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    Giovani Udc “No crisi Governo in mano a Bossi, serve nuova fase”

     

     

    Giovani Udc “No crisi Governo in mano a Bossi, serve nuova fase”

    25 ago 10 Che le chiavi della politica italiana possano ritrovarsi nelle mani di Lega nord da un lato ed Italia dei valori dall’altro, è una preoccupazione che non ci lascia indifferenti ed un rischio da non sottovalutare. L’attuale panorama politico e, soprattutto, l’implosione avvenuta all’interno del Pdl e del Pd (già annunciata, in tempi meno sospetti, da Pier Ferdinando Casini), rappresenta, è ormai sotto gli occhi di tutti, il fallimento del bipolarismo e del bipartitismo. In questo scenario, però, c’è chi, dalle disavventure degli alleati, tenta e cerca palesemente di ricavarne le proprie fortune. E’ il caso della Lega nord. Veritiere ed alquanto realistiche, in tal senso, risultano le dichiarazioni dell’On. Roberto Occhiuto. "Non so se il Presidente del Consiglio si intende di venditori di auto usate, così come i redattori della Padania, ma questa volta Berlusconi prenderà, da Bossi, una bella fregatura" – le parole del nostro Onorevole, che aggiunge: "La Lega, infatti, vuole le elezioni politiche prima delle amministrative, per battere il Pdl in tutto il Nord. Così, poi, potrà pretendere la guida di tutte le più importanti città nelle quali si voterà in primavera. Bossi, quindi, insulta l'Udc, perchè potrebbe essergli d'intralcio, ma il vero obiettivo è quello di poter annientare il suo principale concorrente in Lombardia e nelle altre regioni del nord, cioè il Pdl”. Condividiamo ogni parola di quanto espresso dall’On. Occhiuto, anche e soprattutto alla luce degli atteggiamenti e dei segnali che provengono dalle roccaforti del carroccio. Pare evidente, infatti, la volontà, da parte dei leghisti, di rosicare consensi ed elettori ad un Pdl più che mai impantanato in quello che è un processo di separazione, inarrestabile ed incontrollabile, tra i suoi due fondatori. Chi è causa del suo mal pianga se stesso, ci verrebbe da dire; peccato che, in questo “dramma”, a piangere sono anche gli italiani, che a tutt’oggi, dopo due anni di legislatura, ancora aspettano l’attuazione del programma di governo e, in particolar modo, il compimento di tutti i “miracoli” annunciati dal Premier. Un’attesa, ahinoi, che si prospetta vana. Del resto, gli ultimi accadimenti parlano da sé. Da parte nostra, auspichiamo l’assunzione, da parte di tutte le componenti politiche presenti all’interno dei due rami del Parlamento, di un senso di responsabilità che diviene, a questo punto, indispensabile. Bisogna uscire da questa fase di stallo e rimettere, l’Italia, sulla strada dello sviluppo. Serve aprire una nuova fase; una fase costituente che riporti governabilità e stabilità al Paese e che, allo stesso tempo, ridimensioni quelle aggregazioni partitiche che fanno del populismo la loro unica arma, peraltro non convenzionale. D’altronde, l’agenda programmatica di un Governo nazionale non può certamente essere dettata da uno come Bossi che, come giustamente rimarcato dall’On. Roberto Occhiuto, “è solo il capopopolo di un partito regionale, che se ne infischia del Paese pur di conquistare più potere a casa sua".

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