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Falsi esami all'Unical, 61 richieste di rinvio a giudizio
Falsi esami all'Unical, 61 richieste di rinvio a giudizio 19 gen 13 E' stata fissata al 20 maggio prossimo l'udienza preliminare per i 61 indagati per i presunti falsi esami sostenuti presso la facoltà di Lettere e Filosofia all'Università della Calabria. La richiesta è stata presentata al GUP Giovanna Mastroianni che dovrà decidere anche su 13 richieste di archiviazione. Intanto tre studentesse hanno chiesto il patteggiamento della pena a sei mesi e venti giorni per falso e frode informatica, richiesta su cui i pm, Antonio Bruno Tridico (Cosenza) e Alessia Miele (Catanzaro), titolari dell'inchiesta che vede lavorare coordinate le due procure del Capoluogo bruzio e di Catanzaro, si sono espressi favorevolmente. Deciderà il gip di Catanzaro. Le tre che hanno patteggiato hanno in pratica ammesso le loro colpe. Per due c'è il serio rischio della revoca del certificato di laurea. 31 gli esami contestati alle tre. Esami superati grazie ad una "mano amica" in segreteria. Infatti secondo le indagini le prove d'esame non sarebbero mai state sostenute. L'inchiesta nata nel 2011 e denominata "110 e lode" nacque da una denuncia del Preside di Lettere e Filosofia, Raffaele Perrelli al rettore dell'Università della Calabria Giovanni Latorre che informò la magistratura. Nelle carte dell'inchiesta, inoltre, c'è il sospetto di una prolungata manomissione di "statini" sia su carta che nel sistema informatico dove vennero registrati. In mezzo anche il passaggio dal sistema di registrazione degli esami cartaceo a quello digitale. Cosa che permise a qualcuno di fare il furbo. In sostanza la truffa veniva attuata utilizzando la fotocopia di uno statino già usato. Si sbianchettava il nome del vero studente apponendo quello del futuro laureando e il manufatto così taroccato finiva nel fascicolo di laurea. Il duro lavoro dell'inchiesta infatti si è svolto sul controllo di tutti gli statini. Controllo delle firme dei docenti soprtatutto. In questo controllo vennero fuori anche anomalie di firme di docenti che erano già andati in pensione. La denuncia di un docente, il prof. Roberto Bondi, che non riconobbe la firma su di unoi statino fu la scintilla che scatenò l'inchiesta. Il docente che si vide taroccato il suo segno di riconoscimento ne parlò con il preside Perrelli che informò il Rettore. Gli eami sotto inchiesta vanno dal 2004 al 2011. Tra gli indagati anche una tutor, tre addette alla segreteria e un docente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Area Urbana di Cosenza"
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |