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    Consiglio Regionale sul Porto di Gioia, il dibattito

     

     

    Consiglio Regionale sul Porto di Gioia, Scopelliti "A Roma faremo proposte forti". Il dibattito

    20 giu 11 A Roma per presentare le proprie proposte e sollecitare interventi in grado di dare ossigeno al porto di Gioia Tauro e scongiurare la crisi in atto. E' con queste intenzioni che il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, si prepara al confronto che mercoledì prossimo lo vedrà impegnato nel confronto con il Governo. Scopelliti ha illustrato le iniziative che intende adottare con il Governo durante la seduta del Consiglio regionale interamente dedicata a Gioia Tauro che, a maggioranza, ha licenziato un documento in cui impegna il Governatore a chiedere provvedimenti come correttivi per ridurre lo squilibrio dei porti del sud Italia, a cominciare da Gioia Tauro, con quelli nordafricani. "Il nostro impegno - ha detto - è finalizzato ad aprire nuovi scenari capaci di rendere attraente tutta l'area del retroporto su cui stiamo lavorando con decine di grandi imprese nazionali". Per far ciò è necessario un sistema ferroviario che funzioni. E su questo, il Governatore ha rimarcato il ritardo delle Ferrovie. A Roma, dunque, Scopelliti intende chiedere il recupero di questi ritardi. Ma non solo. Al centro dell'incontro ci saranno anche altri temi: "fiscalità di vantaggio, crediti d'imposta, ampliamento della zona franca, sportello unico doganale". Scopelliti vuole anche mantenere aperto ogni varco, compreso con Msc, per tenere alto il volume di movimentazione. A Roma Scopelliti si presenterà con l'ordine del giorno proposto dalla maggioranza ed approvato dal Consiglio con i voti della maggioranza. Lla minoranza si astenuta così come ha fatto il centrodestra su un Odg del Pd e del consigliere Nino De Gaetano che non è passato. Nel corso del dibattito, sul fronte della minoranza, Sandro Principe, capogruppo del Pd, ha sottolineato che "bisogna capire cosa vuole fare lo Stato" dicendosi d'accordo ad un impegno unitario del Consiglio così come Giuseppe Giordano di Idv. Agazio Loiero (Autonomia e diritti), ha sottolineato che Gioia Tauro "non è nei pensieri di Berlusconi e Tremonti". Un appello ad una "politica forte, compatta, unita" è venuto da Pasquale Tripodi (Misto) mentre Nicola Adamo (Misto) ha parlato "di lavoro in salita che si scontra con i forti interessi delle macro-aree industriali del Nord" mentre De Gaetano (Federazione della Sinistra) ha evidenziato che "il più grande impegno è non si perdere posti di lavoro". Scopelliti, prima del voto dell'odg, aveva lanciato un appello all'unità: "su queste cose non possiamo dividerci perché le strategie dei grandi gruppi multinazionali passano davvero ben oltre la testa di ognuno di noi".

