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    Ugl Cosenza "Anas non può essere privatizzata"

     

     

    Ugl Cosenza "Anas non può essere privatizzata"

    17 ott 11 "In attesa di un incontro chiesto ai competenti Ministeri, delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell'Economia e delle Finanze, l'Ugl Trasporti esprime le più vive preoccupazioni poiché, non essendo ancora chiaro quale sarà il destino dell'Anas Spa per il riassetto che in base a un'operazione definita dal governo di 'riordino' con una perdita di molte delle prerogative e anche di compiti fino ad oggi assegnati all'Anas, iniziano ad evidenziarsi le prime ipotesi di smembramento". Lo afferma il segretario provinciale di Cosenza dell'Ugl, Giuseppe Brogni, secondo il quale l'Anas non può essere privatizzata. "La sorpresa - prosegue - è stata grande quando, nel visionare il project finance riguardante l'Autostrada A3 e la nuova Autostrada Taranto-Reggio Calabria, ci si è resi conto che nessuno tra i soggetti istituzionali ha inteso confrontarsi con le organizzazione sindacali, o perlomeno con questo sindacato, onde illustrare i risvolti occupazionali che interessano oltre un migliaio di lavoratori dell'A3 e del compartimento della Calabria, come anche le maestranze impiegate nei lavori di ammodernamento dell'A3 e della Statale 106 Ionica e l'indotto che ruota intorno agli stessi. Un progetto mirato al futuro delle infrastrutture viarie del Mezzogiorno che intende accorpare senza mezzi termini l'autostrada A3, la statale 106 e tutte le statali trasversali di collegamento in un'unica rete da sottendere alla possibile acquisizione o cessione a soggetti terzi estranei all'Anas in regime di concessione e secondo le nuove norme di cui all'art. 36 della Manovra finanziaria 2011". "Il progetto - prosegue - prevede il completamento della A3, il completamento e la realizzazione del collegamento Taranto - Reggio Calabria (ex 106), la gestione del pedaggio dell'A3 e delle trasversali di collegamento e della Taranto - Reggio per un costo totale complessivo di 16.000 mln suddiviso in cinque maglie, che altro non sarebbero che la suddivisione in sub-lotti delle arterie interessate, con altrettanti progetti di contratti di costruzione. Soggetti interessati alla gestione e costruzione dell'opera: sponsor privati, imprese di costruzioni, banche finanziatrici e gruppi finanziari". "Se questo progetto venisse approvato dal Governo - sostiene l'Ugl - sarà di fatto attuato il tanto atteso federalismo, con buona pace di qualche esponente leghista, e porterà la viabilità di maggiore importanza per lo sviluppo del sud Italia in mano a soggetti privati che non hanno le capacità di gestire un patrimonio così peculiare e diversissimo per natura, funzione di coesione sociale e sviluppo territoriale rispetto a quelle del nord del Paese. Si attuerebbe da subito lo smembramento della rete dei trasporti finora rimasta in capo ad Anas, disperdendo il know-how di un'azienda che ha garantito il diritto alla mobilità costituzionalmente garantito". L'Ugl chiede quindi "di fare chiarezza e soprattutto di conoscere il vero Piano industriale di Ciucci, di Misiti e del Governo, finora tenuto chiuso nel cassetto affinché i lavoratori e le lavoratrici dell'Anas ed in particolare dell'A3 e del Compartimento della Viabilità della Calabria, siano informati sul loro futuro e sulle sorti dell'azienda. L'Anas non può essere un'Azienda privata, poiché mancano i presupposti economici e finanziari".

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