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      Vigili del Fuoco in piazza a Cosenza: ridotti al lumicino

       

       

      Vigili del Fuoco in piazza a Cosenza: ridotti al lumicino

      15 nov 19 I Vigili del Fuoco scendono in piazza, Sit-in davanti alla Prefettura, in Piazza XI Settembre, questa mattina a Cosenza. Al centro della protesta la mancata previsione di idonee risorse, da parte del Governo, per il giusto riconoscimento retributivo dei Vigili del Fuoco. Il Sit-in nella città dei Buzi è a sostegno della contemporanea manifestazione tenutasi a Roma. I Vigili del Fuoco di Cosenza hanno deciso di partecipare alla manifestazione portando una sola bandiera per ogni Sindacato aderente, in segno di rispetto ed in memoria ai colleghi caduti in servizio ad Alessandria. I Vigili del Fuoco sono stanchi di essere celebrati come eroi ad ogni incidente ma di essere dimenticati il giorno dopo.

      Presidente Fico riceve delegazione sindacati VVF a Roma

      La manifestazione a Roma

      Risorse per garantire diritti, salario e tutele ai vigili del fuoco nella legge di Bilancio. Questa in estrema sintesi la rivendicazione alla base della giornata di mobilitazione unitaria dei Vigili del Fuoco - promossa da Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Uil Pa Vvf - e che ha visto oggi una massiccia partecipazione al presidio in piazza Montecitorio a Roma e a varie manifestazioni in tutta Italia. "Siamo qui in piazza a Roma, come in tante altre piazze del Paese, per rivendicare diritti, salario e tutele", ha affermato il responsabile nazionale della Funzione Pubblica Cgil Vigili del Fuoco dal presidio a Montecitorio.

      Per il dirigente sindacale "servono risorse nella legge di Bilancio per valorizzare e retribuire adeguatamente i Vigili del Fuoco, anche dal punto di vista previdenziale; così come sul fronte delle tutele rivendichiamo risposte da parte del governo: non abbiamo l'assicurazione Inail, bisogna intervenire prevedendo risorse". Inoltre, ha aggiunto Giulianella, "c'è bisogno di assunzioni: dobbiamo raggiungere una dotazione organica di almeno 40 mila unità e nella legge di Bilancio non c'è nulla su questa necessità. Infine, bisogna assolutamente rinnovare il contratto, scaduto ormai da un anno", ha concluso ricordando il prosieguo della mobilitazione unitaria dei Vigili del Fuoco, a partire dallo sciopero nazionale in programma il prossimo 21 novembre.

      Anche il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico ha ricevuto a Montecitorio una delegazione dei Vigili del fuoco. Per la segreteria generale della Cisl, Annamaria Furlan, la protesta di oggi "è sacrosanta perché questi lavoratori non hanno visto concretizzarsi gli impegni assunti per migliorare le condizioni degli stipendi, della previdenza, del riconoscimento delle malattie professionali". "E' una categoria che merita più rispetto e considerazione da parte delle istituzioni - ha sottolineato al presidio a Piazza Montecitorio - perché sono i primi a prestare l'opera di soccorso ai cittadini, pagando spesso un prezzo altissimo in termini di vite umane". I Vigili del fuoco "sono stanchi delle pacche sulle spalle e dei riconoscimenti che, poi, però non si traducono mai in provvedimenti concreti: tutti li dichiarano eroi, ma nessuno compie scelte conseguenti", ha detto a sua volta il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.

      Tra le altre manifestazioni in Italia, quella di Genova accanto ai lavoratori edili. "Chiediamo anzitutto più risorse - ha detto Luca Infantino, coordinatore regionale funzione pubblica Cgil vigili del fuoco - perché siamo ridotti al lumicino, come stipendi e come risorse. Chiediamo la parificazione degli stipendi con le altre forze dell'ordine e risorse per attrezzature e mezzi". "Come voi arrivate quando chiamano i cittadini, quando voi chiamate me, io arrivo", ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano salutando a Bari i Vigili del Fuoco mobilitati davanti alla Prefettura, come accaduto anche a Milano, Palermo, Trieste e molti altri capoluoghi. Solidarietà verso le ragioni dei manifestanti è stata espressa, tra gli altri, dalla deputata Pd Patrizia Prestipino e dal presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5S).

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