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    Bilotta (Confesercenti) “Scellerata liberalizzazione degli orari”

     

     

    Bilotta (Confesercenti) “Scellerata liberalizzazione degli orari a Cosenza”

    25 apr 10 “Sulle colonne dei maggiori quotidiani nazionali e su quelle di alcuni quotidiani locali sono comparse negli ultimi giorni alcune notizie di grande impatto per il mondo del commercio fra loro, apparentemente, solo apparentemente, slegate. Ci riferiamo al dibattito sull’apertura dei negozi nelle giornate del 25 APRILE e del PRIMO MAGGIO, e alle polemiche seguite da parte del mondo cattolico, normalmente contrario alle aperture degli esercizi commerciali nei giorni festivi e da parte della sinistra ideologica e sindacale, che considera le due festività di cui sopra come feticci sacri ed intoccabili”. Così in una dichiarazione Mimmo Bilotta presidente provinciale Confesercenti Cosenza. “In mezzo –aggiunge Bilotta- i comuni delle città medio grandi e le necessità di commercianti e consumatori di facilitare il loro incontro, in un momento che certamente non favorisce la crescita dei consumi, incollati rispetto all’anno precedente ad un meno 2% che nel mezzogiorno d’italia e nelle piccola impresa di vicinato raggiunge cali molto più vistosi. Parimenti torna d’improvvisa attualità la prospettiva della grande Cosenza con i sindaci dei comuni di Castrolibero e Montalto improvvisamente interessati al suo rilancio. E’ opportuno ricordare ai due primi cittadini che fu proprio CONFESERCENTI una decina di anni fa a lanciare la proposta della grande Cosenza con un documento programmatico che evidentemente riguardava le prospettive e la tipologia di sviluppo economico dell’area urbana tutta. Con grande fatica riuscimmo ad attivare un tavolo comune al quale dopo un paio di riunioni rinunciarono a partecipare proprio il comune di MONTALTO mentre quello di CASTROLIBERO ridusse l’intensità della propria collaborazione in quanto non riteneva di essere commercialmente interessato al progetto di integrazione che la nostra associazione aveva formulato. Più interessati, in verità i comuni di ZUMPANO e di RENDE , ai quali all’epoca proponemmo una politica di turnazione negli orari di apertura domenicale e festiva dei loro centri commerciali . Cosenza era chiamata alla guida di questo tavolo di concertazione che superata la fase iniziali della gestione comune di orari e turni di chiusura, avrebbe dovuto elaborare un piano urbanistico-commerciale comune a tutta l’area urbana nonché il varo di misure di omogenizzazione della fiscalità locale. CONFESERCENTI propose in quel famoso documento denominato 10 punti per far ripartire l’economia dell’area urbana e insisteva in particolare sulla riduzione dell’ICI sui negozi di quartiere, la COSAP e su forti riduzione della TARSU, anche nella prospettiva dell’introduzione del prelievo a tariffa. Purtroppo col tempo prevalsero gelosie e diffidenze e fu proprio la giunta PERUGINI col suo assessore pro-tempore alle attività economiche ad affossare definitivamente il progetto, in ciò assecondata anche dall’amministrazione rendese che una volta risolto il problema delle aperture domenicali non era proprio interessata a sacrificare le proprie prospettive di sviluppo in nome d’una visione comune dell’economia dell’area urbana. Appare davvero paradossale che tutti questi protagonisti del fallimento di quel tentativo oggi si ergano a soggetti pronti a dialogare per fare ripartire la grande Cosenza. Lo dimostra nel concreto ciò che è poi accaduto in materia di orari e festività. Cosenza ha deciso in modo autonomo una scellerata liberalizzazione , scollata dal resto dell’area urbana che non ha inciso minimamente né nelle abitudini dei consumatori né in quelle del commercio di quartiere. Perugini ha risolto brillantemente i dubbi e le angosce che attanagliano nel resto del paese le comunità cattoliche e la sinistra ideologico-sindacale. Egli ha varato una norma che consente l’apertura a Natale, a Pasqua , il 25 aprile ed il 01 maggio nella assoluta consapevolezza che nella città da egli amministrata non ci sono le condizioni per alcuna apertura in tale giornate, atteso che Cosenza non attrae e non organizza né nei giorni feriali né tampoco in quelli festivi. RENDE da parte sua sta cannibalizzando commercialmente Cosenza, attraendo consumatori ed imprenditori e dunque pare davvero poco interessata a favorire un processo di segno inverso. La conclusione è che gli attuali amministratori dei comuni teoricamente interessati alla grande area urbana sono davvero poco credibili e che solo un ricambio alla guida dei loro comuni, in alcuni casi in scadenza di mandato elettorale , potrà dare la scossa perché riparta l’ambizioso progetto .

     

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