Bilardi “No a lettura affrettata dati calabresi su turismo” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Bilardi “No a lettura affrettata dati calabresi su turismo”

27 giu 11 "La difficile congiuntura economica ha creato in tutto il territorio nazionale, con l'esclusione di talune 'isole felici', una contrazione delle presenze ed un ridimensionamento dei tempi di vacanza. Da qui talune affrettate letture politiche dei dati calabresi". Lo sostiene, in una nota, il capogruppo regionale della Lista Scopelliti presidente, Giovanni Bilardi. "A nostro giudizio - aggiunge - le attese di sviluppo turistico di una regione, non si misurano solo in infrastrutture, ma devono essere contestualmente 'essenziali e complementari' ad una visione, ad un disegno che contempli il turismo come un equivalente di cultura dell'ambiente. Parlare di turismo significa anzitutto ragionare sul benessere delle Comunità locali, sulle loro capacità di creare dinamiche di interesse sul territorio, sull'offerta di servizi di garanzia sociosanitaria non immediatamente riconducibili al turismo (quindi oltre i trasporti e la rete stradale) ed inoltre, la condizione precipua per attivare i flussi ricettivi risiede nella capacità di garantire sicurezza e legalità: sono queste delle condizioni che appaiono sensibili a creare ipotesi di sviluppo territoriale diffuso, durevole e sostenibile". Secondo Bilardi, "la nuova maggioranza regionale considera il turismo una delle vocazioni di sviluppo per l'emancipazione socio-economica della Calabria ma non intende procedere sulla strada tracciata dalla vecchia politica che, pur tra buoni intenti, ha prodotto dilapidazione di pubblico denaro, arricchimenti di singoli ed ingerenze del malaffare e della criminalità locale. Il turismo della nuova Calabria che vogliamo dovrà essere inteso a reperire le risorse per divenire un vero e proprio comparto produttivo nella considerazione che il turismo moderno è un'attività complessa e la promozione, per quanto buona sia, non può essere un elemento da solo sufficiente a rispondere alle evoluzione del settore e alle esigenze del turista. Bisogna dunque che la politica individui connessioni economiche, industriali ed ambientali tali da creare un carattere ricettivo diffuso che sviluppi processi di razionalizzazione e di fiancheggiamento, non di perenne incentivazione agli investimenti". "La nuova visione politica del turismo - ha concluso Bilardi - dovrà essere sussidiaria, non di sostentamento".