e in Calabria vive in condizioni disastrose rispetto alla faraonica ed inutile opera del Ponte sullo Stretto, che non si farà mai e che è utile solo ad aumentare contenziosi e profitti delle aziende appaltatrici".

    "E' delirante che il governo Berlusconi ancora pensi a destinare enormi quantità di denaro pubblico ad un'opera tanto discutibile quanto di dubbia utilità come il Ponte sullo Stretto". Lo afferma Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd. "E tutto questo - aggiunge il parlamentare - mentre si tagliano drasticamente le risorse per il trasporto pubblico locale che interessa milioni di cittadini e praticamente si azzerano i fondi per la prevenzione dal dissesto idrogeologico".

    "Se si considera che già l'Europa aveva di recente escluso il Ponte sullo Stretto dai propri programmi, sarebbe bene a questo punto che il governo prendesse atto della situazione abbandonando definitivamente un progetto tanto faraonico quanto sbagliato e illusorio". Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecologisti democratici, commenta così l'approvazione alla Camera della mozione dell'Idv che impegna il governo alla soppressione dei finanziamenti previsti per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. "Il ponte di Messina tutto è fuorché una priorità per il paese. Le priorità vere per il Sud e per il sistema infrastrutturale italiano sono ben altre", afferma Vigni. "Il governo abbandoni definitivamente il progetto e, magari, destini quelle risorse al trasporto pubblico locale, che rischia il collasso a causa dei tagli ai finanziamenti".

    "La Camera e il buon senso hanno bocciato, speriamo definitivamente, il Ponte sullo Stretto. E' una maggioranza che non c'è più, quella di oggi ne è l'ennesima prova". Lo dichiara Matteo Mauri, responsabile Infrastrutture del Pd. "Matteoli, oltre a dirci che la Salerno Reggio Calabria era ormai pronta, ci aveva assicurato in questi tre anni che il Ponte era una priorità per l'Italia e che non vi erano dubbi che sarebbe stato fatto. Che dice oggi Matteoli? E che dice - prosegue Mauri - delle decine di promesse mancate di questo governo? Che fa, ce la manda anche a noi italiani una letterina con le nuove promesse? A questo punto, come già chiesto dal gruppo Pd alla Camera, sarebbe importantissimo destinare subito al Tpl le risorse previste per il Ponte". "La verità è che il governo è incapace di affrontare la crisi, incapace di far ripartire l'economia, incapace di sbloccare risorse, incapace di aprire anche un solo cantiere, incapace di dare risposte non dico efficaci ma anche solo plausibili. E le bocciature fioccano da tutte le parti, anche se loro asserragliati alle poltrone - conclude Mauri - neanche se ne accorgono".

    "Finalmente una buona notizia. Speriamo che questa sia realmente la battuta finale dell'annoso, e ormai noioso, film sull'ipotetica realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina e l'occasione per investire sui veri problemi del Paese". Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha commentato la notizia dell'approvazione alla Camera della mozione dell'Idv che impegna il governo alla soppressione dei finanziamenti previsti per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. "In un momento così difficile - continua - sarebbe assurdo pensare di spendere quasi 2 mld per avviare un'opera inutile quanto costosa. Bene sarebbe occuparsi di problemi reali, a partire dal recupero della cifra di circa 1,4 mld, necessari per permettere ai pendolari di continuare a muoversi in treno anche nel 2012".

    "Il ministro Matteoli dovrebbe spiegarci se considera che il Parlamento sia un intralcio, un luogo a rischio incidenti, quando l'esecutivo si impegna su atti dei gruppi parlamentari che vengono approvati, come le mozioni dell'opposizione sul trasporto pubblico votate oggi alla Camera". Lo afferma il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta. "Ci sembra una posizione alquanto insolita visto che poi, su altri provvedimenti, si ricorre sistematicamente - aggiunge il parlamentare - al voto di fiducia strozzando spesso un dibattito parlamentare fatto nell'interesse dei cittadini". "Se il Governo frequentasse di più le aule del Parlamento si renderebbe conto che spesso, da tutti i gruppi parlamentari, arrivano proposte - aggiunge Meta - che per lo meno andrebbero prese in considerazione per risolvere problemi gravissimi come il taglio delle risorse alle Regioni per il trasporto pubblico locale. Oggi il governo si è impegnato, se vale ancora qualcosa, a recuperare il miliardo e mezzo di euro per il trasporto pubblico locale attingendo dall'extragettito dell'asta per le frequenze e dai fondi per il Ponte sullo Stretto di Messina. Si tratta di due soluzioni praticabili per scongiurare un dramma, quello dei tagli al trasporto pubblico - conclude Meta - che lo stesso Ministro Matteoli aveva riconosciuto essere il principale problema del Governo la settimana scorsa".