    "E' un peccato dovere constatare che chi interviene prima, subito dopo prende la via di casa". E' iniziato così l'intervento del presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, che ha concluso il dibattito in Consiglio regionale sulla situazione del porto di Gioia Tauro. "Non è più il momento - ha proseguito Scopelliti - di abbandonarsi a lamentele o denunce generiche sul prossimo fallimento di Gioia Tauro, magari dimenticando che il porto nacque nel 1995 per l'intuizione di un grande armatore privato, che ne colse le grandissime potenzialità, le sviluppò, ma, di pari passo, nessuna istituzione, da quell'anno fino ad ora, ha seriamente lavorato per allargare gli orizzonti di sviluppo a tutto il territorio circostante. Voglio dire con chiarezza che nessuno si preoccupò del fatto che il business di una sola persona fosse allargato al resto della società". Il presidente della Giunta regionale ha reso noto i contenuti della prossima iniziativa della Regione nei confronti del Governo nazionale e dei soggetti interessati, circa l'impegno che la Calabria vuole mettere in campo "per aprire nuovi e necessari scenari capaci finalmente di vivificare, rendere attraente, tutta l'area del retroporto, centinaia di ettari su cui stiamo lavorando con decine di grandi imprese nazionali con l'obiettivo di creare un autentico, grande polo logistico attrezzato capace di catalogare e distribuire le merci in transito da Gioia Tauro". "Non è poco - ha specificato Scopelliti - perché si avvierebbe un processo produttivo in grado di mobilitare forza lavoro da tre a cinquemila unità, con evidente ricadute positive sulla regione". Sul punto, il Governatore ha richiamato la responsabilità delle Ferrovie, "in ritardo sugli investimenti di potenziamento della rete che, a fronte di un potenziale di movimentazione di 200 mila teus all'anno, riesce a muoverne appena 14 mila. Non è certo il momento delle rivalse e noi intendiamo muoverci in maniera coordinata con le azioni del Governo nazionale, sapendo che le grandi compagnie di transhipment muovono le loro decisioni strategiche legandole rigidamente agli orientamenti dei mercati mondiali. In questo quadro, tenuto conto che Gioia Tauro con Cagliari sono gli unici porti italiani ad avere fondali per ospitare le grandissime navi in costruzione, ce ne sono 118 in cantiere, 19 delle quali di proprietà di Msc, tendenza questa, che riaccende le prospettive del transhipment, senza il quale, è bene essere chiari, nessuno sviluppo logistico a Gioia sarà possibile". "Tale scenario - ha continuato il presidente della Giunta regionale - presenta comunque delle insidie dovute alla concorrenza dei Paesi extracomunitari del sud del bacino mediterraneo, con punte di risparmio per gli operatori pari a uno su ventisette dovute a facilitazioni fiscali, costo del lavoro, prossimità geografiche. Ecco perché ritengo utile mantenere aperto ogni varco, compreso quello con Msc, per mantenere alto il volume di movimentazione dei teus, sapendo che tutto ciò dovrà essere accompagnato da tutte quelle iniziative del retroporto". Il presidente della Giunta regionale ha indicato anche le proposte del prossimo incontro del 22 giugno in sede nazionale con governo e sindacati, "chiedendo il recupero dei ritardi delle Ferrovie, veicolo essenziale per raggiungere il cuore dell'Europa continentale in meno di 48 ore. Parleremo di fiscalità di vantaggio, di misure per una burocrazia a costo zero, di crediti d'imposta, di ampliamento della zona franca, dello sportello unico doganale. Infine, come Regione, stiamo lavorando, con un investimento di cinque milioni di euro, per il cablaggio dell'aera portuale e, di concerto con l'Autorità, la limatura delle tasse portuali". "Questo è lo scenario - ha concluso Scopelliti rivolto all'opposizione - e su queste cose non possiamo dividerci perché le strategie dei grandi gruppi multinazionali passano davvero ben oltre la testa di ognuno di noi".

    Approvato documento: Il Consiglio regionale, a conclusione del dibattito su Gioia Tauro, ha esaminato due ordini del giorno: il primo, della maggioranza (proponenti Bilardi, Fedele, Dattolo e Serra), approvato, ed un secondo del Pd e di De Gaetano, su cui la maggioranza si è astenuta e che non è passato. Nel documento della maggioranza approvato, illustrato in aula da Fedele, si impegna il presidente della Giunta regionale a "chiedere con urgenza al governo nazionale un incontro immediato per una verifica sulla vertenza con Mct, in considerazione della perdita di centinaia di posti di lavoro, che rischia ulteriori ricadute rilevanti sull'economia dell'intera regione". Inoltre, il documento del centrodestra, chiede che "nel periodo 2011-2015 vengano attuati idonei provvedimenti come correttivo per la riduzione dello squilibrio competitivo dei porti di transhipment del sud Italia, primo fra tutti, Gioia Tauro, verso i porti nord africani, con interventi di valenza sociale, in attesa del paventato incremento di volumi di traffico che si tradurrà, nel 2015 in una domanda di movimentazione container di circa il 25% per i porti del Mediterraneo". Ed ancora: " di assumere, di concerto con le amministrazioni interessate le iniziative necessarie affinché Gioia Tauro possa integrare l'attuale vocazione di piattaforma di transhipment con un modello di gateway continentale, favorendo attraverso misure dedicate l'utilizzo delle linee ferroviarie". Infine il documento del centrodestra chiede di "adottare misure idonee al fine di facilitare l'insediamento di nuove realtà industriali e attirare aziende che producano a Gioia Tauro e creare opportunità concrete e condizioni di vantaggio per sviluppare un'area logistico-industriale". (

