Comitato Prendocasa: "Amministrazione sorda ad esigenze cittadini"

20 mag 10 "Il comitato Prendocasa non sta giocando alla rivoluzione ne tantomeno sta strumentalizzando i bisogni della “povera gente” proprio perché non ha alcun interesse poltronistico da tutelare". Così scrivono in una nota i componenti il COmitato Prendocasa Cosenza. "Probabilmente -porseguono- suonerà strano che in un’epoca in cui tutto è monetarizzato ci sia ancora qualcuno che si muove alla ricerca di giustizia sociale gratuitamente. Che ascolta i bisogni della gente che ha una dignità e che è cosciente che il proprio futuro non può essere delegato a nessuno. Il comitato prendocasa è un comitato orizzontale composto da soggetti che non rispondono alle solite logiche clientelari care ai politicanti di mestiere. Politicanti che, se risolvessero la metà dei problemi sociali di cui è pervasa la nostra città, perderebbero il loro dominio sulle fasce deboli. Dominio che si regge su promesse da non mantenere, mai. Forse qualcuno se ne è accorto di questo gioco e vorrebbe che le cose cambiassero per questo si organizza autonomamente dal basso senza scendere a compromessi anche perché, in questo comitato non ci sono voti da scambiare. La prevalenza del comitato è composta da migranti che non hanno nessun diritto (di cittadinanza, di voto, ecc.) se non quello alla schiavitù e pertanto ai politicanti di mestiere non interessano perché non votano. Sui provvedimenti messi in atto dall’amministrazione circa l’emergenza abitativa abbiamo parecchi dubbi perché si continuano ad adottare soluzioni tampone ed emergenziali anziché strutturare interventi definitivamente risolutivi. Il massimo che esprime è il contributo fitto casa o il sostegno all’emergenza abitativa che, a nostro avviso, sono azioni che garantiscono solo i proprietari degl’immobili lasciando le famiglie nello stato di necessità e nella precarietà di sempre. Non una soluzione strutturale è partita da questa amministrazione per quanto più volte e su più fronti sollecitata. D’altro canto abbiamo i dati raccolti allo sportello per il diritto all’abitare (attivo tutti i pomeriggi presso il palazzo occupato) che raccontano un’altra Cosenza. Raccontano la Cosenza dell’indifferenza verso le fasce più deboli salvo ricordarsene in campagna elettorale, raccontano decine e decine di famiglie e precari, migranti e italiane, che non hanno accesso a nessuna misura di sostegno per inadeguatezza delle leggi. Raccontano di privilegi che aterp e comune concedono ai, questi si, soliti noti palazzinari e professionisti, figli di vecchi assegnatari di case popolari magari deceduti, che subaffittano a studenti universitari o tengono vuote le case in attesa del piano di riscatto per assicurarsi a 4 soldi un immobile in zona centrale (leggasi case popolari di via monte grappa). Ma questi sono solo esempi di un fenomeno, strutturalmente e volutamente emergenziale, che è gestito come tutto il resto quaggiù: clientele e promesse mai mantenute. E nel frattempo che l’amministrazione, attraverso la penna del suo consigliere De Rango, risponde negativamente all’ennesimo bisogno di nuovi e vecchi cittadini, il nostro appello di solidarietà alla lotta, inviato solo ieri, ha raccolto già decine di consensi tra cui molti docenti del dipartimento di sociologia dell’Unical come Ada Cavazzani, Piero Fantozzi, Giordano Sivini e Alberto Ziparo. Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà alle cooperative tutte per la drammatica situazione che stanno vivendo sperando di trovaci fianco a fianco contro chi sta distruggendo il tessuto sociale e culturale di questa città".