    "Anche nella vicenda del Ponte sullo Stretto questo Governo ha dimostrato di non avere idee e di essere in definitiva poco affidabile e inadatto a guidare il Paese. Per anni, infatti, si è sostenuta l'importanza di realizzare un'opera pubblica così importante, che avrebbe avuto effetti positivi per lo sviluppo dell'economia del Mezzogiorno e di tutta l'Italia. E per anni sono rimasti inascoltati i nostri appelli a mettere da parte le grandi opere per dare la precedenza a quelle immediatamente cantierabili per favorire l'uscita dalla crisi attraverso il volano delle opere pubbliche". Lo dichiara il deputato e responsabile Enti locali dell'Udc, Mauro Libè. "Oggi - spiega - come se niente fosse, il Governo, cosciente della sua debolezza e temendo di andare sotto in occasione di ogni voto parlamentare, ha dato parere favorevole a una mozione dell'Idv volta al blocco dei finanziamenti per il Ponte sullo Stretto. Per guidare un grande Paese come l'Italia, però, servono idee chiare e il coraggio di sostenerle. Un Governo rispettabile non cambia le proprie convinzioni come una bandiera al vento. A questo punto, vorremmo sapere che fine fanno i fondi e se verranno impiegati per altre opere pubbliche".

    "Adesso si destinino immediatamente gli 8,5 miliardi di euro destinati dal governo per un'opera inutile e dannosa come il Ponte sullo Stretto di Messina alle vere priorità dell'Italia, che sono la lotta la difesa del suolo in un paese che frana e il trasporto pubblico locale che ha subito tagli senza precedenti". E' questo il commento del Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli all'approvazione di una mozione dell'Italia dei Valori che blocca i fondi destinati al Ponte sullo Stretto di Messina. "Questa non è la prima bocciatura per il Ponte sullo Stretto di Messina. Già l'Europa nelle scorse settimane aveva escluso quest'opera dai dai progetti prioritari nel quadro delle grandi reti transeuropee per il periodo 2014-2020: continuare con questo progetto è solo uno sperpero di denaro pubblico di cui il governo dovrà rispondere". "E' semplicemente indecente che che nel pieno di una crisi economica gravissima, con i conti pubblici sotto l'attacco della speculazione mondiale e con frane e alluvioni che devastano l'Italia e provocano morti su morti il governo insista nel voler buttare a mare 8,5 miliardi per il Ponte sullo Stretto di Messina - conclude Bonelli -. Le priorità per l'Italia sono altre a partire dalla messa in sicurezza del territorio e dalla lotta al dissesto idrogeologico a cui sono stati tagliati il 90% dei fondi".

    "La notizia dell'approvazione da parte della Camera dei Deputati di una atto che impegna il Governo alla soppressione dei finanziamenti per la realizzazione del Ponte sullo Stretto è l'ulteriore conferma del fatto che avevamo visto giusto quando due mesi orsono, presentammo una mozione in Consiglio regionale con la quale chiedevamo la sospensione degli espropri in atto sulla sponda calabra". E' quanto afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale Demetrio Battaglia, del Pd. "Il documento parlamentare, con il parere positivo del governo nella persona del vice ministro Misiti - prosegue Battaglia - è una chiara sconfessione delle dichiarazioni del Ministro Matteoli che, dopo la bocciatura del Ponte da parte dell'Unione Europea che non lo ha inserito tra le opere prioritarie del Corridoio 1, aveva dichiarato che il manufatto rimaneva una priorità per il Governo e che le risorse occorrenti sarebbero state reperite sul mercato. Alla luce dell'attuale situazione economico-finanziaria che ha già messo in dubbio la volatilità delle risorse necessarie ribadiamo la richiesta di sospensione delle attività espropriative nel versante calabro dello Stretto".(

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