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Mozione bipartizan di 9 consiglieri regionali sulla centrale di Rossano
Mozione bipartizan di 9 consiglieri regionali sulla centrale di Rossano 23 lug 10 Un tavolo interistituzionale con il coinvolgimento degli Enti Locali Territoriali interessati (Provincia di Cosenza, Comune di Rossano, Comune di Corigliano Calabro e Comune di Cassano Jonio) al fine di aprire un confronto con Enel sulle prospettive dell‚impianto di Rossano per una riconversione compatibile con il contesto territoriale ed ambientale e garantire, nel contempo, i livelli occupazionali attuali e migliorare quelli futurisulla riconversione della Centrale ENEL DI rossano è stata presentata dai consiglieri regionali, Carlo Guccione, Gianluca Gallo Mario Franchino, Giulio Serra, Ferdinando Aiello, Antonino De Gaetano, Domenico Talarico, Emilio De Masi e Mario Maiolo Questo il testointegrale della mozione : Sul Progetto di Riconversione a Carbone della Centrale Enel di Rossano (CS) Il Consiglio Regionale Premesso che: - a seguito della presentazione dell‚istanza, in considerazione delle valutazioni condotte dalla Società proponente circa la formulazione di una ipotesi alternativa alla riconversione a carbone dell‚impianto in questione ovvero l‚utilizzo dell‚impianto quale riserva fredda, i lavori della Conferenza dei Servizi presso il Ministero non sono stati avviati al fine di consentire all‚Enel di acquisire elementi utili per una ipotesi alternativa; - in data 23 aprile 2010 l‚Enel ha prodotto istanza allo stesso Ministero , agli Enti ed a tutti i soggetti interessati alla procedura , per l‚approvazione di un Progetto Integrato Policombustibile della medesima Centrale di Rossano al fine di ottenere la succitata Autorizzazione Unica ai sensi della Legge 55/2002; - in data 15 luglio 2010, presso il Ministero dello Sviluppo Economico , si è tenuta la prima riunione della Conferenza dei Servizi alla quale hanno partecipato anche la Regione Calabria, l‚Ente Provincia di Cosenza ed il Comune di Rossano, nel corso della quale le suddette Amministrazioni hanno espresso netta contrarietà alla trasformazione della Centrale nei termini programmati e progettati dall‚Enel; - prima della riunione della Conferenza dei Servizi, su sollecitazione degli Enti Locali interessati, in data 12 luglio 2010, il Presidente della Giunta Regionale ha preliminarmente convocato un apposito incontro nel corso del quale, a conclusione di un articolato dibattito di merito, si è addivenuti ad esprimere univocamente netta contrarietà alla utilizzazione del carbone quale combustibile per la produzione di energia elettrica, sia a riguardo del progetto Enel che, complessivamente, per l‚intero territorio della Regione Calabria; - le suddette conclusioni, alle quali si è pervenuti nel corso del su richiamato incontro, sono state formulate su presupposti normativi riferiti al vigente Piano Energetico Ambientale della Regione Calabria (PEAR), che fa espresso divieto dell‚utilizzo del carbone per la produzione di energia e nel recepimento ,dello stesso divieto, nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, oltre che nel D.A.Q. ed avuto riguardo dei formali atti di contrarietà resi dal Consiglio Provinciale di Cosenza e, univocamente, dai Consigli Comunali di tutti i 55 Comuni del comprensorio di riferimento. - le forti motivazioni della netta contrapposizione alla iniziativa Enel pongono in rilievo le incompatibilità ambientali e socio-economiche che la realizzazione di un simile progetto , inequivocabilmente, esprime; - la normativa in materia prevede che l'autorizzazione del Ministero per lo Sviluppo Economico sia subordinata all'intesa con la Regione interessata nella quale ricade la costruzione della centrale da autorizzare e all'esito favorevole della valutazione di impatto ambientale del Ministero dell‚Ambiente e della Protezione del Mare presso il quale è aperto un procedimento autonomo, il cui esito finale è propedeutico al rilascio dell'autorizzazione alla costruzioni delle centrali di produzione di energia elettrica superiori a 300 MWh ; - la Regione Calabria ha espresso una precisa scelta sulla produzione energetica fatta con il Piano energetico regionale (approvato con delibera del Consiglio regionale n. 315 del 14.02.2005), il quale indica come fonti primarie di produzione di energia quelle rinnovabili e non inquinanti e non prevede la costruzione di centrali a carbone nel territorio regionale; - secondo una recente interpretazione fornita dalla Corte Costituzionale, l'intesa preventiva è un atto essenziale, imprescindibile, in mancanza del quale l'iter autorizzatorio per la costruzione di nuove centrali destinate a produrre energia elettrica deve fermarsi senza appello; - costruire una centrale a carbone nella nostra regione significherebbe inquinare e deturpare il nostro territorio, senza, fra l'altro, un minimo ritorno economico per la Calabria; Tanto premesso, - a rappresentare l‚inequivocabile e netta espressione di contrarietà per l‚utilizzo del carbone nella Regione Calabria e, conseguentemente, di netta contrarietà all‚approvazione del Progetto di Riconversione della Centrale ENEL di Rossano in coerenza con quanto già fatto dal Consiglio Regionale con l‚approvazione della mozione n°41 del 7 settembre 2007 e, successivamente, dalla Giunta Regionale con la Delibera n°686 del 6 ottobre 2008, con i quali atti sono stati formalizzati ,rispettivamente, il pronunciamento contro l‚iniziativa del Progetto relativo alla Centrale Termoelettrica a carbone di circa 1320 Mwe proposto dalla Società Saline Energie Ioniche S.P.A. nel Comune di Montebello Ionico (RC) e , successivamente, non accordando la propedeutica Intesa Regionale prevista dalle Leggi n° 55/2002 e n° 239/2004; - ad assumere le iniziative necessarie, anche sul piano tecnico-amministrativo, al fine di non - a promuovere un tavolo interistituzionale con il coinvolgimento degli Enti Locali Territoriali interessati (Provincia di Cosenza, Comune di Rossano, Comune di Corigliano Calabro e Comune di Cassano Jonio) al fine di aprire un confronto con Enel sulle prospettive dell‚impianto di Rossano per una riconversione compatibile con il contesto territoriale ed ambientale e garantire, nel contempo, i livelli occupazionali attuali e migliorare quelli futuri.
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