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    Gallo (Sel) “Contrastare l’attacco alle fasce piu’ deboli”

     

     

    Gallo (Sel) “Contrastare l’attacco alle fasce piu’ deboli”

    25 apr 11 “L’Istat ha diffuso qualche giorno fa dati statistici relativi agli interventi e ai servizi sociali dei Comuni singoli e associati, aggiornati al 2008. I Comuni italiani hanno destinato alle spese sociali 6 miliardi e 662 milioni di euro, di cui 60,9 milioni in Calabria. Il valore nazionale è pari allo 0,42% del PIL nazionale, mentre al di sotto dello 0,3% del PIL figurano solo tre regioni, tra cui la Calabria, ultima in graduatoria, con lo 0,17%, insieme al Molise e all’Abruzzo. Al di sopra dell’0,75% del PIL risultano invece solo la Sardegna e la Valle D’Aosta”. Ad affermarlo in una nota Vincenzo Gallo, candidato di Sinistra Ecologia e Libertà alle elezioni comunali di Cosenza “La spesa pro capite –sèiega gallo. in rapporto alla popolazione residente varia da un minimo di 30 euro in Calabria, ad un massimo di 280 euro nella Provincia di Trento (un valore oltre 9 volte superiore a quello della nostra regione). Famiglia e minori, anziani e persone con disabilità sono i principali destinatari delle prestazioni di welfare locale. Su queste tre aree di utenza si concentra l’82% delle risorse impiegate, mentre le rimanenti somme sono destinate agli immigrati/nomadi, alla povertà e alle dipendenze. Sempre secondo l’Istat la spesa media per la protezione sociale nei paesi Ue nel 2007 è stata di 6.522 euro per abitante, quella dell’Italia appena sopra la media, con 6.945 euro, al 12° posto di una graduatoria nei cui primi tre posti figurano il Lussemburgo (15.081 euro/ab.), la Svezia e la Danimarca. Se rapportata al PIL la spesa per la protezione sociale pone l’Italia all’ottavo posto, con un valore pari al 26,7%. In testa alla graduatoria si colloca la Francia con il 30,5% e all’ultimo la Lettonia con l’11%. Nel 2009 la spesa sociale in Italia è stata così distribuita : 51% vecchiaia, 25,8% malattia/salute, 9,4% superstiti, 6% invalidità, 4,8% famiglia, maternità ed infanzia, disoccupazione ed altra esclusione sociale pari al 3%. Mi pare evidente che da questi dati emerga che sia possibile e doveroso, soprattutto in questo periodo di crisi, mantenere e semmai aumentare la spesa sociale, soprattutto in regioni come la Calabria, contrastando i tagli indiscriminati che stanno già portando alla disperazione tante persone. D’altra parte non si comprende l’accanimento di alcune forze del centro destra, in particolare da parte della Lega. Un suo autorevole parlamentare ha presentato qualche giorno fa una mozione contro i falsi invalidi, per ridurre drasticamente le spese per le persone con disabilità, che percepirebbero addirittura laute pensioni (250 euro al mese!), considerate insopportabili per un paese come l’Italia. L’iniziativa ha suscitato sdegno e forti proteste da parte delle principali associazioni di persone con disabilità. Va benissimo intensificare la lotta ai falsi invalidi, ma bisogna evitare le generalizzazioni, i pregiudizi e le discriminazioni. Il voto del 15/16 giugno è un’occasione da non perdere per cercare di difendere lo stato sociale e per non rimanere indifferenti verso un attacco frontale soprattutto alle fasce più deboli ed indifese del paese.

     

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