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    Talarico (Idv) "Salvare il Centro Jazz Calabria"

     

     

    Talarico (Idv) "Salvare il Centro Jazz Calabria"

    19 ago 10 Il Centro Jazz Calabria: un patrimonio da tutelare. Lo afferma in nota il consigliere regionale di Italia dei Valori, Mimmo Talarico. “Credo -aggiunge Talarico- che la cosa più importante per un musicista sia quella di trasmettere a chi lo ascolta un'immagine di tutte le cose meravigliose che sente e avverte nell'universo. Questo è ciò che la musica significa per me, semplicemente una possibilità, tra le molte altre, di dire che viviamo in un mondo immenso e meraviglioso, un mondo che ci è stato donato... “ Questa frase di John Coltrane potrebbe essere già sufficiente per capire quanto sia importante la ripresa dell’attività del centro jazz Calabria, purtroppo interrotta quattro mesi fa a causa di un incendio fortuito alla sede di corso Garibaldi a Cosenza. La fruizione dell’enorme patrimonio custodito nell’archivio discografico del centro, fortunatamente risparmiato dalle fiamme, non potrà effettuarsi, però, se rimaniamo fermi solo ai buoni propositi e non trasformiamo le parole in fatti concreti. Le istituzioni regionali, in primis il governatore della Regione, Giuseppe Scopelliti, e l’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, doverosamente dovrebbero raccogliere l’appello lanciato da tempo da Amedeo Furfaro e riproposto con garbo di recente, che condivido nel merito e nel metodo, consentendo con un’erogazione economica il ripristino delle attività della struttura. Preservare il patrimonio culturale del centro, frutto del lavoro costante e continuo nel tempo dei membri dell’associazione che per anni hanno ricercato, catalogato e custodito libri, spartiti e importanti quanto rari reperti musicali, deve essere, a mio giudizio, un impegno ed una responsabilità che dovranno assumere, però, anche altre istituzioni della nostra regione insieme a studiosi, intellettuali, musicisti e semplici appassionati. Una cooperazione sinergica tra istituzioni e cittadini attivi penso sia la soluzione giusta per non rimandare sine die il ripristino delle attività di una struttura importante della nostra regione, dove intere generazioni hanno potuto scoprire ed appassionarsi al jazz, per consentire a tutti, studenti, appassionati, cittadini, di continuare a scoprirla ed ascoltarla. Consentire tutto questo significa anche capire i cambiamenti storici avvenuti nel secolo scorso e le contaminazioni delle tradizioni musicali africane ed europee che hanno dato vita a questo “nuovo” genere musicale. La storia della musica, come ci ricorda Furfaro, è documentata dai dischi e sarebbe un grave peccato contro la tradizione culturale di un popolo non metterli a disposizione di tutti. Basta un po’ di buona volontà per renderlo possibile. Io farò la mia parte perché “le note - come ricorda Wayne Shorter -, sono come le persone. Devi alzarti e salutarle una a una.”, e per tutelare il centro jazz Calabria, realtà insostituibile della nostra regione che non può essere derubricata ad iniziativa di una elite di privati, ma al contrario è patrimonio collettivo da preservare, custodire e valorizzare per le future generazioni.

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