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      Comuni fanno casa con tassa di soggiorno, spiccano Roma, Milano, Venezia e Firenze

       

       

      Comuni fanno casa con tassa di soggiorno, spiccano Roma, Milano, Venezia e Firenze

      03 mag 19 La città con il maggior gettito da tassa di soggiorno è stata Roma, con un incasso pari a 130 milioni, il 27,7% del totale. L'incasso delle prime quattro (Roma, Milano, Venezia e Firenze) è superiore a 240 milioni, oltre il 58% del totale nazionale. Lo dice il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla 69/a assemblea generale della federazione a Capri. Il peso delle grandi città si fa sentire anche sulla classifica regionale, guidata dal Lazio con quasi 135 milioni di euro. Seguono il Veneto con 63,7, la Lombardia con 59,5 e la Toscana con 57,4. In queste quattro regioni viene raccolto il 67,1% del gettito complessivo. In graduatoria non appaiono il Friuli Venezia Giulia (perché in questa regione l'imposta è stata introdotta nel 2018) e il Molise (l'imposta era stata istituita dal comune di Termoli, ma poi è stata soppressa in seguito ad una sentenza del Tar). Il Governo non ha mai adottato il regolamento quadro che avrebbe dovuto fissare (entro il 6 giugno 2011) i principi generali per l'imposta di soggiorno. In assenza di una regola, i comuni si sono mossi in ordine sparso, generando un quadro confuso: una famiglia di tre persone (padre, madre e figlio undicenne) che soggiorna in un albergo a tre stelle per due giorni, a Roma paga 24 euro per imposta di soggiorno, a Venezia 17,40 euro, a Rimini 12 euro, a Catanzaro 7,80 euro e a Bibione 6,30 euro.

      La città con il maggior gettito da tassa di soggiorno - secondo le elaborazioni rese note da Federalberghi alla 69/a assemblea della federazione - è stata Roma, con un incasso pari a 130 milioni, il 27,7% del totale. L'incasso delle prime quattro (Roma, Milano, Venezia e Firenze) è superiore a 240 milioni, oltre il 58% del totale nazionale. Ecco la top 10 del gettito dell'imposta di soggiorno:

      
      1   Roma                   130.000.000 euro     27,7% del totale
      2   Milano                  45.427.786           9,7%
      3   Firenze                 33.140.290           7,0%
      4   Venezia                 31.743.790           6,8%
      5   Rimini                   7.640.908           1,6%
      6   Napoli                   7.553.695           1,6%
      7   Torino                   6.738.424           1,4%
      8   Bologna                  6.046.700           1,3%
      9   Riccione                 3.388.348           0,7%
      10  Verona                   3.213.122           0,7%  
      
      - totale primi 10 comuni   274.893.063 euro     58,5% del totale
      - totale primi 50 comuni   339.937.160          72,3%
      - totale altri comuni      130.215.841          27,7%
      - totale Italia            470.153.001         100,0%
      

      "Non è tollerabile il Far West che si registra nel settore delle locazioni brevi. La legge ha stabilito che i portali devono riscuotere l'imposta di soggiorno dovuta dai turisti che prenotano e pagano attraverso le piattaforme, ma Airbnb assolve a tale obbligo solo in 18 comuni su 997". E' la denuncia del presidente di Federalberghi, Bernabò, Bocca alla 69/a assemblea generale della federazione. "Per di più, queste amministrazioni, allettate dalla prospettiva di nuovi introiti, si sono rese disponibili a sottoscrivere un accordo capestro, accettando un sistema di rendicontazione sostanzialmente forfettario, che non consente un controllo analitico e induce a domandarsi se non si configurino gli estremi di un danno erariale" aggiunge il presidente degli albergatori. "A quasi dieci anni dalla reintroduzione del tributo - afferma Bocca - dobbiamo purtroppo constatare di essere stati facili profeti. La tassa viene introdotta quasi sempre senza concertare la destinazione del gettito e senza rendere conto del suo effettivo utilizzo. Qualcuno racconta la storiella dell'imposta di scopo, destinata a finanziare azioni in favore del turismo. In realtà è una tassa sul turismo, il cui unico fine sembra essere quello di tappare i buchi dei bilanci comunali". "Negli ultimi tempi - conclude - il quadro si è aggravato per effetto di un apparato sanzionatorio paradossale, che noi chiediamo di modificare, che tratta allo stesso modo chi si appropria indebitamente delle risorse e chi sbaglia i conti per pochi euro. Chi paga con qualche giorno di ritardo e chi non ha mai versato quanto riscosso".

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