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    Lettera aperta del PD di Orsomarso

     

     

    Lettera aperta del PD di Orsomarso

    23 feb 11 "In questi ultimi tempi la politica locale è stata un po’ movimentata a causa delle dimissioni di un assessore comunale e del suo passaggio all’opposizione. Ad “evento” concluso è doveroso e opportuno da parte nostra fare delle considerazioni di carattere generale al riguardo". Comincia cos' la lettera aperta del PD di Orsomarso, sulla vicenda che riguarda l'entrata nell'esecutivo di Antonio Pappaterra, che risponde alle critiche mosse dall'ex assessore Rienti e degli altri gruppi politici del paesino montano. "La candidatura in lista del sig. Rienti, proposta da un esponente del nostro partito, fu accettata da tutti senza riserve e da quel momento partecipò a tutte le riunioni che si tennero nella fase pre-elettorale. Pensiamo, pertanto, che avrebbe dovuto avere un atteggiamento diverso nei confronti del partito che, di fatto, lo adottò e verso quell’esponente politico che lo presentò. Vale a dire che se i rapporti tra lui, il sindaco e la maggioranza erano quelli che ha denunciato, correttezza (non obbligo) avrebbe voluto che cercasse un confronto, in rispetto degli impegni assunti, anche con il partito che lo aveva accolto, soprattutto se la sua volontà era effettivamente quella di recuperare un dialogo che, a suo dire, si era interrotto. Ma evidentemente le intenzioni erano di tutt’altra natura. Lo dimostra, in modo innegabile, il fatto che al primo scritto dove, appunto, si diceva che le critiche espresse non volevano rappresentare una rottura ma un impulso per riprendere dialogo e coraggio, ne è seguito un secondo, dopo appena una settimana, con il quale, invece, si notificavano le dimissioni da assessore e il passaggio all’opposizione. Considerato il percorso scelto ed alcune affermazioni, correttezza e coerenza avrebbero voluto che le dimissioni avessero riguardato la carica di consigliere comunale e non solo quella di assessore. Questo è ancora possibile e, tra l’altro, metterebbe a tacere i suoi detrattori, che hanno ripreso a dichiarare che la sua candidatura aveva altri scopi. Chi assume una funzione pubblica con precise responsabilità politiche e amministrative, di fronte alle difficoltà, non può pensare di lavarsene le mani addebitando le eventuali responsabilità agli altri e credere, nello stesso tempo, di non dover rendere conto del suo operato, delle cose dette e di quelle, eventualmente, non dette. L’ Amministrazione Comunale, in ogni caso, ha fatto bene, con il suo comunicato stampa, a non considerare gli spunti polemici che mal celavano un chiaro intento destabilizzante e, senza nascondere le difficoltà ed i problemi esistenti, a contrapporre un atteggiamento costruttivo e propositivo, dando così un messaggio di correttezza e serietà che non è cosa di poco conto. Dal 2001 abbiamo avuto Consigli Comunali che si sono sciolti anzitempo dando luogo a lunghi periodi di commissariamento, fino a toccare il fondo con la mancata presentazioni delle liste e col conseguente prolungamento della gestione commissariale. A parte il degrado politico, tutto ciò ha provocato danni come la perdita di finanziamenti per non aver rispettato le scadenze previste, la perdita di quelli futuri laddove non è stato possibile recuperare alle lacune del passato, le mancate osservazioni ai piani elaborati da Enti sovra comunali, che peseranno negativamente nella elaborazione del Piano Strutturale Comunale. Di questo avrebbe dovuto prendere coscienza chi aveva incarichi di governo locale e chi oggi siede in Consiglio Comunale, adoperandosi per contribuire a porre rimedio a ritardi e disfunzioni, anziché creare situazioni destabilizzanti, che avrebbero potuto provocare il ritorno ad un passato poco edificante sia dal punto di vista politico che amministrativo. Questo non vuol dire essere acquiescente, tutt’altro, significa svolgere