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      Indagini omicidio Scopelliti portano a cupola poteri invisibili

       

       

      Indagini omicidio Scopelliti portano a cupola poteri invisibili

      27 mar 19 L'omicidio del sostituto procuratore generale della Cassazione Antonino Scopelliti, potrebbe essere stato deciso dalla "cupola" che - come riferito da alcuni pentiti - riunisce il gotha di tutte le organizzazioni mafiose, massoni, politici e servizi deviati per una gestione unitaria di tutte le mafie italiane. E' l'ipotesi su cui stanno lavorando inquirenti e investigatori di Reggio Calabria che nelle scorse settimane hanno inviato avvisi di garanzia a 18 tra boss siciliani e calabresi, tra i quali il super latitante Matteo Messina Denaro. L'avviso è stato propedeutico all'affidamento della perizia tecnica su un fucile e su alcuni involucri usati per custodire l'arma - fatta ritrovare nel catanese dal collaboratore di giustizia Maurizio Avola, "sicario" della famiglia Santapola - e che sarebbe una di quelle utilizzate per compiere l'agguato in cui il magistrato che doveva sostenere l'accusa nel maxi processo a Cosa nostra fu ucciso il 9 agosto del 1991 a Villa San Giovanni. L'incarico è stato affidato alla Polizia scientifica di Roma giovedì scorso dal procuratore distrettuale di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e dagli aggiunti Gaetano Calogero Paci e Giuseppe Lombardo. La perizia inizierà il 4 aprile nella Capitale e per i risultati occorreranno una sessantina di giorni. Tra gli indagati, oltre a Messina Denaro, figurano i catanesi Marcello D'Agata, Aldo Ercolano, Eugenio Galea, Vincenzo Salvatore Santapaola, Francesco Romeo e Maurizio Avola, ed i calabresi Giuseppe Piromalli, Giovanni e Paquale Tegano, Antonino Pesce, Giuseppe De Stefano, Giorgio De Stefano, Vincenzo Zito, Pasquale e Vincenzo Bertuca, Santo Araniti e Gino Molinetti. Giorgio De Stefano, nel 2018 è stato condannato a 20 anni di reclusione per avere fatto parte della cupola degli "invisibili", legati ad ambienti massonici, che, secondo l'accusa, avrebbero dettato la linea strategica alle cosche sin dagli anni '70 riuscendo a coordinare le operazioni criminali non solo della 'ndrangheta ma anche delle altre mafie.

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