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    PSE "Convocare subito Consiglio su sanità"

     

     

    PSE "Convocare subito Consiglio su sanità"

    28 gen 14 "Il consiglio comunale che era stato convocato per discutere della grave crisi sanitaria in corso nell’ospedale Annunziata con il presidente Scopelliti e il “commissario liquidatore” della sanità pubblica cosentina, Paolo Gangemi, è stato rinviato con la garanzia di essere riconvocato entro il 30 di questo mese. A due giorni dalla scadenza, nessuna convocazione è ancora arrivata e, nell’assise di ieri, nessun cenno è stato fatto in riferimento a quell’importantissimo appuntamento". Così in una nota il Pe di Cosenza. "A questo punto, -è scritto- chiediamo il rispetto degli impegni presi dal presidente del Consiglio Comunale, Luca Morrone, e la convocazione d’urgenza del Consiglio aperto sulla sanità. La salute dei cittadini merita molta più attenzione e impegno da parte dei rappresentanti istituzionali cosentini a prescindere dalle scelte operate dal governatore Scopelliti e dal “commissario liquidatore” Paolo Gangemi. In quella sede, avremmo presentato una proposta di ordine del giorno – che alleghiamo al documento – che riprende alcune considerazioni fatte dal dott. Mario Bozzo e da un gruppo di ex medici ospedalieri. Al primo punto c’è il reintegro del personale medico e paramedico adeguato per qualità e quantità alle elevatissime funzioni che un ospedale hub come l’Annunziata ha svolto in passato e deve continuare a svolgere in futuro. In secondo luogo la realizzazione di un Dipartimento di emergenza provinciale (Dea) che metta in comunicazione tutte le strutture che prestano assistenza sanitaria sul territorio della provincia di Cosenza e dia ampie garanzie di efficienza e competenza ai cittadini. Al terzo punto, il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata (Adi), che deve essere diffusa in maniera capillare su tutto il territorio provinciale e organizzata attorno ai medici di famiglia e ai Poliambulatori territoriali. Non è perdonabile l'assenza del presidente Scopelliti che, in quanto commissario per la Sanità, ha responsabilità dirette ed evidentissime per la situazione che si è venuta a creare. Ma il consiglio comunale non può venire meno al suo ruolo di rappresentante degli interessi e dei bisogni dei cittadini di Cosenza e non può essere condizionato da appartenenze politiche o da sterili contrapposizioni tra partiti".

    Queta la proposta di ordine del giorno:
    Partiamo da una premesse breve ma necessaria: la coperta per la sanità non solo è corta ma è anche rattoppata. I tagli lineari hanno provocato danni gravissimi lasciando scoperti territori vastissimi come l’alto Tirreno e l’alto jonio e hanno ridotto un ospedale di riferimento regionale come l’Annunziata che già negli anni 80’ realizzava trapianti d’organo ad un ospedale provinciale. Proponiamo un ordine del giorno nel quale vengono affrontati i tre nodi che noi riteniamo fondamentali per riorganizzare in maniera funzionale, economica ed efficace la rete ospedaliera provinciale. Il primo riguarda l’assoluta necessità di garantire i Lea, livelli minimi di assistenza, con particolare riferimento alla gravissima mancanza di personale medico e paramedico negli ospedali cittadini che mette in serio pericolo l’assistenza sanitaria e le cure cui i cittadini hanno diritto. Il secondo riguarda la realizzazione di un Dipartimento di emergenza provinciale che metta in comunicazione i presidi sanitari territoriali come i piccoli ospedali, le cliniche private, i medici di famiglia, le guardie mediche, le postazioni di 118, con il Dea ospedaliero. Che non è quello inaugurato da Scopelliti a Cosenza, poiché manca dei requisiti fondamentali per potersi definire Dipartimento di emergenza. L’emergenza medica rappresenta il momento più delicato e impegnativo dal punto di vista medico e inoltre suscita un giustificato allarme sociale. Essa va affrontata adeguatamente garantendo ai cittadini qualità, organizzazione e umanità. Pertanto il Dea deve avere una dotazione tecnologica autonoma e autosufficiente che comprenda Tac, Risonanza magnetica, eco-doppler, ecografi e tutto ciò che serve a fare diagnosi senza sottoporre il paziente ad un inutile e dannoso pellegrinaggio tra i corridoi dell’ospedale. Va inoltre dotato di personale medico con almeno cinque anni di esperienza nelle branche mediche e chirurgiche e accompagnato da una contestuale presenza di neurologi, cardiologi e anestesisti rianimatori che hanno il compito non solo di rispondere alla domanda interna del Dea ma anche di fornire consulenze e collaborazioni specialistiche a tutti i presidi sanitari della provincia di Cosenza. Da un Dea ben organizzato ne trarrebbe beneficio tutta l’Azienda ospedaliera che, per essere considerato un ospedale hub, non può non essere dotata della Cardiochirurgia e del Centro ustioni. L’altro problema drammatico per l’assistenza sanitaria è rappresentato dall’aumento dell’età media della popolazione e dall’invecchiamento della società. In concreto questo si traduce in un aumento di ricoveri impropri in ospedale, nelle cliniche convenzionate e nelle strutture per lungodegenze che hanno un costo elevatissimo per le casse già disastrate della Regione e un costo notevole in termini di disagio sociale. Noi proponiamo che l’assistenza domiciliare integrata per i pazienti anziani malati sia diffusa in maniera capillare su tutto il territorio provinciale, organizzata attorno ai medici di famiglia e raccordata con i Poliambulatori territoriali che devono essere trasformati in Day-service: poliambulatori funzionanti 12 ore al giorno e dotati del personale necessario per affrontare tutte le problematiche cliniche che non necessitano di ricovero urgente. Così facendo avremmo la possibilità di dare risposte rapide ed efficaci alla domanda reale e molte volte drammatica che viene dalle fasce più deboli e indifese della popolazione come gli anziani e i malati cronici. Affrontati e risolti questi problemi sarà più facile riorganizzare la rete ospedaliera territoriale e risparmiare sulla spesa sanitaria.

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