Pdl: Tar Calabria mortifica Comune di Cosenza - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Pdl: Tar Calabria mortifica Comune di Cosenza

10 feb 11 Era una decisione annunciata, lo avevamo previsto, il TAR Calabria ha riportato le regole nella massima istituzione cittadina. Il consiglio comunale di Cosenza era stato mortificato con una decisione assurda, figlia della debolezza politica di una amministrazione incapace. E' quanto afferma in una nota il Gruppo Pdl al Comune di Cosenza. Malgrado i ripetuti inviti a correggere l'errore marchiano, -spiegano- venuti da questo gruppo consiliare durante la proclamazione del collegio dei revisori, il presidente del consiglio comunale, ma anche chi siede al suo fianco, sindaco e segretario comunale, ha preferito trascinare l'Istituzione e la città intera nel ridicolo. Perchè di questo si tratta, il TAR, nel restituire al dott. Ippolito Oranges il posto per il quale era stato legittimamente eletto, ha condannato alle spese il Comune di Cosenza, bollando la decisione presa in quella sede come assolutamente illeggittima. Il sindaco Perugini aveva solennemente sostenuto, minacciando in tal modo la propria maggioranza, che se non fossero stati confermati i tre revisori uscenti ci sarebbero state pesanti conseguenze politiche. Bene. Ora cosa accadrà ? Farà anche in questo caso finta di nulla e volgerà il suo sguardo altrove ? Siamo stanchi di essere presi in giro dalle altre città della regione per come siamo amministrati e per come sono rappresentate le massime istituzioni cittadini. L'etica della responsabilità imporrebbe ai protagonisti di questa triste vicenda di fare un passo indietro, di chiedere scusa ai cittadini per la figuraccia e per l'ingiusto debito arrecato alle casse comunali, di restituire il maltolto al dott. Oranges nei tempi più brevi, evitando che i danni economici già prodotti si aggravino ulteriormente. Ed infatti, il TAR ha definito la decisione presa in danno del dott. Oranges ed a favore del revisore voluto dal sindaco Perugini "irragionevole" e "viziata per eccesso di potere ". Le regole democratiche non possono essere piegate alle contingenze politiche, ed è questo che è successo, pubblicamente e senza vergogna alcuna.