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Il "comandante" Saponangelo, l'amico degli ultimi, va in pensione
Il "comandante" Saponangelo, l'amico degli ultimi, va in pensione 25 gen 16 Quarantre anni di onorato servizio e amici e "nemici", si fa per dire, che gli hanno sempre dimostrato grande affetto e considerazione. Ha lasciato oggi la divisa di luogotenente dei Carabinieri Cosimo Saponangelo, entrato in quiescienza. Conosciutissimo dalla gente del centro storico di Cosenza dove ha diretto per nove anni la locale stazione dei Carabinieri. Poi nel 2000 i tagli e la su opera è continuata nella Caserma "Paolo Grippo" sede della stazione "Cosenza Principale". Al portone della caserma tanti andavano a bussare non solo per fare denunce ma molte volte per chiedere aiuto. Così come quella volta che un uomo in condizioni disagiate si presentò a piedi scalzi e lui gli comprò un paio di scarpe. O come, troppe volte, donne extracomunitarie si rivolgevano di nascosto a lui per denunciare le angherie subite sapendo di trovare più un padre che un carabiniere. Una carriera brillante iniziata nel 73 ad Iglesias in Sardegna dove, lui di Nardò, entra nell'arma e segue il primo corso di formazione. Poi, Rosarno, Roccabernarda, Scandale, si gira la Calabria prima di essere spedito a Velletri per poi seguire il corso sottuficiali a Firenze. Diventa vicebrigadiere e nell'81 viene spedito a Ventimiglia. A 28 anni, giovanissimo, prende il primo comando di una stazione. A Cerisano. Ci rimane sette anni e stabilisce un rapporto speciale con la gente del posto a cui rimane legato per l'ospitalità ricambiata. Legato soprattutto a due episodi importanti della sua carriera in cui riceve encomi solenni per aver sventato lo scoppio di una bombola di gas nel centro storico e poi per aver salvato una donna dalle fiamme di un incendio. Si spende per gli altri ma come tanti che fanno del bene riceve diverse minacce. Dai proiettili calibro 12 davanti al portone alla testa di coniglio sgozzata sullo sportello della macchina. Si fa rispettare e cattura il latitante Emiliano Mosciaro. Ma molti lo ricordano per aver salvato e convinto diverse volte persone disperate che si erano imbevute di benzina per darsi fuoco davanti al Comune. Conosce il centro storico di Cosenza e la gente che vi abita come le sue tasche. Sarà dificile per l'Arma fare a meno di una memoria storica e una conoscenza del territorio come la sua. Ma un carabiniere non si toglie mai la divisa, dice un motto non scritto dell'Arma. E' cucita sulla pelle, dicono. Noi ne siamo convinti. Convinti che la sua opera di fedele servitore dello Stato continuerà anche adesso. Convinti che la sua passione per aiutare il prossimo, perchè di passione bisogna parlare, continuerà così come ha sempre fatto con i tanti che la notte bussavano alla porta della caserma per chiedere aiuto e trovavano sempre il "comandante" Saponangelo che con un sorriso non sapeva mai dire di no.
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |