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    Il Pd a Lamezia si lecca le ferite, Guccione "Sconfitta di tutti"

     

     

    Il Pd a Lamezia si lecca le ferite, Guccione "Sconfitta di tutti"

    23 apr 10 “I dati delle elezioni regionali sono inesorabilmente negativi ma inesorabilmente chiari e raccontano una sconfitta di fronte alla quale nessuno può far finta di nulla o tirarsi indietro”. Lo ha detto il segretario regionale del Pd, Carlo Guccione, nella relazione con cui ha introdotto i lavori della Direzione regionale del partito, in corso all’Agroalimentare di Lamezia Terme. “È necessaria - ha aggiunto Guccione - un’analisi rigorosa e responsabile, evitando approcci tatticistici e semplificazioni che vedo già affiorare in alcuni interventi sulla stampa di questi giorni. La dimensione della sconfitta è fin troppo netta per essere circoscritta e ricondotta solo agli ultimi quattro mesi prima delle elezioni. Non c’è dubbio che il voto ha espresso un giudizio sulla esperienza di governo di questi ultimi cinque anni. Ed è significativo che rilevante è il numero degli assessori regionali candidati e non eletti”. “Sulla sconfitta elettorale ha pesato in modo notevole lo scollamento di relazioni e di rapporti con forze importanti ed organizzazioni sociali del mondo del lavoro e dell’impresa, con le quali cinque anni fa era stato stretto un patto tacito ma evidente per portare la Calabria fuori dalle secche nelle quali era stata portata dalla Giunta-Chiaravalloti”. “Sarebbe stato necessario per questo - ha aggiunto Guccione - tenere alta l’iniziativa con il supporto di un soggetto politico trainante, con i motori accesi. Un soggetto che, in questi anni, non c’è stato. Ovvero, il Partito Democratico”.

    Litiigiosità devastante. “È indubbio che il quadro di litigiosità con il quale si è rappresentato il Pd durante il congresso e prima delle primarie per la scelta del candidato presidente è stato devastante ed ha dato una rappresentazione di lotta tra gruppi di potere per l’autoconservazione di se stessi ed ha contribuito ad alimentare la sfiducia”, ha sostenuto il segretario regionale del Pd, Carlo Guccione, nel suo intervento alla Direzione regionale del partito. “Chi non ricorda i toni aspri - ha aggiunto Guccione - che nel corso della campagna congressuale hanno portato alcuni esponenti di primo piano a dichiarare la disfatta prima del tempo con affermazioni secondo cui era meglio perdere che vincere con Loiero? Davvero c’è qualcuno che pensa qui, tra di noi, che quelle contrapposizioni, quei toni, quelle accuse pesanti che hanno caratterizzato da parte di alcuni la campagna congressuale siano state ininfluenti nell’affermazione di un senso comune e di una deriva di allontanamento dal centrosinistra e dal Pd di forze consistenti della società calabrese?”.

    Assemblea autoconvocati segno di rottura. Secondo Guccione, inoltre, “l’assemblea degli autoconvocati, annunciata con il dichiarato intento di rotture traumatiche ed irreversibili e la successiva assemblea di Caposuvero, nella quale poi si è data la rappresentazione di una ricomposizione su un accordo di potere, sono stati i momenti più significativi di una situazione logorata nel tempo, che aveva avuto passaggi laceranti già nelle elezioni politiche del 2008 sulla composizione delle liste del Pd alla Camera e al Senato e, successivamente, in occasione delle elezioni provinciali del 2009, con la clamorosa sconfitta di Crotone”. “Ora è chiaro - ha detto ancora Guccione - che bisogna ripartire con la consapevolezza che, malgrado il pesante risultato negativo, la funzione del Pd e delle forze del centrosinistra è fondamentale per un futuro di crescita e di rinnovamento della Calabria”.

