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    Sicoli “Ad Amantea, dopo la festa, i fatti!”

     

     

    Sicoli (Io resto in Calabria) “Ad Amantea, dopo la festa, i fatti!”

    11 mag 10 “Il reintegro del “vecchio” consiglio comunale, non cancella purtroppo quanto successo negli ultimi due (lunghissimi) anni ad Amantea. Non cancella la notte dell’operazione Nepetia, non cancella la vicenda delle navi dei veleni e dei relativi rifiuti tossici, non cancella una crisi economica globale che attanaglia cittadini e imprenditori in una morsa soffocante”. Così in una nota Rocco Sicoli di Io Resto in Calabria. “La situazione ad Amantea –afferma Sicoli- è a dir poco pesante, servono azioni coraggiose, concrete e che rompano col passato, che diano respiro all’intera società amanteana, che si appresta a vivere un’estate ancor più difficile di quella precedente. Innanzitutto, per rilanciare Amantea serve un’analisi del tessuto sociale e imprenditoriale della città. Un’analisi fatta da esperti, che diano dati concreti, da usare come base per realizzare una strategia di rilancio dell’immagine della città e degli indotti più importanti dal punto di vista occupazionale ed economico: commercio, turismo, agroalimentare e artigianato. Per questo chiedo, con urgenza, al Sindaco e al consiglio comunale di convocare le associazioni di categoria, gli imprenditori (di ogni genere) e le altre associazioni che agiscono sul territorio, così da trovare tutti assieme i mezzi e i modi per iniziare a comprendere la portata della crisi che Amantea sta vivendo. Serve un tavolo di concertazione, per comprendere le criticità e individuare le soluzioni, aiutati magari da professori universitari esperti nell’analisi del tessuto sociale e delle dinamiche che si stanno innescando ad Amantea. Ecco quello che potrebbe essere un vero esempio di democrazia partecipata. Non vorrei che questa crisi, lasciata passare in sordina senza alcun controllo, favorisse lo sviluppo di un “tessuto sociale disperato”, costretto a diventare connivente con ambienti della malavita pur di sopravvivere. Oppure, che il mancato interesse per quanto sta portando alla crisi di molte imprese, causasse il fallimento del sistema Amantea per come lo abbiamo conosciuto in questi anni, con i relativi (ed immaginabili) danni. Va bene, è accettabile festeggiare con soddisfazione il reintegro del consiglio e la sua “redenzione”; ma adesso è fondamentale comprendere che Amantea è in fondo a un pozzo e bisogna lavorare tutti congiuntamente, in maniera cooperativa e coordinata, per tirarla fuori da lì e ridargli quel lustro che negli anni ha attratto turisti, investitori e “nuovi cittadini”. Cogliendo, magari, i flebili segni di speranza e reazione che orgogliosamente la società amanteana sta cercando di dare. Forse, è giunto il momento di investire nel comprendere i deficit amanteani, piuttosto che disperdere risorse in mille rivoli, tentando soluzioni improbabili che non hanno alla base una programmazione cosciente.

     

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