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    Magarò a Scopelliti “Dotare di PET-Tac presidi di Cosenza e Reggio”

     

     

    Magarò a Scopelliti “Dotare di PET-Tac presidi di Cosenza e Reggio”

    22 set 10 “La PET-TAC è una metodica medico-nucleare non invasiva di recente applicazione in campo clinico, indispensabile per la diagnosi e la cura delle patologie oncologiche. Con la PET-TAC è possibile ottenere con un unico esame, informazioni quantitative e qualitative sulla fisiologia dei tessuti viventi, altrimenti individuabili sottoponendo i pazienti a diversi esami diagnostici tradizionali, quali la Scintigrafia, la TAC, la RMN, esami le cui liste di attesa sono particolarmente intasate. L’esecuzione di un esame PET-TAC nel 38% dei casi cambia la stadiazione diagnostica, nel 42% cambia la terapia e nel 70% evita la biopsia”. E’ quanto si legge in una missiva del consigliere regionale Salvatore Magarò indirizzata al governatore Scopelliti. “In Europa la strumentazione che adotta la metodica PET è assai diffusa, in Italia molti presidi dispongono di questa attrezzatura, sia nel campo pubblico che privato, in Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia è istallata o in via di istallazione almeno una PET-TAC per ogni provincia, in Calabria ne esiste una sola presso il Polo oncologico di Germaneto. Nel 2009 oltre 7.600 pazienti per sottoporsi a questo esame, sono stati costretti a spostarsi fuori dalla Calabria, con tutti i disagi che ciò comporta per un ammalato di tumore, con una spesa per le casse regionali di oltre otto milioni di euro di cui hanno beneficiato i bilanci di aziende sanitarie di altre regioni. Si stima per il 2010 un incremento del 25%. Ritengo che per razionalizzare la spesa sanitaria si debba anche investire sull’acquisto di apparati di ultima generazione. Questa apparecchiatura – sottolinea Magarò – ha un costo relativamente accessibile pari all’incirca a 3 milioni di euro. Dotare della PET-TAC almeno i presidi ospedalieri di Cosenza e Reggio Calabria, dove vi sono le professionalità per il suo funzionamento, consentirebbe di ammortizzare l’investimento nel giro di pochi mesi e di offrire ai pazienti un servizio diagnostico all’avanguardia, riducendo così l’emigrazione verso altre regioni e tagliando la spesa sanitaria”.

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