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La Venerabilità di Suor Elisa Miceli in cattedrale con il card. Amato
La Venerabilità di Suor Elisa Miceli in cattedrale con il card. Amato 28 nov 15 Si é svolta a Cosenza, in Cattedrale, la celebrazione eucaristica, per la Venerabilità di Elisa Miceli, Fondatrice delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore. La celebrazione è stata presieduta dal cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Hanno concelebrato monsignor Francesco Nolè, Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano; monsignor Salvatore Nunnari, Arcivescovo metropolita emerito; monsignor Leonardo Bonanno, Vescovo di San Marco Argentano-Scalea, e monsignor Donato Oliverio, Eparca di Lungro, insieme ad un gruppo di sacerdoti e religiosi diocesani. Dopo la proclamazione del Vangelo, il Postulatore della causa di canonizzazione di suor Elisa Miceli, don Enzo Gabrieli, ha dato lettura del decreto di venerabilità firmato il 16 luglio scorso 2015 da Papa Francesco. Nella sua omelia, il cardinale Amato, tratteggiando il profilo della Venerabile, l'ha decritta come una "donna dinamica, coraggiosa, profetica, che ha allargato gli orizzonti dell'apostolato cristiano alle periferie della Chiesa. La santità è ancora possibile non solo dentro le mura di un convento ma anche fuori, nel mondo". Il Prefetto delle Cause dei Santi ha evidenziato la capacità di suor Elisa Miceli di "evangelizzare i contadini affrontando con fede ogni ostacolo" . Raccontando la spiritualità della venerabile, il cardinale ha rilevato come "il suo spirito di fede si nutrisse di preghiera, partecipazione alla messa, devozione al Sacro Cuore. La fondazione delle Suore Catechiste Rurali avvenne proprio ai piedi del tabernacolo. Educava le suore a vivere di Eucarestia e per l'Eucarestia". Raccontando anche alcuni aneddoti e testimonianze di chi l'aveva conosciuta, il card. Amato ha spiegato come "per Madre Elisa Dio è infinitamente misericordioso, un Padre che si stanca mai di perdonare i suoi figli e continuamente li accoglie. Una spiritualità fatta di carità e di dedizione". Fondatrice delle catechiste rurali, "era solita visitare personalmente i vecchietti in campagna e non si recava mai a mani vuote. Il suo pensiero era sempre per gli altri e quando qualcuno andava a farle visita non li faceva mai andare via a mani vuote. Le braccia della carità di Madre Elisa erano sempre spalancate, tanto che un testimone disse che esagerava nella carità. I suoi gesti di perdono, attenzione e misericordia, all'inizio del nuovo anno liturgico, ci aiutano a vivere con maggiore coerenza la nostra vita cristiana e la nostra vocazione alla santità. Suor Elisa diventò uno straordinario modello di spiritualità per tutti, un autentico tesoro per la Chiesa e la santità". La vita della Venerabile
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