un ruolo attivo e determinato utilizzando tutti i mezzi che il sistema democratico mette a disposizione affinché sia attuato e programmato, nei limiti delle condizioni date, quanto considerato utile per la collettività. L’Amministrazione Comunale è una cosa seria. Chi decide di candidarsi lo dovrebbe fare solo ed esclusivamente per mettersi al servizio del proprio paese, indipendentemente dal ruolo che andrà a ricoprire all’interno della compagine amministrativa. Non per fare polemica, ma non possiamo non stigmatizzare condotte che, invece, palesano motivazioni di tipo diverso o che trapelano comportamenti poco responsabili. Uscire dalla maggioranza consiliare, ad esempio, all’indomani delle elezioni per il fatto che non giunse la nomina ad assessore, far conoscere questa decisione con una lettera aperta come se si fosse trattato di un diritto negato, dimenticando (?) di aver sottoscritto un pubblico documento dove, tra l’altro, è scritto in modo chiaro: “i futuri amministratori saranno scelti tra i componenti delle lista” (indipendentemente quindi sia dalla elezione che dal numero delle preferenze riportate) è un comportamento che si commenta da sé, qualifica chi lo ha messo in atto e chi oggi prova a giustificarlo. Abbandonare la maggioranza consiliare a distanza di oltre tre anni dal prossimo appuntamento elettorale, in tempo, quindi, per porre rimedio ad eventuali anomalie o incomprensioni, avendo, tra l’altro, la carica di assessore comunale con importanti deleghe e quindi con la possibilità concreta di operare nel settore di competenza, è un atto che, sapendo cosa avrebbe potuto provocare, dimostra che il vero obiettivo, al di là delle chiacchiere, era quello di portare allo sfascio. Anche questo è un comportamento che si commenta da sé. La disamina della situazione politico-amministrativa del nostro paese, ci portò, alla vigilia delle elezioni comunali del 2009, a proporre un accordo programmatico di larghe intese con quanti avessero condiviso la nostra analisi e il conseguente progetto politico necessario, a nostro avviso, per affrontare nel migliore dei modi possibili le problematiche esistenti. Veti, dubbi, posizioni poco interessate o interessate ad altro, consentirono solo parzialmente la realizzazione della nostra proposta. La sua validità non fu comunque accantonata ma fu ribadita nel programma elettorale con l’intento di continuare a perseguirla. Questa linea, coerentemente seguita dall’Amministrazione Comunale, ha dato la possibilità, alla stessa Amministrazione, di portare a conclusione un accordo programmatico (la cui discussione era stata avviata in tempi non sospetti) con il gruppo Cuore, rappresentato in Consiglio Comunale dal consigliere Antonio Pappaterra. Pertanto non è un accordo con un consigliere che si dissocia dal suo gruppo per entrare in maggioranza ma è l’accordo con un gruppo che si è presentato alle elezioni comunali del 2009, al cui interno annovera molti giovani e persone che da lungo tempo sono attente alle problematiche del nostro territorio. Questo è quanto ci è stato fatto conoscere e corrisponde a quanto comunicato, con chiarezza, dal Sindaco in Consiglio Comunale. Pertanto, condividiamo, nella sua sostanza e validità, l’accordo programmatico sottoscritto, in quanto è del tutto coerente con la linea a suo tempo scelta e perseguita, che oggi ha consentito di non far fare al nostro paese un ulteriore passo indietro che lo avrebbe fatto ricadere, ancora una volta, in uno stato di isolamento dal quale con fatica sta uscendo. Alle buone ragioni esistenti, dovrà seguire una efficace azione amministrativa necessaria per fare fronte ad una situazione non semplice e per dimostrare, ulteriormente, da quale parte sta il coraggio. Avere coraggio significa affrontare difficoltà, sacrifici e rischi. Eluderli con il disimpegno, comunque camuffato, non è affatto coraggio, è tutt’altra cosa…"

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