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    Genco (Cgil) "Parole Scopelliti non bastano piu', sciopero per il lavoro"

     

     

    Genco (Cgil) "Parole Scopelliti non bastano piu', sciopero per il lavoro"

    29 apr 11 "Le parole di rassicurazione di Scopelliti non bastano più e la Calabria non può più attendere". Così il segretario regionale della Cgil, Sergio Genco, incontrando i giornalisti per presentare lo sciopero in programma il 6 maggio prossimo. In Calabria - è stato spiegato - la mobilitazione assumerà anche un carattere prettamente localistico con l'obiettivo di "promuovere nuova occupazione e politiche di sviluppo". "La Cgil Calabria - ha affermato Genco - con lo sciopero generale del sei maggio e nei mesi successivi, attraverso un'azione incessante di iniziativa di lotta e di coinvolgimento delle forze sociali, pone l'obiettivo ambizioso, non solo di difendere l'apparato produttivo e i posti di lavoro esistenti, ma di espanderlo attraverso adeguate politiche di settore, ad iniziare da quello industriale, mai intraprese, per creare in Calabria trentamila nuovi posti di lavoro. Con lo sciopero la Cgil rivendica politiche concrete e incisive per lo sviluppo sociale ed economico del Paese e per uscire dalla crisi che ha determinato la perdita di un milioni di posti di lavoro. Anche la situazione calabrese è al centro della mobilitazione. Alle problematiche specifiche della regione si sommano, infatti, gli effetti della crisi globale, che ha scardinato il sistema produttivo incidendo sui livelli di occupazione, sulle imprese, sui settori industriali come quelli chimico, metalmeccanico e tessile, sui servizi, sulle attività commerciali e anche sulle potenzialità espansive del porto di Gioia Tauro". Al centro della vertenza calabrese ha spiegato il segretario generale della Cgil calabrese, anche la necessità di attuare politiche per il Mezzogiorno, non dimenticando la crescita della disoccupazione. "Tra il 2008 e il 2010 - ha affermato Genco - in Calabria sono andati in fumo 68 mila posti di lavoro". Da qui la necessità di una serie di questioni che la Cgil intende porre sul tappeto come, ad esempio, lotta al precariato e al lavoro sommerso; migranti; scuola, università, formazione e ricerca; settore socio-sanitario; infrastrutturazione civile e manutenzione del territorio contro la crisi; porto di Gioia Tauro e nuova politica delle infrastrutture; ambiente, energia e ciclo dei rifiuti; rafforzamento dei distretti agrolimentari. In questo contesto, però, è fondamentale la legalità. "La crescita economica e sociale della Calabria - ha sostenuto ancora Genco - si intreccia con il tema della legalità e della sicurezza. Occorre potenziare la Stazione unica appaltante, puntare su una legislazione utile a frenare le infiltrazioni della 'ndrangheta nel settore degli appalti pubblici e della sanita', rivedendo le procedure relative al sistema degli incentivi e degli accreditamenti e gli iter autorizzativi dei grandi centri commerciali. Fondamentale il rafforzamento delle Procure. Basti pensare che per molte di esse gli organici sono coperti solo per il trenta per cento".

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