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      Sud in recessione, PIL a -0.2%, -3 mln di posti di lavoro, in fuga 2 mln di giovani

       

       

      Sud in recessione, PIL a -0.2%, -3 mln di posti di lavoro, in fuga 2 mln di giovani

      04 nov 19 Il 2019 vede il Sud entrare in "recessione", con un Pil stimato in calo dello 0,2%, a fronte del +0,3% del Centro-Nord (+0,2% la media nazionale). E' quanto emerge dal Rapporto Svimez, che segnala per il 2020 una "debole ripresa": con il Mezzogiorno che crescerà non oltre lo 0,2% (a fronte dello 0,6% dell'Italia nel complesso). "L'Italia si allontana dall'Europa" e "il divario Nord-Sud rimane non sanato". E' così che funziona quello che la Svimez definisce come il "doppio" gap a svantaggio del Mezzogiorno. "L'Italia - spiega il direttore Luca Bianchi - segue il profilo di crescita europeo con un'intensità sempre minore e il Mezzogiorno aggancia in ritardo la ripresa e anticipa le fasi di crisi". Guardando alle cifre: "Nel 2018 il PIL del Mezzogiorno è ancora oltre 10 punti al di sotto dei livelli del 2008; nel Centro-Nord mancano ancora 2,4 punti percentuali".

      Tra nord e sud -3mln posti di lavoro

      "Si riallarga il gap occupazionale tra Sud e Centro-Nord, nell'ultimo decennio è aumentato dal 19,6% al 21,6%: ciò comporta che i posti di lavoro da creare per raggiungere i livelli del Centro-Nord sono circa 3 milioni". E' quanto emerge dal Rapporto Svimez. "La crescita dell'occupazione nel primo semestre del 2019 riguarda solo il Centro-Nord (+137.000), cui si contrappone il calo nel Mezzogiorno (-27.000)", viene sottolineato.

      In fuga 2 mln di giovani

      "Dall'inizio del nuovo secolo hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto laureati". Così il Rapporto Svimez, che lancia l'allarme sulla "trappola demografica". In Italia nel 2018 si è raggiunto "un nuovo minimo storico delle nascite", si ricorda, sottolineando che al Sud sono nati circa 157 mila bambini, 6 mila in meno del 2017. La novità, spiega, è "che il contributo garantito dalle donne straniere non è più sufficiente a compensare la bassa propensione delle italiane a fare figli". Senza un'inversione di tendenza "nel 2065 la popolazione in età da lavoro diminuirà del 15% nel Centro-Nord (-3,9 milioni) e del 40% nel Mezzogiorno (-5,2 milioni)". Avverte, poi, il direttore Luca Bianchi. Uno scenario questo definito "insostenibile", viste anche le conseguenze economiche: tra meno di cinquant'anni "con i livelli attuali di occupazione, produttività e di saldo migratorio, l'Italia perderà quasi un quarto del Pil, il Sud oltre un terzo". Per Svimez "le possibilità di contenere tali effetti sono legate ad un significativo incremento del tasso di occupazione, in particolare di quello femminile".

      Nullo l'impatto del reddito di cittadinanza

      La Svimez giudica "utile il Reddito di cittadinanza" ma sostiene che "la povertà non si combatte solo con un contributo monetario: occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza", spiega l'associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno in occasione della presentazione del Rapporto 2019. "Peraltro - sottolinea - l'impatto del Reddito sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, le sta allontanando dal mercato del lavoro". Nel Rapporto si ricorda che da "diversi anni la Svimez ha proposto l'introduzione anche nel nostro Paese di una politica universale di contrasto al disagio e all'esclusione sociale, per questo va accolta con favore la scelta del Primo Governo Conte di porre al centro della manovra di bilancio 2019 una misura di contrasto alla povertà, il Reddito di Cittadinanza". Anche se la Svimez sottolinea "che la povertà non si combatte solo con un contributo monetario e che identificare la misura come una politica per il Mezzogiorno è scorretto perché si basa sulla dannosa semplificazione che vorrebbe dividere il Paese nei due blocchi contrapposti e indipendenti di un Nord-produttivo e un Sud-assistito. Il Reddito di cittadinanza, si sostiene, "è una misura 'nazionale' di contrasto alla povertà, le politiche per il Mezzogiorno, soprattutto dopo la crisi, dovrebbero passare attraverso una ridefinizione delle politiche di welfare e sul tema dei 'diritti di cittadinanza'"

      Sud piattaforme verde per sviluppo

      Puntare sul Sud come "piattaforma verde del Paese". "La bioeconomia meridionale si può valutare tra i 50 e i 60 miliardi di euro, equivalenti a un peso tra il 15% e il 18% di quello nazionale". E' quanto stima la Svimez in occasione del suo ultimo Rapporto. Il direttore Luca Bianchi invita a vedere nel "Green New Deal un'opportunità di rinascita economica del Mezzogiorno", che può fare da "piattaforma green del Paese". Puntare sul Sud come "piattaforma verde del Paese". "La bioeconomia meridionale si può valutare tra i 50 e i 60 miliardi di euro, equivalenti a un peso tra il 15% e il 18% di quello nazionale". E' quanto stima la Svimez in occasione del suo ultimo Rapporto. Il direttore Luca Bianchi invita a vedere nel "Green New Deal un'opportunità di rinascita economica del Mezzogiorno", che può fare da "piattaforma green del Paese". Svimez sottolinea poi "l'urgenza di rendere cogente la clausola del 34% degli investimenti ordinari al Sud", visto che "nel 2018 mancano nel Mezzogiorno circa 3,5 miliardi di investimenti". Secondo l'associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno "l'applicazione della clausola del 34% determinerebbe un'accelerazione della crescita del Pil meridionale dello 0,8%, riportandolo ai livelli di crescita del Centro- Nord".

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