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    Movimento Primarie PD "Musi che fine ha fatto?"

     

     

    Movimento Primarie PD "Musi che fine ha fatto?"

    26 ott 11 "E' passato oltre un mese da quando il Commissario Musi ha convocato un gruppo d'iscritti e di rappresentanti istituzionali della Provincia Di Catanzaro sostenendo che tale gruppo dovesse rappresentare "la cabina di regia" ed il motore per il rilancio del partito e della sua organizzazione in vista del congresso". Lo afferma il Movimento per le primarie del Pd di Catanzaro. "Da tutti - è detto in una nota - tale passo fu salutato come l'avvio, finalmente, di un percorso democratico, di un tavolo di discussione per pervenire unitariamente ad un congresso, dopo una fase politica contrassegnata da profonde lacerazioni interne. Le possibili elezioni politiche nella primavera prossima e la conseguente necessità di riorganizzare il partito, sono state al centro della responsabile riflessione di ognuno di noi, anche per non ripetere il penoso risultato elettorale delle passate elezioni amministrative che hanno visto il PD attestarsi su un striminzito 6%. Il ripetersi di un risultato così negativo, non solo a Catanzaro, porterebbe inesorabilmente alla sconfitta del centrosinistra a livello nazionale. Pensavamo quindi con soddisfazione che fosse stata avviata finalmente una nuova ed utile fase che avrebbe portato al superamento di tante gravi difficoltà e lacerazioni, così come ci sembrava si fosse deciso nell'assemblea del 18 luglio alla presenza di Migliavacca. Invece assistiamo agli attuali cosiddetti coordinatori e sub coordinatori (anche se non si capisce che bisogno c'è di coordinare un movimento ridotto al 6%) insieme ad alcuni funzionari di partito spariti da diversi anni e con in testa il Commissario Musi che vanno avanti imperterriti, non rendendosi conto dei danni irreversibili che stanno producendo. Intanto stiamo coinvolgendo la trasmissione "Chi l'ha visto?" per sapere Musi che fine ha fatto e capire perché dopo avere enfatizzato l'importanza del coordinamento ha proceduto da solo o in compagnia di qualche rappresentante dell'ormai famoso "club dei trombati" a fissare modalità e norme congressuali che nulla hanno a che fare con il coinvolgimento di tutte le sensibilità del partito e con le più elementari regole democratiche. Con ogni probabilità oggi è più utile garantire le candidature alla Camera ed al Senato ed è quindi più funzionale a questo scopo un partito "happy hour" perché altrimenti qualcuno potrebbe chiedere le primarie o pretendere che siano i circoli a dare indicazioni sulle candidature. Tutto questo danneggerebbe i manovratori, chi pensa cioè a facili successi personali garantiti dal posto in lista e non dalle preferenze da guadagnare attraverso la presenza sul territorio. Un partito di nominati e non di eletti. A questo punto faccia pure il Signor Commissario il tesseramento che vuole, incarichi pure persone non elette in precedenti congressi, stabilisca pure il Signor Commissario il proprio regolamento, e decida da solo chi può partecipare al congresso e chi no, tanto il tesseramento del 2010 è stato approvato da se medesimo che come si è visto conosce così bene il territorio Calabrese!Tanto i risultati delle prossime elezioni saranno la sua condanna politica. Il rischio è che il 6% non porterà alcun rappresentante in Parlamento. D'Antoni, Grasso ed altri ma anche europarlamentari, deputati, consiglieri regionali e provinciali hanno ripetutamente espresso serie preoccupazioni sulla grave situazione in cui versa il PD calabrese.Il coordinamento del movimento per le primarie spera ancora che si possa capovolgere la situazione con il coinvolgimento di tutti e con norme di garanzia per coloro che hanno creduto e credono ancora nel progetto del PD. Si assumerebbe una grande responsabilità chi per calcoli personali impedisse il dispiegarsi pieno di tutte le forze del partito calabrese in una fase in cui per battere il berlusconismo questa diventa una condizione imprescindibile".

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