Muzzì replica a Guccione “Non può lavarsi le mani della situazione attuale”

06 apr 10 «Se non abbiamo la capacità di capire le ragioni vere che ci hanno portato ad una situazione così degenerata non abbiamo titoli per declamarci classe dirigente!» Lo afferma il dirigente regionale del Pd Mario Muzzì in merito alla discussione interna al Partito Democratico. «Dinanzi allo spettacolo indecoroso che stiamo offrendo all’opinione pubblica – critica il dirigente - l’idea di lavarsi le mani, come fa il segretario Regionale Guccione, sollecitando altri livelli ad avviare in Calabria l’apertura di una fase nuova non può essere la soluzione! Asserire che il PD in Calabria non è mai nato è quasi un luogo comune: indicarne le cause senza affrontare analiticamente il contesto delle responsabilità comuni significa dare una ulteriore spinta verso il baratro. La stessa affermazione circa la predisposizione personale ad agevolare una nuova fase del PD in Calabria, segnata da una chiara e netta discontinuità, è poco credibile, specie se fatta all’indomani della conclusione cui si è pervenuti nella designazione, da parte del Gruppo Consiliare Regionale, dei rappresentanti nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria! Concordo – prosegue Muzzì - sulla inderogabile necessità che vi sia da parte di tutti maggiore senso di responsabilità: si tratta solo di capire come e perché. Mi permetto sommessamente di suggerire a tutti una riflessione pacata sui contributi che si possono apportare per evitare che la situazioni degeneri ulteriormente, innalzando la qualità del confronto in direzione della ricerca di quella identità di partito che ci possa consentire un primo radicamento nei territori e nell’opinione pubblica calabrese. Perché ciò possa accadere – conclude - è necessario che da subito il PD si strutturi con organismi veri e dignitosi, si riconosca il valore della partecipazione e, soprattutto, si ripristini il culto delle regole: il resto è tutto un bla bla bla che non ha significato alcuno».