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    Caso Ruby, domenica a Cosenza la "Giornata partigiana della Donna"

     

     

    Caso Ruby, domenica a Cosenza la "Giornata partigiana della Donna"

    Ruby08 feb 11 Anche a Cosenza, come in tante altre città d’Italia, le donne si mobilitano e scendono in piazza, raccogliendo l’invito alle donne italiane a partecipare ad una giornata di mobilitazione nazionale domenica 13 febbraio 2011, lanciato da Concita De Gregorio, sulle pagine dell’Unità. Ne da notizia in una nota la referente della Fabbrica delle Donne per la Rivoluzione Gentile di Cosenza, Maria Francesca Lucanto. “Se non ora quando?” -prosegue la nota- è il logo nazionale dell’iniziativa preso a prestito dal Libro di Primo Levi, per indicare che avendo raggiunto il fondo non è più possibile tacere e alzare le spalle di fronte al “vuoto, il volo in caduta libera verso il medioevo catodico” afferma la direttrice dell’Unità, “di fronte ad un’Italia ridotta a un bordello”, a comportamenti lesivi della libertà e dignità delle donne che vengono dalle alte cariche dello stato. E sembra di sentire Eva Lupo, la giovane ventenne romana, intervenuta a Piazza della scala, a Milano alla mobilitazione di sabato scorso “ La società sta scivolando come una valanga di neve. I nostri corpi di donne stanno gelando: private di identità e idee, dobbiamo riappropriarci della nostra dignità”. Come? Decretando la fine di una decennale stagione di indignazione repressa, rompendo il muro di indifferenza e di “quieto lasciar vivere”, portando in piazza le voci e i volti delle donne reali, le donne che, come si legge nella petizione per la mobilitazione nazionale, “lavorano fuori e dentro casa, creano ricchezza, cercano un lavoro (e una su due non ci riesce), studiano, si sacrificano per affermarsi nella professione che si sono scelta, si prendono cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori, anziani…le donne impegnate nella vita pubblica, nei partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato……..le generazioni di donne che hanno costruito la nazione democratica”. Anche a Cosenza le donne raccolgono l’appello di Lorella Zanardi, nel suo video “Il corpo delle donne”, che parla di decenni di anestetizzazione dell’immaginario collettivo in cui le donne, quelle vere, stanno scomparendo dalla TV, sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante, con una perdita enorme: la cancellazione della loro identità di cui tutti siamo spettatori silenziosi. Da qui l’appello “Perché non reagiamo? Perché non ci occupiamo dei nostri diritti? Di che cosa abbiamo paura?” a cui le donne di Cosenza vogliono rispondere, in tante, donne singole, di gruppi, associazioni, invitando anche gli uomini “consapevoli”a stare al loro fianco, senza strumentalizzazioni, ma con la convinzione che solo attraverso la libertà delle donne si può misurare la civiltà di un paese, e vogliono rispondere scendendo in piazza per una GIORNATA PARTIGIANA DELLE DONNE, che faccia riaffiorare in superficie con vigore il fiume carsico delle loro energie. Perché c’è estremo bisogno delle donne, in questo momento storico,in cui tutto ciò che si era costruito è andato in pezzi, con una pericolosa involuzione dei diritti e un ritorno a vecchi oscurantismi, in cui non c’è traccia di felicità, neanche di un qualsiasi progetto di felicità anzi c’è “un dolore incontenibile e diffuso”, uno stato di barbarie dalle molte sfaccettature. C’è bisogno del particolare sguardo delle donne sul mondo, del loro pensiero che non si ferma in superficie ma va nella profondità delle cose. E’ per questo che, come Fabbrica delle donne per la Rivoluzione gentile, abbiamo voluto promuovere questa mobilitazione. Sulla pagina facebook dell’evento “Il 13 febbraio a Cosenza” il popolo delle donne che ha aderito e sta aderendo è sempre piu’ numeroso. E’ una catena che si sta dimostrando sempre piu’ lunga, un tam tam che va di bocca in bocca, di e-mail in e-mail. Alla riunione organizzativa che si è svolta presso la sala Commissioni del Consiglio provinciale di Cosenza eravamo in tante. Tra le altre presenze: Vincenza Costantino della Fabbrica delle Donne, Eva Catizone e Gina Volpintesta dell’Associazione Angelina, Maria Lucente, assessore del comune di Cosenza, Dora Ricca del Teatro dell’Acquario, Simona Negrelli e Aurelia Zucaro del Quotidiano della Calabria, Chiara Greco e le altre ragazze e ragazzi della Fabbrica di Nichi di Rende, Rosa Sicilia del Coordinamento Acqua Pubblica di Cosenza, Mario Melfi, consigliere provinciale, Pia Tucci della Fabbrica delle donne. Grande disponibilità è stata offerta anche dall’Assessore Francesca Bozzo del comune di Cosenza, che si è fatta portavoce per il patrocinio dell’amministrazione comunale e il coinvolgimento di vari organismi di parità. Nella riunione si è stilato il programma della manifestazione, con una precisa volontà di essere il più possibile inclusive e di comunicare nei prossimi giorni con una conferenza stampa tutte le adesioni. Domenica 13 febbraio alle ore 10.00, dunque, ci ritroveremo in piazza XI settembre a Cosenza per un Sit-in che comprende: la lettura dell’ elenco “Se non ora quando: la giornata partigiana delle donne” a cura della Fabbrica delle Donne per la Rivoluzione Gentile di Cosenza, gli Interventi di donne singole e/o rappresentanti di gruppi, Associazioni, Comitati pari opportunità, la Proiezione dello Spot - video “Se non ora quando” della rete nazionale delle donne promotrici della giornata di mobilitazione nazionale, l’esibizione di artiste e artisti di strada e l’iniziativa: “Porta un libro” per fare insieme un monumento alla mente pensante delle donne contro il baratro di incultura in cui è precipitato il nostro Paese. Tutto ciò perché vogliamo di nuovo “mettere al mondo il mondo”, riappropriandoci delle nostre consapevolezze, affidandoci l’una all’altra, ricostituendo la nostra prorompente soggettività. Il cammino è lungo, ma il cambiamento è già in quello che quotidianamente da oggi in poi faremo di nuovo insieme.

     

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