    Sulla sanità ritardi in azione risanamento. ''A mio parere, per le aspettative che la vittoria alla regionali del 2005 aveva suscitato, il primo errore che e' stato commesso e' stato quello di non aver dato ai calabresi piena consapevolezza della situazione pesante ereditata in relazione alle necessarie misure e riforme che bisognava mettere in campo''. Ha affermato il segretario regionale del Pd, Carlo Guccione, nel suo intervento alla Direzione regionale del partito. ''Basti solo pensare - ha aggiunto Guccione - al settore della sanita', dove i ritardi accumulati, l'intreccio di interessi consolidati ed il mancato risanamento avevano determinato la situazione grave che via via si e' ancor piu' appesantita presentandosi alla vigilia della fine della legislatura in tutta la sua gravita'. Una valutazione errata rispetto alla reale situazione in cui versava il settore della sanita' che ha portato all'abolizione del ticket sui farmaci come primo atto di governo dopo l'elezione del 2005 ed alla emersione della grave situazione del debito accumulato che ha costretto ad assumere il 'Piano di rientro' con misure impopolari, tra le quali la riproposizione dello stesso ticket a poche settimane dal voto. ''Ognuno di noi - ha detto ancora il segretario regionale del Pd - ha avuto modo di constatare in qualunque centro, grande e piccolo della Calabria, il malcontento diffuso tra quanti si recavano in farmacia. Per non parlare dei centri per i quali era stata deliberata la sospensione delle attivita' di alcuni presidi ospedalieri''. Secondo Guccione, ''un'azione di risanamento necessaria di riqualificazione di un settore importante e vitale come quello della sanita' avrebbe richiesto un'azione forte nei primi due anni della legislatura e non alla vigilia della competizione elettorale. Chi non ricorda che nei primi due anni, piuttosto che porre mano ad una incisiva opera di bonifica e di riqualificazione del sistema sanitario, si e' assistito ad un balletto interminabile di polemiche tra assessori appartenenti alla stessa Giunta regionale? Non si puo' non ricordare che, proprio in occasione delle nomine dei Direttori generali delle Aziende sanitarie, si giunse ad una clamorosa rottura che provoco' la prima crisi della Giunta-Loiero e la nascita del Pdm''.

    Gruppo regionale unico. “È necessario procedere alla costituzione di un gruppo consiliare regionale unico del Pd, che comprenda anche i consiglieri eletti con la lista di Autonomia e Diritti vicina ad Agazio Loiero” ha detto il segretario regionale del Pd. “A partire dai primi appuntamenti a cui saremo chiamati nella società calabrese e nel Consiglio regionale - ha aggiunto Guccione - dovremo essere capaci di dare segnali forti di apertura e di innovazione. Ed a tale proposito è importante avviare subito un percorso unitario per dare vita alla costituzione di gruppi unici del Pd in tutte le istituzioni locali calabresi ed in Consiglio regionale da parte degli eletti nelle liste del Pd ed in quelle di Autonomia e Diritti. Il progetto di costruzione del Pd oggi più che mai deve costituire una priorità per tutti noi”. Secondo Guccione, “le esigenze soggettive devono essere messe definitivamente da parte per fare avanzare la realizzazione di un grande soggetto collettivo nel quale possano ritrovarsi uomini e donne, ma soprattutto tanti giovani che intendono impegnarsi per il futuro della nostra regione. Ognuno di noi, a cominciare dal sottoscritto, deve mettere in discussione se stesso per fare prevalere con coerenza una nuova leva di dirigenti ad ogni livello e per contribuire ad affermare una nuova classe dirigente”.

    Vendette in prime decisioni Giunta regionale. "Non mi pare che, malgrado i roboanti annunci, la Giunta a cui ha dato vita Scopelliti sia rispondente alle necessità e all'azione di governo di cui la Calabria ha bisogno". Così il segretario regionale del Pd, Carlo Guccione, nel suo intervento alla Direzione regionale del partito. "E' chiara l'impressione - ha aggiunto Guccione - di una giunta rispondente più ad equilibri interni alla coalizione di centrodestra che ai problemi della nostra regione. Anche alcuni frettolosi provvedimenti assunti nella prima riunione di Giunta appaiono animati più da spirito di vendetta che da impostazioni politico-programmatiche di respiro come sarebbe giusto che fosse". "La nostra collocazione di opposizione alla Giunta-Scopelliti - ha detto ancora il segretario del Pd - dovrà essere chiara e fortemente ancorata ai bisogni della Calabria e ad un progetto di crescita e di modernizzazione che é possibile fare avanzare solo se si mantiene ferma la bussola del riformismo e del rinnovamento".

     

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