Falvo e Pupo: si a proposta Maiolo su Referendum area urbana

17 mag 10 «La proposta del referendum per la città unica da tenersi lo stesso giorno delle elezioni comunali di Cosenza e Rende è pienamente condividibile poiché si inserisce nel percorso, indicato ormai diverso tempo fa, e in netto anticipo rispetto a chi ne parla solo di recente, del centrodestra cosentino”. Così i consiglieri comunali dell’area urbana, Spartaco Pupo e Fabrizio Falvo, appartenenti all’associazione Generazione Italia “Grande Cosenza”, la componente “finiana” interna al Pdl in riferimento alla proposta del presidente dell’associazione 360, Mario Maiolo, di fare svolgere il referendum per la città unica lo stesso giorno delle elezioni comunali di Cosenza e Rende. “Non a caso “Grande Cosenza” è il nome che abbiamo scelto per il costituendo circolo unico di Generazione Italia, che raccoglie, forse per la prima volta nella storia dell’area urbana, tesserati sia di Cosenza che di Rende. L’obiettivo, non più rinviabile, della Grande Cosenza, non può che passare dalla volontà degli elettori, e la consultazione popolare è l’unico strumento che potrà consentire ai cittadini dei due comuni di esprimersi finalmente a favore o contro, senza l’intermediazione, spesso ipocrita, di alcuni politici. L’idea di fare svolgere il referendum per la città unica lo stesso giorno delle elezioni amministrative di Cosenza e Rende, che guarda caso capitano nella stessa tornata elettorale, non può che trovarci favorevoli, poiché l’esito che avrà impegnerà formalmente i sindaci e i consigli comunali eletti a dare corso all’effettiva volontà popolare. Non solo, ma la doppia scheda (referendum e comunale) farà della Grande Cosenza l’argomento chiave della campagna elettorale e dei programmi amministrativi di tutti gli schieramenti in campo. Per questo, come rappresentanti istituzionali di Generazione Italia offriamo all’associazione 360 la nostra disponibilità a collaborare perché il referendum si possa realmente celebrare. Dal numero delle adesioni fattive a questo progetto, del resto, sarà possibile decifrare l’intenzione reale di quanti la città unica la vogliono davvero o di quanti se ne servono come paravento per continuare a coltivare il proprio campanilismo o i rispettivi orticelli elettorali, affaristici e di lobby».