    E' stato il capogruppo del Pdl Luigi Fedele ad aprire, in Consiglio regionale, gli interventi sulle prospettive del Porto di Gioia Tauro, "una struttura che riguarda l'intera economia calabrese", al quale é dedicata la seduta di oggi "Per questo - ha proseguito - è necessario che il Consiglio regionale si pronunci unitariamente su questo tema con una valutazione unitaria che dia forza al Presidente Scopelliti ed agli altri componenti della Giunta che mercoledì prossimo saranno a Roma nel confronto con alcuni ministri del Governo Berlusconi". Fedele ha illustrato quindi l'ordine del giorno (primo firmatario Fedele e sottoscritto dai consiglieri Giovanni Bilardi, Alfonso Dattolo e Giulio Serra) in cui si impegna il Presidente della Giunta a "richiedere con urgenza al Governo un incontro per la verifica immediata della vertenza Mct in considerazione della ipotizzata crisi aziendale che porterebbe alla perdita di centinaia di posti di lavoro generando una situazione di crisi che rischia di avere delle ricadute rilevanti sull'economia dell'intera regione". Il documento impegna inoltre il presidente della Giunta "ad ottenere l'impegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché vengano attuati nel periodo di vigenza 2011-2015, idonei provvedimenti come correttivo per la riduzione dello squilibrio competitivo dei porti di transhipment del Sud d'Italia, primo fra tutti Gioia Tauro, verso i porti nordafricani, con interventi di valenza sociale, in attesa del paventato incremento di volumi che si tradurrà al 2015, in un aumento della domanda di movimentazione container di circa il 25% per i porti del Mediterraneo. Ad assumere, di concerto con le amministrazioni interessate, le iniziative necessarie affinché Gioia Tauro possa integrare l'attuale vocazione di piattaforma di transhipment con un modello di gateway continentale (nazionale prima ed europeo in futuro), favorendo attraverso misure dedicate l'utilizzo delle linee ferroviarie. Adottare misure idonee al fine di facilitare l'insediamento di nuove realtà industriali ed attirare aziende che producano a Gioia Tauro e creare opportunità concrete e condizioni di vantaggio per sviluppare un area logistica-industriale. Sollecitare Rfi a fornire un crono programma per le attività previste nell'Apq firmato con la Regione Calabria ed i ministeri competenti".

    "Gioia Tauro è una eccellenza di questa regione. Se ben utilizzato può diventare un eccellenza per il Paese. Anzi, una concreta base per lo sviluppo del nostro Paese". Così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Sandro Principe nel suo intervento sulla questione Gioia Tauro. "Non siamo contrari ad un documento comune del Consiglio regionale che dia a Scopelliti la forza necessaria e sufficiente per sostenere le tesi della Calabria a Roma. Ma bisogna capire cosa vuole fare lo Stato di Gioia Tauro" ha proseguito Principe che ha riconosciuto l'impegno della Giunta regionale "molto evidente sotto il profilo verbale, ma che non riesce a portare adeguatamente Gioia Tauro all'attenzione nazionale". "Serve un impegno del Governo nazionale sulle grandi compagnie - ha ancora detto Principe - così come faceva Prodi con il suo Governo". Nell'elencare le necessità più immediate di Gioia Tauro Principe ha concluso auspicando una trattativa del governo nazionale con l'Unione europea per lo studio di un pacchetto di agevolazioni fiscali e contributive, ed ha condiviso l'idea di un Consiglio regionale unito per sostenere a Roma l'impegno per Gioia Tauro".

