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    Pedace “A Crotone serve un porto turistico adeguato”

     

     

    Pedace (Udc) “A Crotone serve un porto turistico adeguato”

    18 mag 10 “Una città come Crotone che vuole puntare sul turismo e che ha la fortuna di sorgere sul mare non può fare a meno di un porto turistico, che si rispetti”. Così il commissario provinciale dei Giovani Udc di Crotone, Saverio Pedace. “I 300 chilometri di costa ionica, spiega, meritano un molo turistico degno di questo nome e proprio Crotone per la sua posizione geografica e per l’importanza che può avere sulla sua economia (per ora del tutto fragile) è l’humus naturale per tale sviluppo. Dopo tanti anni di attesa, nel 2004, sembrava ci fosse stata la decisione a soddisfare questa esigenza con la realizzazione di parte del progetto, per utilizzare la banchina sud (quella di molo “Forneo”) esclusivamente per la nautica da diporto. Infatti, in quel periodo ci fu il trasferimento del naviglio militare (guardia costiera, guardia di finanza, polizia e carabinieri) nel bacino nord, nel cosiddetto “porto nuovo” alla banchina di molo Giunti; e con la nascita del consorzio “Marina del Porto Vecchio” che vedeva raggruppare tutti i concessionari che operavano nel porto crotonese. Sembrava che tutto si stesse risolvendo per il meglio, regalando alla città una struttura con tutti i requisiti necessari per ospitare in piena comodità tutti i diportisti, sia di passaggio sia di zona. Ma dopo i primi interventi basilari, come la creazione della rete fognaria, l’impianto antincendio e quello dell’acqua potabile sembra che tutta la buona volontà si sia inesorabilmente dissolta portando a tutt’oggi solo il nulla. Allora credo sia un quesito comune: non credo necessiti molto a rendere funzionante, in pieno questa struttura e far si che diventi un biglietto da visita per la nostra città. Sarebbero, a mio modesto parere necessari alcuni interventi capillari sull’organizzazione del nostro porto. Innanzi tutto andrebbe trasferito il naviglio pescherecci, andrebbe messo in sicurezza il bacino sud: attraverso il prolungamento del lanternino in modo da poter lasciare le imbarcazioni e permettere ai diportisti che non vivono in città di fare di Crotone il porto di partenza per le loro crociere estive. Alla banchina i vari concessionari invece di farsi pagare salatamente la sola permanenza giornaliera di qualche malcapitato diportista in transito (che la prossima volta ci penserà due volte di ormeggiare nuovamente a Crotone) dovrebbero creare i servizi da offrire all’utenza: come l’accesso elettronico ai pontili, l’assistenza all’ormeggio e la sorveglianza effettuata 24h su 24h da personale di vigilanza. In fine andrebbe studiato da tecnici esperti nel settore e finanziato dall’istituzione competente un progetto per la realizzazione, a terra, di strutture da adibire a bar e ristoranti, strutture per l’assistenza tecnica generale e specialistica. E ancora strutture come servizi igienici, lavanderie, info meteo, nolo imbarcazioni, scuole di vela, oltre che ad alloggi e varo imbarcazioni. Solo così potremmo fare del porto di Crotone, uno scalo turistico che si rispetti, in grado di attirare tutti coloro che hanno la passione per la nautica e la vela. Incrementando così il lato turistico e di conseguenza economico di questa città. Resterà solo una visione di un futuro non voluto?”

     

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