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    Il PG Spagnuolo e l’on. Bassolino in visita alla Galleria Nazionale di Cosenza

     

     

    Il PG Spagnuolo e l’on. Bassolino in visita alla Galleria Nazionale di Cosenza

    06 feb 11 Due gradite visite alla Galleria Nazionale di Cosenza. Accolti e accompagnati dal Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, Fabio De Chirico, l’onorevole Antonio Bassolino e il Procuratore Capo della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, hanno visitato la Galleria Nazionale di Cosenza. I due ospiti hanno così ammirato le pregevoli opere custodite negli splendidi saloni di Palazzo Arnone, rimanendo fortemente colpiti da un patrimonio unico e prezioso, esposto in una Galleria che è ormai punto di riferimento importante per l’intera regione Calabria. Entrambi hanno visitato le due sezioni della GNC quelle delle acquisizioni e quella della Banca Carime, allestite secondo criteri museografici all’avanguardia e rispondenti a standard europei, complimentandosi, con il Soprintendente De Chirico. Bassolino, in particolare, si è tanto soffermato sulle opere di Mattia Preti e Luca Giordano ammirandole con grande attenzione e notando come il corpus pretiano sia molto cospicuo. La raccolta della Galleria Nazionale di Cosenza, nata col fine di ricostruire e promuovere la conoscenza della storia artistica della regione, documenta momenti significativi dal Cinquecento al Novecento e comprende dipinti di pittori nati ed attivi in Calabria o che hanno comunque influenzato gli esiti della pittura locale. Una sezione apposita accoglie dal 29 maggio 2010 la collezione di dipinti di Banca Carime, affidata in comodato d’uso gratuito alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria. La collezione, di straordinario rilievo, racconta più di cinque secoli di storia dell’arte occidentale (dalla fine del Quattrocento a tutto il Novecento) con opere di artisti tra i più noti, da Bellini a Mattia Preti, dal Guarino a Luca Giordano, a Van Honthorst, Battistello Caracciolo, Solimena, De Mura, fino a Boccioni, Savinio, Ortega. Formatasi negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta del Novecento, la raccolta cosentina, costituita da trentotto dipinti, documenta un’area artistica prevalentemente meridionale e si compone di un cospicuo corpus di dipinti del Sei e del Settecento riferiti all’area centro-meridionale, napoletana in special modo, nonchè di un’interessante sezione dedicata all’arte moderna e contemporanea. L’opera più antica della collezione è il dipinto su tavola raffigurante Cristo al Calvario e il Cireneo ascrivibile al 1460-61 e attribuito a Giovanni Bellini che lo avrebbe realizzato con la collaborazione del fratello Gentile.

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