    A seguire il consigliere Candeloro Imbalzano che ha evidenziato le difficoltà del porto di Gioia Tauro rispetto ai più diretti competitor del nord africa, in un'area a forte fibrillazione politica, mentre noi - ha affermato - non sappiamo, o meglio, non veniamo messi nelle condizioni di approfittare di questo vantaggio politico".

    Anche Giuseppe Giordano di Italia dei Valori si è detto d'accordo per uno "sforzo unitario del Consiglio" per determinare un ruolo forte della Regione al tavolo nazionale. "Deve far capire che Gioia Tauro deve diventare - ha detto - la priorità delle questioni del governo nazionale e della Ue".

    Preoccupazione per la reale possibilità di perdita di posti di lavoro è stata espressa da Antonio Rappoccio (Insieme per la Calabria - Scopelliti Presidente) che ha parlato di "obbligo della classe politica calabrese e nazionale ad adottare delle misure incisive per impedire la chiusura di Gioia Tauro". "Non possiamo accettare - ha continuato - che il più grande porto del Mediterraneo sia costretto ad un ruolo di secondo piano. Servono misure immediate accompagnate da incentivi e benefici di natura fiscale, anche se questo - ha aggiunto - non può e non deve prescindere da investimenti di natura logistica".

    Rosario Francesco Antonio Mirabelli di Autonomia e Diritti ha evidenziato il "grande momento di criticità di Gioia Tauro" a causa del lungo tempo perso negli anni. "Oggi Gioia Tauro è un problema difficile da risolvere. Ed è anche vero che serve una forza comune del Consiglio regionale in grado di sostenere ed accompagnare il Presidente Scopelliti nella vertenza con Roma. Più difficile e complesso affrontare il medio termine - secondo Mirabelli - a causa di mancati investimenti, ma anche di una spietata e sleale concorrenza internazionale". Per Mirabeli "é di grande importanza l'attenzione che i sistemi nazione danno alle strutture portuali e della logistica. "Settori dove lo Stato deve intervenire per tempo". Per questo ha auspicato che la missione di Scopelliti abbia la giusta forza e il grande senso di persuasione affinché il Governo abbia un minimo di attenzione verso Gioia Tauro".

    "Non ho mai sentito Berlusconi parlare di Gioia Tauro. Non è nei suoi pensieri né in quelli di Tremonti, entrambi venuti di recente in Calabria solo per fini elettorali". A dirlo è stato Agazio Loiero, di Autonomia e diritti, intervenendo nel dibattito in Consiglio regionale su Gioia Tauro. Dopo aver evidenziato l'asse del Nord del Governo con la Lega, Loiero ha parlato di "ruolo ancillare della Calabria che é solo un bacino di voti funzionale alle politiche delle Regioni del Nord. Mentre - ha ricordato - il precedente premier Prodi aveva un atteggiamento completamente diverso con importanti contributi destinati a Gioia Tauro. Lui che diceva che la Calabria è Gioia Tauro".

    A seguire Pasquale Tripodi, da oggi al Gruppo Misto, per il quale "Gioia Tauro appartiene a tutti, ai calabresi e a tutti i partiti. Per questo - ha proseguito - abbiamo il dovere di dire come stanno le cose in modo consapevole. E dobbiamo essere tutti compatti a prescindere da divisioni partitiche". Poi l'affondo contro Maersk che ha abbandonato Gioia Tauro perché "non era conveniente ma ha contestualmente valorizzato Genova e Trieste che sono protettorati di Matteoli e Frattini". Tripodi si è detto perplesso per l'Ordine del Giorno di Fedele. "La politica quando ci sono le elezioni può essere una cosa, ma quando bisogna affrontare i problemi di questa terra è opportuno che tutti facciano 'sistema'". Da qui l'appello ad una "politica forte, compatta, unita. Non gioverà a nessuno - ha concluso - dividerci sull'ordine del giorno. Serve però la necessità di condividere l'Ordine del giorno con tutti".

