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      Botta e risposta sull'Amaco tra Spataro e Grande Cosenza

       

       

      Botta e risposta sull'Amaco tra Spataro e Grande Cosenza

      02 ago 17 "L’assessore Spataro mente sapendo di mentire. Spataro è perfettamente a conoscenza dei fatti e sa benissimo che le notizie in nostro possesso sull’Amaco sono sbagliate per difetto: gli autobus in attesa di essere riparati non sono 31, come avevamo denunciato, ma bensì 33". Così in una nota il gruppo Grande Cosenza. "Ulteriori 17 mezzi, di colore giallo per essere precisi, -è scritto nella nota- sono fermi da tempo immemorabile. Non proferisce alcuna parola, l’assessore Spataro, sul milione e cinquecentomila euro di debiti accumulati dall’Amaco nel 2016, proprio l’anno in cui si sono svolte le elezioni amministrative di Cosenza. E’ stata solo una combinazione? E come si fa non essere preoccupati del rischio di fallimento dell’Amaco alla luce del fatto che Occhiuto e Spataro governano la città ininterrottamente da oltre sei anni. La responsabilità del grave deficit finanziario dell’Amaco, per una strana combinazione accumulato nel solo 2016, ricade interamente sulle loro spalle. Non finisce qui la saga dei debiti: ad oggi l’Amaco ha un’esposizione debitori in banca pari a circa 800mila euro. Eccoli i numeri di cui dovrebbe parlare l’assessore Spataro. Lo stesso Spataro, in passato membro della commissione di inchiesta sull’Amaco, verifichi se corrisponde al vero che alcuni motori degli autobus acquistati presso una ditta di Bari, una volta montati sui mezzi pubblici, dopo pochi giorni sono stati rimossi perché presentavano danni rilevanti, tanto da provocare un ulteriore fermo dei pullman e spese aggiuntive. L’assessore alla Mobilità sostenibile del Comune di Cosenza verifichi, pure, perché sono stati soppressi quotidianamente molti turni per mancanza di autobus disponibili, provocando disservizi ai cosentini ignari di quanto sta accadendo".

      La replcia dell'ass. Spataro. "Mi si obbliga replicare ancora una volta (e spero sia l’ultima) alle false notizie diffuse dal consigliere Regionale Carlo Guccione, il quale sa benissimo che il parco autobus dell’Amaco è ormai vecchio di quindici (gli autobus più recenti) e addirittura venticinque anni (i famosi autobus gialli di cui parla il consigliere Regionale). Questi autobus sono talmente datati che la casa e/o case costruttrici hanno chiuso i battenti come del resto tutte le fabbriche di autobus in Italia. Considerati gli investimenti ZERO della Regione Calabria per favorire l’acquisto di autobus nuovi , queste Aziende sono costrette a riparare quelli vecchi acquistando in Italia i motori rifatti e revisionati secondo le rigide procedure di legge che sicuramente il consigliere conosce, almeno spero. Sono rimaste pochissime Aziende in Italia a fornire motori rifatti perché le stesse hanno anche acquistato in blocco i pezzi di ricambio che ovviamente non cedono. Come già detto, il Consigliere Regionale, invece di attivarsi per far sequestrare gli autobus che intendevano solo offrire un collegamento veloce con l’Università della Calabria, con la stessa solerzia potrebbe oggi promuovere una legge Regionale per consentire alle Aziende come l’Amaco ad acquistare nuovi autobus e non costringerla a riparare vetture ai limiti della rottamazione. Per evitare ulteriori passività il consigliere Regionale, con la solerzia dovuta, avrebbe potuto evitare il taglio lineare di 800.000, 00 euro a danno dell’Amaco da parte della Regione Calabria di cui lo stesso consigliere è componente di maggioranza Egregio consigliere, il tuo suggeritore ha omesso di informarti che come già detto, attualmente l’Amaco eroga tutti i servizi programmati con l’orario estivo e non c’è una sola corsa soppressa per carenza di mezzi o avaria degli stessi. Consigliere, cambia suggeritore, questo porta male".

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