    Anfonso Dattolo ha definito l'incontro del 22 a Roma solo l'inizio di una serie di incontri che avranno come argomento Gioia Tauro, per il quale anche l'Apq definito dalla Regione è solo una tappa degli interventi necessari.

    "Di lavoro in salita che si scontra con i forti interessi delle macro-aree industriali del Nord" ha parlato Nicola Adamo che ha censurato "il regime monopolistico della gestione delle aree portuali, che a Gioia Tauro è un orpello ed un peso al suo sviluppo".

    Giuseppe Bova si è chiesto invece quale potrebbe essere il valore aggiunto di Gioia Tauro di fronte alla crisi ed alle dinamiche dell'economia mondiale: "E' una situazione difficile di fronte alla quale non c'é uno straccio di impegno di questo Governo per il Sud, in questo contesto". In chiusura Bova ha auspicato "non solo un documento unitario, ma anche un sforzo per l'avvio di una nuova fase da parte del Consiglio Regionale verso il Porto e l'area industriale di Gioia Tauro".

    L'ultimo intervento al dibattito su Gioia Tauro, prima delle conclusioni del presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti è stato di Nino De Gaetano (Federazione della Sinistra). "Il nostro più grande impegno su Gioia Tauro - ha detto - dovrà essere quello di fare in modo che non si perda nessun posto di lavoro". Quindi, dopo avere ricordato la storia di Gioia Tauro, De Gaetano ha parlato "delle grandi questioni internazionali di questi ultimi mesi, su cui pesano omissioni e disattenzioni del Governo nazionale che è intervenuto in favore dei porti di Savona, Cagliari e Genova, ha stretto accordi con Malta, ed ha indebolito così le possibilità di Gioia Tauro, sostenuto solo dal Governo Prodi". De Gaetano ha riconosciuto che le responsabilità sulla crisi di Gioia Tauro non possano ascriversi al Governatore Scopelliti, "che ha però il compito, adesso, di attivarsi per dar vita ad un tavolo istituzionale per un intervento serio del Governo".

    Bocciato documento PD-De Gaetano. Il gruppo del Pd ed il consigliere regionale Nino De Gaetano, hanno presentato un documento congiunto sul porto di Gioia Tauro al Consiglio regionale che è stato messo ai voti ma non è passato perché non è stato raggiunto il numero minimo di voti previsto in 25+1. La maggioranza, in aula, si è astenuta. Nell'ordine del giorno, il Pd e De Gaetano impegnavano il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti a "rappresentare al tavolo romano, convocato per il prossimo 22 giugno, la necessità di assegnare al Porto di Gioia Tauro un ruolo primario, strategico per l'Italia e l'Europa, nel sistema portuale italiano e conseguentemente di impegnare il Governo a potenziare adeguatamente le reti stradali, autostradali e ferroviarie, compresi i collegamenti tra la dorsale tirrenica e ionica per consentire a Gioia Tauro di fare sistema con il porto di Schiavonea; a predisporre, a seguito di idonee intese con la Ue, un pacchetto di agevolazioni fiscali e contributive in favore delle aziende che gestiscono i servizi portuali e/o che operano nell'infrastruttura per aumentarne la competitività e per difendere i livelli occupazionali". L'odg, inoltre, impegnava Scopelliti a "chiedere la istituzione di un tavolo interministeriale permanente su Gioia Tauro, presso la Presidenza del Consiglio; ad attuare celermente quanto previsto e finanziato dall'APQ Gioia Tauro; vigilare affinché tra le autorità locali non si registrino pericolose conflittualità, che sminuirebbero l'immagine e l'efficienza del porto e, se necessario, di intervenire al riguardo; a chiedere ufficialmente che i sindaci di Gioia Tauro, Rosarno e S. Ferdinando siano invitati a partecipare all'incontro del 22 giugno".

     

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